Pablo Neruda: storia del poeta e politico cileno

Pablo Neruda

Pablo Neruda è stato uno dei poeti più fecondi della letteratura cilena del XX secolo.

Nacque nel 1904 a Parral, in Cile, da una famiglia umile: il padre fu un impiegato ferroviario statale, mentre la madre fu un’insegnante; quest’ultima decedette per tubercolosi quando il piccolo pargolo aveva a malapena un mese di vita. A seguito di questo episodio significativo, suo padre si trasferì nella città di Temuco, nella regione meridionale dell’Araucanía e convolò a nozze con una donna, Trinidad Malverde, che spesso il giovane Pablo Neruda menzionerà nei suoi componimenti sotto il nome di mamadre.

Tuttavia, occorre sottolineare che, in realtà, il vero nome del poeta non fu Pablo Neruda, bensì Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto; infatti, lo pseudonimo Pablo Neruda, che successivamente gli fu riconosciuto anche a livello legale, fu scelto in onore del poeta Jan Neruda.

Secondo alcuni, l’influenza della sua vita e delle sue opere va oltre la letteratura e tocca molti altri ambiti, come, ad esempio, la cultura popolare o accademica. Infatti, Pablo Neruda sin da subito dimostrò il suo amore smisurato per la composizione e la letteratura, anche se suo padre non fu molto favorevole a ciò; motivo per cui utilizzò lo pseudonimo per non farsi scoprire. Fu appoggiato e incoraggiato dalla poetessa Gabriela Mistral che, all’epoca, era sua insegnante.

Nel 1918 Pablo Neruda pubblicò i suoi primi poemi intitolati Mis ojos e Primavera sulla rivista Corre Vuela e nel 1921 si trasferì a Santiago per studiare pedagogia in francese e poterlo successivamente insegnare. Il fatto di essere all’interno del contesto universitario permise a Pablo Neruda di circondarsi di intellettuali e ciò gli garantì la conoscenza di alcuni poeti della generazione letteraria degli anni ‘20, come Romeo Murga o Alberto Jiménez, i quali lo aiutarono a diffondere e a far conoscere i suoi poemi, ma anche a partecipare a concorsi.

In seguito, nel 1923 Pablo Neruda pubblicò Crepuscolario, una raccolta di poesie giovanili che rappresentarono il suo vero esordio. L’anno successivo la casa editrice Editorial Nascimento pubblicò Veinte poemas de amor y una canción desesperada, testo colmo di erotismo e romanticismo, grazie al quale venne riconosciuto come lo scrittore più prodigioso in ambito internazionale.

Nel 1927, a causa della situazione economica poco confortevole, Pablo Neruda accettò l’incarico di console nel sud-est asiatico e durante questo lasso temporale riuscì a scrivere molti poemi aventi come tema predominante il surrealismo. Grazie alla carica di console ottenuta anche a Madrid, Pablo Neruda conobbe anche Federico García Lorca e, inoltre, proprio lì nacque sua figlia Malva Marina Trinidad che morì in tenera età. Poi, fu per il dolore causatogli dalla perdita della figlia che divorziò da Marietje Antonia Hagenaar per frequentare Delia del Carril, una donna argentina più grande di lui di circa vent’anni, che lo fece avvicinare alla tendenza anarco-individualista indirizzata verso il marxismo.

Quando nel ‘45 Pablo Neruda tornò in Cile, dopo aver svolto la carriera di console cileno e aver visto e vissuto in prima persona le atrocità della guerra civile nel’36, aderì al PCC (Partido Comunista Chileno/Partito Comunista Cileno) e venne anche eletto presidente della Repubblica.

Cosa accadde in seguito a Pablo Neruda?

Dopo le elezioni di Videla, all’epoca presidente della nazione cilena, venne promulgata la Legge di difesa permanente della democrazia e si dichiarò illegale il partito comunista, cosicché Pablo Neruda visse in esilio fino al 1952, quando potette ritornare in Cile. Qualche anno più tardi, lo scrittore appoggiò la rivoluzione cubana di Castro e alla morte di Stalin scrisse un’ode a lui dedicata anche se poco conosciuta.

Neruda fu proposto come uno dei candidati per divenire Presidente della Repubblica cilena per la coalizione di centro sinistra ma si ritirò dalle elezioni e appoggiò nelle elezioni del 1970 il socialista Allende, aiutandolo a diventare il primo presidente socialista democraticamente eletto in Cile. Da quest’ultimo venne eletto come ambasciatore del Cile nella sede di Parigi; tuttavia, dovette lasciare a causa del tumore alla prostata diagnosticatogli. L’anno successivo ottenne il Premio Nobel per la letteratura e prima di morire assistette al colpo di stato di Pinochet e alla successiva morte di Salvador Allende. Pablo Neruda morì per cancro anche se il suo autista ha dichiarato che Pablo Neruda fu assassinato nella clinica in cui era ricoverato per volontà di Pinochet.

Poesia d’amore

Soneto XVII – Pablo Neruda

No te amo como si fueras rosa de sal, topacio
o flecha de claveles que propagan el fuego:
te amo como se aman ciertas cosas oscuras,
secretamente, entre la sombra y el alma.

Te amo como la planta que no florece y lleva
dentro de sí, escondida, la luz de aquellas flores,
y gracias a tu amor vive oscuro en mi cuerpo
el apretado aroma que ascendió de la tierra.

Te amo sin saber cómo, ni cuándo, ni de dónde,
te amo directamente sin problemas ni orgullo:
así te amo porque no sé amar de otra manera,
sino así de este modo en que no soy ni eres,
tan cerca que tu mano sobre mi pecho es mía,
tan cerca que se cierran tus ojos con mi sueño.

Non ti amo come fossi rosa di sale – Pablo Neruda

Non ti amo come fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco,
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l’ombra e l’anima.

Ti amo come pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori,
e grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il denso aroma che sale dalla terra.

Ti amo senza sapere come, né quando, né da dove,
ti amo direttamente senza problemi né orgoglio,
ti amo così perché non so amare altrimenti

che in questo modo in cui non sono e non sei,
tanto vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
tanto vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio
sonno.

Saprai che non t’amo e che t’amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un’ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.

Io t’amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l’infinito,
per non cessare d’amarti mai:
per questo non t’amo ancora.

T’amo e non t’amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.

Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t’amo quando non t’amo
e per questo t’amo quando t’amo.

Sete di te m’incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.

Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.
Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
Mi segui come gli astri seguono la notte.

Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
Solco per il torbido seme del mio nome.
Esista una terra mia che non copra la tua orma.
Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.

Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
Come poter non amarti se per questo devo amarti.
Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.

Sete di te, sete di te, ghirlanda atroce e dolce.
Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, perché esistono i tuoi occhi.
La bocca ha sete, perché esistono i tuoi baci.

L’anima è accesa di queste braccia che ti amano.
Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
E in essa si distrugge come l’acqua nel fuoco.

Fonte immagine “Pablo Neruda: poeta e politico cileno”: Wikipedia

A proposito di Di Nanni Rossella

Mi chiamo Rossella e sono una studentessa pugliese trasferitasi a Napoli per studiare lingue. Sono amante del buon cibo ,per questo mi definisco una buona forchetta, ma adoro viaggiare, quando e se posso, e anche leggere. Mi definisco una persona abbastanza schietta e precisa

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