Aggettivo ed avverbio, uso e differenze

Avverbio ed aggettivo, uso e differenze

Tra le parti del discorso, spesso l’aggettivo e l’avverbio sono oggetto di confusione. In questo articolo cercheremo di darne una definizione, delinearne le differenze e vagliarne gli usi.

Le lingue sono costituite da parole, le quali, in base a diversi aspetti, sono suddivise in diverse parti del discorso o classi lessicali. Ciascuna lingua segue criteri specifici per poter classificare le varie parole ed inserirle nella classe lessicale più adatta, per tanto, i criteri non sono universali, bensì variano da lingua a lingua.

Ogni lingua possiede delle norme, che tutti i parlanti di quella lingua mettono in atto. L’insieme di queste norme prende il nome di grammatica di una lingua. Essa è fondamentale per il corretto utilizzo e per la realizzazione di scritti corretti nella propria lingua. La medesima etimologia del termine grammatica ne sancisce l’indissolubile funzione regolatrice ed educatrice. Il termine grammatica deriva, di fatto, dal greco, letteralmente tèchne grammatikè indicava “l’arte dello scrivere”.

In italiano le parti del discorso sono ben 9; 5 di esse variabili e 4 invariabili.

Le 5 parti variabili sono: l’articolo, il nome, il verbo, l’aggettivo e il pronome.

Le 4 parti, invece, invariabili sono: l’avverbio, la congiunzione, la preposizione e l’interiezione.

Aggettivo

L’aggettivo (dal latino adiectivus ovvero «che aggiunge») rappresenta quella parte variabile del discorso che si affianca, o meglio, si va ad aggiungere al nome per qualificarlo o per determinarlo.
Gli aggettivi, in base alla loro funzione, si suddividono in qualificativi e determinativi. L’aggettivo qualificativo indica una qualità specifica del nome al quale si aggiunge e con il quale concorda in genere e in numero. L’aggettivo qualificativo può avere ben tre gradi: è di grado positivo se si limita ad esprimere una semplice qualità, è di grado comparativo quando dà vita ad un confronto tra due termini mentre è di grado superlativo se esprime il massimo grado di una qualsiasi qualità. Gli aggettivi dimostrativi sono quelli che precisano il possesso, la posizione, la quantità o il numero nei riguardi del nome e si classificano, pertanto, in: possessivi, dimostrativi, numerali, indefiniti.

Avverbio

L’avverbio (dal latino ad verbum, «al verbo») è una parte invariabile del discorso che determina, modifica e specifica il significato di un verbo, di un aggettivo o di un altro avverbio a cui si riferisce.

Gli avverbi, in base a ciò che esprimono si suddividono in: avverbi di luogo, avverbi di modo, avverbi di tempo, avverbi di quantità e avverbi di modalità.

Nel momento in cui può sorgere una difficoltà nel distinguere un aggettivo da un avverbio basta ricordare che la differenza principale risiede nel poter essere o meno declinabili dal momento che mentre gli aggettivi concordano sempre in genere e numero col nome cui si riferiscono e a cui si appoggiano, gli avverbi sono, al contrario, indeclinabili. 

Fonte immagine: Pixabay

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A proposito di Mangiacapre Giulia

Sono Mangiacapre Giulia, ho 23 anni e sono laureata in Lingue, letterature e culture moderne europee presso l'Università degli studi di Napoli "Federico II". Attualmente sono laureanda presso l'Università degli studi di Napoli "L'Orientale".

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