Aspasia di Mileto: il mito di una donna indipendente

Aspasia di Mileto: il mito di una donna indipendente

Aspasia, donna celebrata da poeti e filosofi antichi e moderni, è un esempio di donna intraprendente e libera, le cui notizie biografiche sono intessute in sparute testimonianze letterarie, motivo per il quale risulta essere una sorta di fantasma mitico che ricompare negli scritti di importanti uomini del tempo, quali Plutarco, Platone, Senofonte e Aristofane.

Scopriamo insieme l’intrigante vicenda biografica di una donna che fa discutere ancora a distanza di secoli, come tutte le donne brillanti.

La discussa vita di  Aspasia di Mileto, una donna-mito

Aspasia nasce a Mileto nel V secolo a.C., probabilmente da una famiglia mediamente benestante. Le notizie biografiche che la riguardano sono alquanto contrastanti, e si alternano testimonianze che la vedono legata all’uomo politico più importante del tempo, ovvero Pericle, ad altre che collegano la sua indipendenza al suo essere un’etera, ovvero una cortigiana acculturata, forse sinonimo di un pregiudizio maschilista che non conosce tempo, non potendo incasellare Aspasia nella perfetta categoria di femminilità del tempo: una donna silente e taciturna, che si occupa dei figli e del marito, oltre che delle faccende domestiche.

Aspasia rompe gli schemi, essendo, se diamo per vera la prima ipotesi, la compagna di un influente uomo politico, che però aveva rotto il suo precedente matrimonio per lei, e con il quale conviveva, senza essere sposata. Pericle aveva inoltre promulgato una legge sul diritto di cittadinanza che la vedeva non solo straniera ad Atene, ma che le impediva inoltre di avere una progenie legittima.

Nonostante ciò Aspasia diede a Pericle un figlio, chiamandolo come il padre. Nella Vita di Pericle, Plutarco ci racconta di Aspasi, e di quanto il compagno l’amasse e lo dimostrasse anche in pubblico, senza però riuscire a spiegarsi cosa trovasse di così fuori dal comune nella donna. Aspasia non è infatti ricordata per la sua bellezza straordinaria, bensì per il suo fascino e il suo carisma in grado di incantare alcuni dei più grandi filosofi del tempo quali Socrate e Senofonte, che la ricordano nelle loro opere con una sorta di venerazione dovuta al suo spirito libero e indipendente.

Sono invece i poeti comici ad attaccarla e a rappresentarla come un’etera e una cortigiana ammaliatrice. Da Cratino, in una satira, è definita “Giunone libertina”. Gli attacchi non saranno però meramente letterari: la donna verrà portata in tribunale con l’accusa di empietà e lenocinio e solo le lacrime di Pericle potranno salvarla.

Alla morte di Pericle, sopraggiunta qualche anno dopo, la donna non si perderà d’animo sposando Lisicle, uomo meno importante del primo, ma comunque in grado di garantirle una certa stabilità. La sua memoria sopravvive inoltre nei dialoghi socratici di Eschine e Antistene.

In nessun caso Aspasia di Mileto risulta essere una donna priva di risorse e sembra uscire vittoriosa anche dagli avvenimenti più infausti. Il suo amore per Pericle assurge a modello di amore indipendente e più forte di qualsiasi necessità di legittimazione, e forse è proprio in questo che si esplica la carica di modernità e di indipendenza di una donna che per queste due sole caratteristiche è sopravvissuta al naufragio della memoria, grazie ai noti esempi di letterati e non solo che l’hanno celebrata nel tempo.

La sua vita resta avvolta nel mistero ma, nonostante ciò, il suo mito è alimentato ancora nella modernità grazie alle arti visive, (appare infatti ritratta in numerosi dipinti) oltre che nella letteratura moderna; lo stesso Leopardi scrive una serie di componimenti poetici che confluiscono nel cosiddetto “Ciclo di Aspasia” e ciò testimonia l’enorme risonanza che tutt’ora suscita una donna indipendente e che riuscì già nel V secolo a rompere gli schemi nei quali la società voleva rinchiuderla e dai quali il mito letterario l’ha liberata.

Fonte immagine:

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Michel_II_Corneille_-_Aspasie_au_milieu_des_philosophes_de_la_Gr%C3%A8ce_-_Google_Art_Project.jpg 

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A proposito di Carmen Alfano

Studio Filologia Moderna all'università degli studi di Napoli "Federico II". Scrivo per immergermi totalmente nella realtà, e leggo per vederci chiaro.

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