Le commedie di Aristofane: un capolavoro del teatro greco

Le commedie di Aristofane: un capolavoro del teatro greco

Le commedie di Aristofane rappresentano una pietra miliare nella storia del teatro classico.

Il teatro, come genere, nacque nell’antica Grecia.
Con il termine teatro greco si fa proprio riferimento alle rappresentazioni risalenti all’epoca della Grecia classica.
Si sviluppò, in Grecia, specialmente presso l’ambiente ateniese, dove la rappresentazione diventava una vera e propria cerimonia.
Il teatro greco comprendeva testi che appartenevano a tre generi fondamentali: la tragedia, la commedia e il dramma satiresco.
Tra gli autori più proliferi del teatro greco antico ritroviamo, sicuramente, Aristofane con le sue commedie.

Chi era Aristofane

Aristofane nasce ad Atene nel 450 a.C. e muore a Delfi nel 385 a.C.
È stato uno dei più importanti commediografi greci. Non si hanno particolari notizie biografiche, tutto ciò che si sa su questo personaggio è stato ricavato dall’analisi delle sue stesse opere.
Egli sembra interessato alle condizioni di vita del popolo, si mostra particolarmente empatico verso i piccoli proprietari terrieri ateniesi. Dimostra, nei suoi scritti, di possedere uno spirito pacifista. Inoltre, mostra una particolare sensibilità verso la condizione della donna ateniese, proponendo nelle sue opere degli ideali rivoluzionari e piuttosto femministi, per l’epoca.

Le commedie

Della produzione drammaturgica dell’autore greco spiccano sicuramente le sue commedie.
L’azione si sviluppa sempre all’interno della realtà dell’Atene contemporanea, in particolar modo si mette in evidenza la situazione di decadenza politica e militare della polis.
Aristofane volle riformare la struttura stilistica della commedia greca, eliminando ogni volgarità fine a sé stessa, ogni tipo di comicità banale e arricchendo i testi di tematiche innovative. Aristofane propone nelle proprie opere temi politici, sociali e culturali, riprende concetti filosofici e letterari, riesce anche ad inserire ambientazioni fiabesche ed utopiche, oltre a riproporre miti classici parodizzati.
Le commedie di Aristofane seguono tutte uno schema molto simile: nella prima parte della commedia il protagonista si trova a dover combattere contro un ambiente ostile che riesce a plasmare a seconda dei propri obiettivi, nella seconda parte della commedia si illustrano le conseguenze delle azioni del personaggio.
Il protagonista viene definito “eroe comico” ed è proprio sulle avventure da lui vissute che si tesse la trama della commedia.
Un altro elemento di novità introdotto dall’autore greco è la minore importanza drammatica riservata al coro, che finisce quasi per essere totalmente eliminato.
Per quanto riguarda l’elemento comico vero e proprio, questo veniva raggiunto parodizzando gli scenari del teatro tragico contemporaneo, caratterizzato da una certa atmosfera solenne che facilmente poteva essere rovesciata in maniera comica.
Una delle tecniche più frequenti, utilizzata da Aristofane, per la resa comica delle scene, era la commistione tra realtà e metafora. Questa tecnica consisteva nel rendere realistici degli scenari metaforici, con conseguente resa paradossale della scena.
Per quanto riguarda la lingua utilizzata da Aristofane, questa si basava sul registro del sermo urbanus, caratterizzato da un abbondare di modi di dire comuni e doppi sensi, che sfociavano anche nel volgare.
Aristofane compose, in totale, dalle 44 alle 46 commedie; tuttavia, ad oggi sono giunti solamente 11 testi, ovvero: Gli Acarnesi, I cavalieri, Le nuvole, Le vespe, La pace, Gli uccelli, Le donne alle Tesmoforie, Lisistrata, Le rane, Le donne al parlamento e Pluto.

 

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

A proposito di Alessia Nastri

Studentessa di venti anni iscritta all'università l'Orientale di Napoli. Appassionata dell'arte in ogni sua forma, amo particolarmente leggere e studiare le letterature. La mia personalità si costruisce su pochi aspetti: i libri, la scrittura, Taylor Swift e la mia frangetta.

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