Case nel tufo verde: storia dell’isola d’Ischia

Case nel tufo verde: storia dell'isola d'Ischia

Le case nel tufo verde o meglio le case di pietra, sono tipiche della Falanga, una celebre zona dell’isola d’Ischia. Il tufo verde è una delle caratteristiche principali di Ischia e proprio per questo motivo si usa chiamarla “Isola verde”.

Case nel tufo verde: una delle principali attrazioni di Ischia

Dopo l’eruzione del Monte Epomeo, un altro simbolo dell’isola d’Ischia, l’isola fu sommersa dall’acqua; riemerse poi grazie al riempimento della camera magmatica del vulcano. L’esempio più bello è proprio sulla vetta del Monte Epomeo, si tratta dell’eremo di San Nicola. Una chiesa interamente scavata nel blocco tufaceo, una struttura ricca di stanze, che ospitava, ad un’altitudine di 789 metri sul livello del mare, gli eremiti che sceglievano di trascorrere in solitudine la loro vita.

La Falanga è un vero e proprio “villaggio” a pochi passi dal Monte Epomeo. La zona è caratterizzata da diverse case nel tufo verde, le cosiddette case di pietra, che costellano i sentieri che conducono alla cima più alta dell’isola. Le abitazioni furono costruite con delle grosse pietre verdi e per realizzare le stanze, si usava scavare all’interno delle stesse, creando appunto vari ambienti distinti tra loro. Le case nel tufo verde, oggi forte attrazione per i tantissimi turisti che giungono sull’isola d’Ischia e visitano la Falanga, erano vissute dai contadini e dagli agricoltori, che realizzavano in esse anche ripiani, mensole e camini; ciò poiché all’epoca quelle abitazioni erano utilizzate come luogo temporaneo dove alloggiare durante i periodi di raccolta. Naturalmente, le case nel tufo verde disponevano anche di una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, molto importante per la coltivazione, principale fonte di guadagno per gli abitanti della zona “alta” dell’isola. L’area dove si possono ammirare le meravigliose e si può dire, quasi artistiche, case nel tufo verde, è stata abitata fino al XX secolo. Molti abitanti dell’isola hanno successivamente lasciato quelle case, altri ancora invece, vi abitano ancora. Gli escursionisti appassionati della natura possono godere dei panorami caratteristici ischitani attraverso percorsi di trekking anche sul Monte Epomeo. Non a caso, Ischia vanta un meraviglioso albero monumentale che spicca nella rigogliosa vegetazione. 

Dal punto di vista storico, Alfred Rittman, celebre scienziato svizzero, spiegò in uno studio sulla vulcanologia, che il tufo verde in realtà sia più antico dell’isola stessa, ecco perché le case costruite con questa roccia, rappresentano un elemento di notevole spessore storico. La roccia della quale parliamo, infatti, nacque molti anni prima dell’emersione di Ischia e solo successivamente fu spinta a valle e quindi diventò una caratteristica tipica del territorio, con la quale vennero costruite le case nel tufo verde, molte delle quali ancora abitate, ovviamente dopo aver subito delle modifiche strutturali e averle dotate di alcuni confort. 

Ricordiamo che, come gli ischitani stessi sottolineano che, il tufo verde è fresco d’estate e caldo d’inverno e quindi dal punto di vista prettamente ingegneristico, rappresenta un materiale estremamente duttile e adatto alla costruzione di abitazioni. Le case nel tufo verde rappresentano un vero e proprio fiore all’occhiello dell’isola d’Ischia, un modo per trascorrere del tempo a contatto con la natura, in luoghi incontaminati, tra alberi, fogliame, fiori, e tanto altro ancora.

La grande quantità di tufo verde, in particolare modo nei comuni di Forio e Serrara Fontana, ha avuto forti implicazioni sul comparto sociale dell’isola. In primo luogo per l’agricoltura, così come già detto, poiché i terreni tufacei hanno un’ottima capacità drenante, e poi per la costruzione di edifici o per la realizzazione di pietre da taglio da utilizzare nella costruzione delle case e dei muri a secco a delimitazione delle proprietà, le famosissime “parracine”. Nonostante siano trascorsi secoli e secoli, oltre alle case nel tufo verde, si possono ammirare cantine, ricoveri per il bestiame e talvolta cisterne per la raccolta dell’acqua piovana, ottenute proprio con questa importante roccia, dunque non solo abitazioni di pietra, ma tanto altro ancora, in un percorso unico tra fascino e storia. All’esterno delle case nella roccia è possibile ammirare antichi palmenti usati per la vendemmia in quella zona e le fosse della neve che venivano utilizzate per conservare la neve per i periodi estivi.

Il tufo verde del Monte Epomeo è sicuramente una delle risorse principali dell’isola d’Ischia e negli anni ne ha condizionato l’evoluzione sociale e quindi culturale. Le case di pietra sono un raro esempio di architettura rupestre, ma anche di sfruttamento “ecologico” della natura. Scavare un masso per ricavarne un’abitazione, una cantina, sottolineava la volontà di vivere in simbiosi con la natura, adeguandosi ad essa, sfruttandone ogni caratteristica. Ricordiamo che si tratta di grossi massi caduti dal Monte Epomeo, e poi successivamente scavati ed utilizzati, oggi testimonianza del perfetto connubio tra l’uomo e l’ambiente.

 

Immagine in evidenza: Gerardina Di Massa 

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