Chi è Alfonso el Sabio: un sovrano tra storia e cultura

Chi è Alfonso el Sabio: un sovrano tra storia e cultura

Nel 1252 sale al trono di Castiglia e León Alfonso X, conosciuto meglio come Alfonso el Sabio, un sovrano che darà una svolta molto importante alla storia e alla cultura della Spagna.

Il contesto storico: la Spagna del XIII secolo e la Reconquista

Il XIII secolo fu un periodo cruciale per la storia della penisola iberica. La cosiddetta Reconquista, ovvero il processo di riconquista dei territori iberici da parte dei regni cristiani a danno dei regni musulmani, era in pieno svolgimento. La Castiglia, sotto la guida di Ferdinando III, padre di Alfonso X, aveva compiuto notevoli progressi, conquistando importanti città come Cordova e Siviglia. Tuttavia, la penisola era ancora frammentata in diversi regni, cristiani e musulmani, e la situazione politica era instabile.

Alfonso X: da successore di Ferdinando III a sovrano di Castiglia e León

Figlio di Ferdinando III, il Santo, e della regina consorte Beatrice di Svevia, Alfonso el Sabio salì al trono di Castiglia e León subito dopo la morte di suo padre, nel 1252. Inizialmente, dovette confrontarsi ancora con un’epoca piuttosto tumultuosa dal punto di vista religioso-culturale, segnata dal conflitto secolare tra cristiani e musulmani (crociate), anche se la situazione andò progressivamente indebolendosi nel corso del suo regno.

Gli insuccessi politici e il fallimento del progetto assolutistico

Tra i primi obiettivi che il sovrano si prefissò c’era un progetto assolutistico, ovvero voleva inserire la Castiglia fra le potenze europee in modo tale da conferirle lo stesso prestigio. Tentò anche di ottenere la corona del Sacro Romano Impero, ma senza successo. Tuttavia, questo obiettivo ben presto fallì poiché Alfonso el Sabio dovette rivolgere la sua attenzione al caos che si era generato all’interno del regno, proprio a causa della sua imprudente azione assolutistica. Si crearono violenti scontri e una profonda crisi in tutta la Castiglia che non si risolsero durante gli anni del suo regno, bensì furono risanati solo alla fine del XV secolo con i Re cattolici (Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia). Alfonso el Sabio morì nel 1284, a 63 anni, in uno scontro armato contro suo figlio Sancho IV, con il quale ebbe sempre forti dissidi in vita.

Alfonso el Sabio: il re mecenate e la sua eredità culturale

Sebbene Alfonso el Sabio fu un sovrano dai numerosi insuccessi militari, il contributo che dette alla cultura, invece, fu di fondamentale importanza per le future sorti della Spagna. Infatti, è passato alla storia come el Sabio, ovvero “il Saggio“, per via della sua straordinaria capacità di far combaciare l’aspetto politico con quello culturale. Alfonso ha lasciato ai posteri una ricca eredità letteraria, nonché fra le più prestigiose di tutta l’epoca medievale.

Le Cantigas de Santa María: un omaggio alla Vergine in lingua galiziana

Le Cantigas de Santa María sono una raccolta di oltre 400 composizioni poetiche in galiziano-portoghese, dedicate alla Vergine Maria. Si tratta di un’opera di grande valore non solo letterario, ma anche musicale e iconografico, in quanto i codici che la tramandano sono spesso corredati da preziose miniature.

Le Siete Partidas: un codice giuridico innovativo

Le Siete Partidas rappresentano uno dei più importanti codici legislativi del Medioevo. Redatte in castigliano, affrontano diversi aspetti del diritto, dalla famiglia alla successione, dai contratti ai reati, influenzando profondamente la legislazione spagnola e ispanoamericana.

La Estoria de España e la General Estoria: la storia come strumento di legittimazione

La Estoria de España e la General Estoria sono due imponenti compilazioni storiche, la prima dedicata alla storia della Spagna dalle origini al regno di Ferdinando III, la seconda concepita come una storia universale, dalle origini del mondo fino al tempo di Alfonso X. Queste opere avevano anche un chiaro intento politico: legittimare il potere della monarchia castigliana e celebrare le sue imprese.

Il Fuero, le Tablas alfonsíes e il Lapidario: diritto, astronomia e giochi

Tra le altre opere promosse da Alfonso X, si ricordano il Fuero Real, un codice di leggi che unificava il diritto di diverse città castigliane; le Tablas alfonsíes, tavole astronomiche che aggiornavano le conoscenze dell’epoca e furono utilizzate per secoli; e il Lapidario, un trattato sulle proprietà delle pietre, a cui si affiancano anche opere dedicate ai giochi, come il Libro de los juegos, che descrive in dettaglio giochi come gli scacchi, i dadi e il tavoliere.

La corte di Alfonso X: un crogiolo di culture e saperi

Alfonso el Sabio si dedicò direttamente all’attività letteraria, anche se il suo non fu un lavoro del tutto autonomo. Egli, infatti, si circondò a corte di un vasto gruppo di collaboratori, ognuno con una propria specializzazione: c’erano i traduttori, gli estrattori (coloro che selezionavano i brani più importanti dalle fonti), i compilatori, i poeti, i musici, i glossatori e anche coloro a cui era affidata la correzione dei testi. Il re aveva principalmente il compito di mettere insieme l’argomento e, in un momento successivo, mostrava ai suoi collaboratori come doveva essere organizzato il lavoro. Alla fine, dopo che ognuno aveva svolto correttamente la sua mansione, la revisione finale spettava allo stesso sovrano. Si trattava, però, di un’attività letteraria destinata alla sola cerchia del re e non concepita collettivamente, poiché all’epoca era ancora diffuso un alto indice di analfabetismo tra la popolazione.

La Scuola di Traduttori di Toledo e l’importanza del castigliano

Un’altra importante svolta che avvenne durante il regno di Alfonso el Sabio fu relativa all’ambito linguistico. Influenzato notevolmente dall’attività di traduzione di Toledo, uno dei maggiori centri culturali del Medioevo, il re decise di mettere in atto un cambiamento relativo al dialetto castigliano. Presso la Scuola di Traduttori di Toledo, attiva già prima del regno di Alfonso X, si traducevano in latino e in volgare opere scientifiche e filosofiche dall’arabo, dall’ebraico e dal greco. Quest’ultimo, infatti, rispetto agli altri dialetti romanzi esistenti nella Penisola iberica, aveva acquisito un certo potere proprio grazie all’auge politico e culturale che aveva conosciuto la Castiglia negli anni. Per questo motivo, Alfonso decise di conferire un riconoscimento ufficiale al castigliano facendolo diventare la lingua di arrivo delle traduzioni e la lingua ufficiale della legge. Fu proprio grazie all’operato di Alfonso el Sabio se il castigliano potette essere considerato una lingua al pari del latino, dell’arabo e dell’ebraico e, come queste, degno di essere messo per iscritto.

L’eredità di Alfonso X: un sovrano “debole” ma un gigante della cultura

In conclusione, pur essendo stato un sovrano politicamente “debole”, come dimostrano i numerosi insuccessi militari e le lotte intestine al suo regno, Alfonso X fu un gigante dal punto di vista culturale. La sua opera di mecenate e di promotore della cultura ha lasciato un segno indelebile nella storia della Spagna e dell’Europa medievale, contribuendo in modo decisivo all’affermazione del castigliano come lingua letteraria e alla diffusione del sapere in Occidente.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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A proposito di Alessia Galante

Studentessa presso l'Università "L'Orientale" di Napoli

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