Lingue della Spagna, quali sono e dove si parlano

Lingue della Spagna, quali sono e dove si parlano

Lo spagnolo, conosciuto anche come castigliano, è una delle lingue più parlate al mondo – è quarta solo all’inglese, al cinese mandarino e all’hindi – con ben oltre 500 milioni di parlanti in totale. La lingua spagnola è lingua ufficiale non solo in Spagna ma anche in 23 Paesi dell’America Latina, mentre negli USA e nelle Filippine è parlata ma non è riconosciuta ufficialmente. Per quanto riguarda il contesto europeo, lo spagnolo non è l’unica lingua esistente nel Paese, poiché le lingue della Spagna sono diverse e tutte ugualmente riconosciute come lingue ufficiali dello Stato.

Se si escludono i dialetti regionali e le varianti locali, le lingue della Spagna riconosciute ufficialmente sono: lo spagnolo, il galiziano, il catalano e il basco. Scopriamone le origini!

Spagnolo

Tra le più importanti lingue della Spagna primeggia indubbiamente lo spagnolo che, rispetto a quello parlato altrove, si definisce anche “castigliano” per via del luogo in cui è nato, ovvero il Regno di Castiglia. Prima di diventare lingua ufficiale del Paese, il castigliano era uno dei tanti dialetti parlati nella Penisola Iberica in epoca medievale. Successivamente, grazie alla posizione strategica in cui si trovava la Castiglia e all’auge politico e culturale che questa visse tra il XII e il XIII secolo, il castigliano divenne lingua ufficiale mentre le restanti parlate rimasero limitate alle sfere minori. Fu soprattutto sotto il regno di Alfonso il Saggio che al castigliano venne riconosciuto un primato rispetto alle altre lingue, un primato che sarebbe stato confermato alla fine del XV secolo, con la pubblicazione della prima Grammatica del castigliano, e all’inizio del XVIII secolo con la fondazione della RAE (Real Academia Española).

Galiziano

Il galiziano è un’altra delle lingue della Spagna appartenente al gruppo delle lingue romanze, che si estende tra la Galizia e le Asturie ed è strettamente imparentata con il portoghese. Infatti, nel Medioevo, formava un’unica unità linguistica con quest’ultimo ma, a partire dal XIV secolo, avvenne una scissione e nacquero rispettivamente il galiziano da un lato e il portoghese dall’altro. Tra il XVI e XVIII secolo la lingua galiziana conobbe un periodo di oscuramento, venendo progressivamente esclusa da ogni sorta di documento scritto; solo agli inizi del XX secolo fu riscoperta e cominciò la sua evoluzione linguistica, fino a diventare una delle attuali lingue della Spagna.

Catalano

Il catalano rientra tra le lingue della Spagna ed è ugualmente di origine romanza, anche se è molto più vicino al provenzale rispetto a tutte le altre. Il catalano è parlato in un’area molto estesa ad est del Paese, che comprende le Isole Baleari, la Catalogna, la Comunità Valenzana, l’Aragona, l’Andorra (dove è l’unica lingua ufficiale), il sud della Francia, Murcia e anche alcune zone della Sardegna. Durante il Rinascimento e il Barocco, il catalano visse una fase di decadenza per quanto riguarda l’ambito letterario, ma continuò comunque ad essere usato nella politica e nella quotidianità. A partire dalla seconda metà del XIX secolo, si ebbe una rinascita del catalano e venne creato un movimento volto a ridare prestigio letterario alla lingua; poi, nel 1907, venne fondato l’Institut d’Estudis Catalans con l’obiettivo di studiare la lingua e la cultura catalana. Durante il franchismo il catalano, insieme alla maggior parte delle lingue ispaniche, venne vietato in quanto solo lo spagnolo era considerato la lingua valida del regime; infatti, chiunque lo utilizzasse in luoghi pubblici, veniva sanzionato duramente dalla legge. 

Basco (o euskera)

A differenza delle altre lingue della Spagna, il basco ha un’origine incerta dal momento che non è imparentato con nessuna delle odierne o storiche lingue europee. Il basco era infatti una lingua parlata già prima dell’arrivo dei romani nella Penisola iberica – si ipotizza che esso sia in relazione con le lingue africane e caucasiche – e oggi viene considerato l’unica lingua sopravvissuta dell’antica famiglia delle lingue parlate nell’Europa occidentale, prima della loro definitiva estinzione a partire dal XIII secolo. Attualmente, il basco è parlato prevalentemente nel Paese basco e in diverse aree di confine tra la Spagna e la Francia, in particolare nella regione della Guascogna. Dopo un periodo in cui venne accantonato, soprattutto nei primi anni del franchismo, nel 1978 il basco venne riconosciuto ufficialmente come una delle lingue parlate in Spagna.

Immagine in evidenza: Freepik

A proposito di Alessia Galante

Studentessa presso l'Università "L'Orientale" di Napoli

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