Comunicare è un’attività innata e primordiale. L’uomo ha sviluppato un complesso linguaggio verbale, ma gran parte di ciò che esprimiamo passa attraverso canali non verbali. La cinesica è la disciplina che studia proprio questo aspetto della comunicazione: il linguaggio del corpo. A differenza delle parole, che possono descrivere qualsiasi cosa, il corpo parla principalmente di noi stessi, delle nostre emozioni e delle nostre intenzioni reali.
In questo approfondimento:
Le componenti della comunicazione non verbale
La cinesica è parte di un sistema più ampio di comunicazione non verbale.
Sistema | Cosa studia |
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Cinesica | Movimenti del corpo: gesti, mimica facciale, postura, sguardo. |
Paralinguistico | Le qualità della voce: tono, volume, ritmo, pause. |
Prossemica | La gestione dello spazio e della distanza tra interlocutori. |
Aptica | Le informazioni comunicate attraverso il contatto fisico (una stretta di mano, una pacca sulla spalla). |
L’analisi della cinesica: i segnali del corpo
Gli occhi: specchio dell’anima
Lo sguardo è uno dei canali più potenti. Molti studi dimostrano che chi mente tende a evitare il contatto visivo, anche se i bugiardi più abili cercano di controllare questa reazione. Gli occhi, insieme alle sopracciglia, sono fondamentali per esprimere emozioni primarie come gioia, tristezza, sorpresa o rabbia.
Le microespressioni: emozioni involontarie
Le microespressioni sono movimenti facciali involontari che durano una frazione di secondo e rivelano un’emozione nascosta. Studiate per la prima volta dallo psicologo Paul Ekman, sono difficili da cogliere per un occhio non allenato ma sono considerate veritiere perché quasi impossibili da simulare. Ekman ha identificato sette emozioni universali associate a microespressioni specifiche: rabbia, disgusto, disprezzo, paura, gioia, tristezza e sorpresa.
Il sorriso: un segnale sociale
A differenza di altre espressioni, il sorriso può essere controllato consciamente. È possibile, però, distinguere un sorriso sincero da uno di circostanza. Il sorriso genuino (o “sorriso di Duchenne”) coinvolge non solo i muscoli della bocca, ma anche quelli orbicolari, che fanno socchiudere gli occhi. Fin dai tempi dei nostri antenati, mostrare i denti in un sorriso indicava l’assenza di minaccia, motivo per cui ancora oggi è un potente segnale di apertura e accoglienza.
Le mani: comunicare le intenzioni
I gesti delle mani accompagnano e rafforzano il messaggio verbale. In un discorso, mostrare i palmi aperti verso l’alto comunica sincerità e apertura. Al contrario, il palmo verso il basso può indicare autorità o un tentativo di imporsi. Esistono poi gesti specifici che rivelano stati d’animo:
- Ansia e nervosismo: stropicciarsi le dita, tamburellare, toccarsi ripetutamente i capelli o il viso.
- Auto-conforto: accarezzarsi un braccio, tenere le mani giunte, toccarsi il collo.
- Insicurezza o fastidio: sfregarsi il naso, grattarsi la nuca, coprirsi la bocca mentre si parla.
- Aggressività o sfida: serrare i pugni, mettere le mani sui fianchi.
I campi di utilizzo della cinesica
Lo studio della cinesica è applicato in numerosi settori:
- Psicologia: per comprendere meglio le emozioni non espresse verbalmente dai pazienti.
- Marketing: per analizzare le reazioni emotive dei consumatori e sviluppare campagne pubblicitarie efficaci.
- Giurisprudenza e criminologia: per valutare la credibilità di testimoni e sospettati, identificando incongruenze tra parole e linguaggio del corpo.
- Politica e leadership: per analizzare il comportamento dei leader durante i discorsi pubblici e migliorare la propria comunicazione.
Domande frequenti sulla cinesica
La cinesica è una scienza esatta?
No. Non è una scienza esatta e non esistono “dizionari” di gesti con un significato universale e infallibile. L’interpretazione di un segnale non verbale deve sempre tenere conto del contesto, della cultura di appartenenza e della personalità dell’individuo. Un singolo gesto, isolato dal resto, non ha alcun valore.
Si può imparare a controllare il proprio linguaggio del corpo?
È possibile imparare a controllare alcuni aspetti del proprio linguaggio del corpo, come la postura o i gesti delle mani, per apparire più sicuri o aperti. Tuttavia, segnali come le microespressioni o la dilatazione delle pupille sono involontari e quasi impossibili da controllare.
La cinesica è universale o culturale?
Entrambe le cose. Esistono espressioni emotive di base (le sette identificate da Ekman) che sono considerate universali. Tuttavia, la maggior parte dei gesti (emblemi, illustratori) sono culturalmente specifici. Ad esempio, un gesto che in una cultura è amichevole, in un’altra può essere offensivo.
Fonte immagine: Pixabay
Articolo aggiornato il: 27/08/2025