Anche nella giornata più intensa, arriva per tutti quel momento di stanchezza mentale, un vuoto che sentiamo il bisogno di riempire. In queste fasi fisiologiche, capita di dare uno sguardo a quella che viene comunemente definita tv spazzatura. C’è chi lo fa quasi di nascosto, chi ammette di esserne attratto, chi naviga tra i canali in attesa della cena. Nonostante l’impatto di internet, dei social network e delle serie TV, il fenomeno della tv spazzatura resta una realtà consolidata. Oggi si è evoluta, ha trovato nuove forme che migrano anche online, ma continua a far parlare di sé. Questo accade per una ragione semplice: anche se in modo meno evidente, continua a essere molto seguita.
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Che cos’è la tv spazzatura?
Poche persone si interrogano ancora sul significato dell’espressione tv spazzatura. Nell’ultimo periodo il dibattito pubblico su questo tema si è attenuato, quasi fosse un problema del passato. L’espressione è una traduzione diretta del termine statunitense trash, che significa immondizia o scarto. Molti ritengono che i programmi televisivi così etichettati siano autentici scarti immateriali, prodotti grezzi dal valore culturale quasi nullo, concepiti per un intrattenimento di bassa qualità. Questa concezione si lega alle analisi sulla “neotelevisione” descritta da studiosi come Umberto Eco, che evidenziava una tv focalizzata sull’autoreferenzialità e sul contatto diretto con il pubblico, piuttosto che sulla trasmissione di contenuti.
Oggi l’attenzione si è spostata sui rischi della dimensione digitale per bambini e adolescenti, come l’uso eccessivo di tablet e smartphone. Questo non significa che il problema della qualità televisiva sia risolto, ma solo che è passato in secondo piano. La televisione, pur con un potere ridimensionato rispetto a un decennio fa, mantiene una forte influenza. Resta quindi fondamentale analizzare il fenomeno e comprendere le ragioni del suo persistente successo.
Le ragioni psicologiche del suo successo
È ancora necessario chiedersi cosa renda un programma “spazzatura” e perché, allo stesso tempo, attiri un pubblico così vasto. Dal momento che i momenti di vuoto vengono spesso riempiti dal rumore di fondo di reality show privi di contenuti evidenti, dove domina l’assenza di talento e pensiero critico, porsi questa domanda è doveroso. I dati sull’audience confermano che questi programmi mantengono un alto indice di gradimento. Le ragioni sono complesse e risiedono in meccanismi psicologici precisi: la tv spazzatura soddisfa un bisogno di voyeurismo mediatico e offre una forma di evasione che non richiede alcuno sforzo cognitivo.
Fattori di attrazione e potenziali effetti
| Fattore psicologico di attrazione | Potenziale effetto sullo spettatore |
|---|---|
| Anestesia del pensiero | Riduzione della capacità di analisi critica |
| Voyeurismo e gossip | Normalizzazione dell’invadenza nella sfera privata |
| Identificazione con personaggi comuni | Ricerca di fama e visibilità senza merito |
| Schadenfreude (piacere per le disgrazie altrui) | Aumento del cinismo e desensibilizzazione |
Esempi e evoluzione del fenomeno
Il Grande Fratello, nelle sue varie edizioni, è un esempio emblematico. Nonostante le critiche sulla qualità, questo reality show di punta di Mediaset continua a registrare un alto share televisivo, specialmente tra i più giovani. Si tratta di un format che rappresenta un tripudio di luoghi comuni e un’esibizione della povertà di valori, ma che continua ad attrarre. Programmi come Uomini e Donne di Maria De Filippi, Pomeriggio 5 condotto in passato da Barbara D’Urso, o Ciao Darwin sono altri nomi in una costellazione di format che puntano a un intrattenimento facile e immediato.
La trappola dell’intrattenimento passivo
Quello che attrae è l’anestesia: si guardano programmi che non richiedono il faticoso atto del pensare. Ci si lascia trasportare da mode effimere e da un sistema di pensiero messo lì per distogliere le persone da problematiche reali. È facile sedersi davanti al trash e lasciarsi “drogare” da un circo di personaggi narcisisti e stereotipati. I “vip” piacciono spesso proprio per il loro essere “very important person” senza un motivo apparente legato a un talento specifico.
Gli effetti sulla società e sui giovani
Un consumo massiccio di questi contenuti può avere conseguenze significative. L’esposizione costante a litigi, a una comunicazione aggressiva e alla superficialità può portare a una normalizzazione di comportamenti negativi. Come evidenziato in diversi studi sugli effetti dei media, riportati anche da autorità come l’AGCOM, i modelli proposti dalla televisione influenzano la percezione della realtà, specialmente nei più giovani. Si rischia di promuovere il materialismo, una visione distorta delle relazioni interpersonali e l’idea che la visibilità sia un valore in sé, a prescindere dal merito. Questo tipo di televisione può mortificare l’intelletto, proponendosi come un coma farmacologico a cui ci si sottopone più o meno consensualmente.
Una riflessione sulla fruizione consapevole
Ciò non significa demonizzare la visione di questa categoria televisiva. Conoscere è la conditio sine qua non per una critica sana e una scelta oculata. Chi ripudia la tv spazzatura solo per sentito dire, senza un’analisi diretta, rischia di essere una pedina tanto quanto chi si lascia plagiare dal suo effetto narcotizzante. Occorre piuttosto riflettere sul palinsesto televisivo e cercare di capire le ragioni profonde che spingono milioni di persone a fruire quotidianamente di questi contenuti, sviluppando gli strumenti per un consumo più critico e consapevole.
Articolo aggiornato il: 18/09/2025


da anni ho smesso di vedere la tv . Per me, indipendentemente dal gestore, almeno per il 75% è solo spazzatura. Piuttosto che guardare la tv preferisco la lettura di un buon libro.
Persino i cronisti sportivi riescono, con i loro stupidi commenti, a rovinare lo sport. Le più belle trasmissioni sportive sono quelle senza commento (sciopero dei cronisti)