La civiltà cretese (o minoica) e quella micenea sono le due grandi culture che hanno dominato l’area dell’Egeo durante l’Età del Bronzo, ponendo le basi per la successiva civiltà greca. Sebbene in parte contemporanee e a contatto tra loro, presentavano differenze profonde.
Indice dei contenuti
| Caratteristica | Confronto tra Minoici e Micenei |
|---|---|
| Società | Minoica: Pacifica e mercantile. Micenea: Guerriera e aristocratica. |
| Architettura | Minoica: Palazzi aperti senza mura. Micenea: Rocche fortificate con mura ciclopiche. |
| Scrittura | Minoica: Lineare A (non decifrata). Micenea: Lineare B (greco arcaico, decifrata). |
La civiltà cretese (minoica): i signori del mare
La civiltà cretese, o minoica (dal mitico re Minosse), fiorì sull’isola di Creta raggiungendo il suo apice tra il 1700 e il 1500 a.C. La sua ricchezza derivava dalla posizione geografica strategica, che le permise di dominare le rotte commerciali dell’Egeo. I Cretesi esercitavano una vera e propria talassocrazia (dal greco “dominio del mare”), esportando olio, vino, ceramiche e tessuti. Il cuore della vita politica ed economica era il palazzo, un complesso monumentale che fungeva da residenza reale, centro amministrativo, magazzino e luogo di culto. Una caratteristica unica dei palazzi cretesi, come quello di Cnosso, era la mancanza di mura difensive, segno di una società che basava la propria sicurezza sul controllo del mare piuttosto che sulla forza militare terrestre. La loro religione era legata a elementi naturali e a divinità femminili connesse al culto della fertilità.
La civiltà micenea: i guerrieri della Grecia
Provenienti dalla Grecia continentale, i Micenei (dal nome della loro città principale, Micene) furono un popolo di stirpe indoeuropea. Inizialmente subirono l’influenza cretese, da cui appresero la navigazione e l’agricoltura. Dopo il 1450 a.C., approfittando del declino minoico, si sostituirono ai Cretesi nel dominio dell’Egeo, espandendosi fino alle coste dell’Asia Minore. A differenza di quella cretese, la società micenea era fortemente gerarchica e guerriera. Non era uno stato unitario, ma un insieme di regni indipendenti (Micene, Pilo, Tirinto), ognuno governato da un re (Wànax) che risiedeva in una rocca fortificata. Il re, pur essendo la massima autorità, era affiancato da un comandante militare e doveva confrontarsi con un’aristocrazia di nobili guerrieri.
I sistemi di scrittura: Lineare A e Lineare B
Entrambe le civiltà praticavano la scrittura, ma con differenze sostanziali. I Cretesi elaborarono una scrittura sillabica chiamata Lineare A, che ad oggi non è stata ancora decifrata. I Micenei, imitando il sistema cretese ma adattandolo alla loro lingua (una forma arcaica di greco), svilupparono la Lineare B. Decifrata nel 1952, questa scrittura ci ha fornito preziose informazioni sull’amministrazione dei palazzi micenei grazie al ritrovamento di numerose tavolette d’argilla. L’adozione della Lineare B anche a Creta dopo il 1450 a.C. è una delle prove principali della conquista micenea dell’isola.
Il crollo dell’Età del Bronzo
Il declino della civiltà cretese iniziò intorno al 1600 a.C., probabilmente a causa degli effetti devastanti di un’eruzione vulcanica sull’isola di Thera (Santorini). Questo indebolimento favorì, intorno al 1450 a.C., l’invasione da parte dei Micenei. Anche la civiltà micenea, però, crollò intorno al 1200 a.C. Le cause, come spiega la Treccani, furono probabilmente una combinazione di fattori: invasioni di altri popoli (i “Popoli del Mare”), rivolte interne e crisi economiche. La fine della civiltà micenea segnò la scomparsa della scrittura e il crollo delle strutture palaziali, inaugurando un periodo di declino noto come Medioevo Ellenico.
Prof. Giovanni Pellegrino
Articolo aggiornato il: 27/09/2025

