Civiltà minoica: caratteristiche e periodi principali
La periodizzazione della civiltà minoica comprende tre epoche:
Antico minoico
Medio minoico
Tardo minoico
In modo particolare la seconda epoca della civiltà minoica si divide ulteriormente in altre due fasi contrassegnate dalla presenza dei palazzi, per tanto distinguiamo il periodo protopalaziale, cioè dei primi palazzi, ed il periodo neo palaziale, nonché dei palazzi nuovi.
E’ solito collocare l’anno 1700 a.C per indicare la civiltà protopalaziale, anno in cui i grandi palazzi furono completamente distrutti, anche se non è stata ancora accertata la causa, potrebbe essere stata un’invasione oppure un terremoto.
Questi palazzi poi, nell’epoca neo palaziale, furono ricostruiti in un modo ancor più maestoso. Furono distrutti ancora una volta verso il 1400 a.C.
I palazzi erano il cuore della civiltà minoica, erano delle residenze reali, maestose strutture architettoniche che potevano ospitare non solo il re e i funzionari, ma potevano provvedere anche alla sussistenza della popolazione circostante, ospitandola e offrendo loro del cibo.
Ancora oggi vi sono dei resti di grande importanza a Cnosso, Festo, Mallia e Kato Zakros.
Queste residenze erano delle vere e proprie “ville”, si sviluppavano su diversi piani, avevano molte stanze, magazzini, botteghe per gli artigiani, e luoghi di culto. Inoltre erano circondate da immensi cortili.
La civiltà minoica si contraddistingue per la sua ‘gioia di vivere’, che si manifesta non solo per il grande gusto decorativo (sulle mura dei loro palazzi erano affrescate scene di carattere naturalistico, con immagini di vita marina e di giochi sportivi, come il salto del toro), ma anche per l’assenza di mura nelle grandi residenze. Questo dimostrava l’indole pacifica della civiltà minoica, che purtroppo non riuscì a mantenere a lungo, in particolare tra il 2000 e il 1550 a.C.
I minoici non solo si dedicavano alla navigazione per vendere i loro manufatti e le loro stoffe preziose, ma erano anche marinai, mercanti, pirati e conquistatori.
Per quanto concerne il culto e la religiosità, la civiltà minoica conferiva particolare attenzione alla figura della donna; ciò si capisce soprattutto grazie ad alcune raffigurazioni murali, tramite le quali si evince che alla donna era concessa una certa libertà comportamentale. Nelle raffigurazioni murali infatti si possono notare donne che partecipano alle cerimonie, che danzano, e che addirittura praticano il volteggio acrobatico sulla groppa del toro (animale sacro ai Minoici).
La scrittura adottata durante il periodo della civiltà minoica è detta lineare A, nonché simbolo del loro elevato livello culturale.
Inoltre uno dei culti più diffusi era la devozione verso la dea Madre, una divinità femminile presente in molte civiltà mediterranee. Come accennato precedentemente a partire dal 1400 a.C la civiltà minoica subisce, ancora una volta, una battuta d’arresto dovuta alla distruzione dei palazzi.
Alcuni storici affermano che essa sia stata causata dalla catastrofica esplosione del vulcano di Thira (ossia l’isola di Santorini, a nord di Creta), altri invece associano la fine della civiltà minoica ad un’invasione da parte dei Micenei, i quali provenivano dalla Grecia continentale.
Di fatti furono proprio i Micenei a sostituire i Minoici nel dominio sul Mediterraneo orientale.
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