Durante gli anni trenta dell’Ottocento, in Francia, si affermò nel campo della pittura uno stile di tipo realista che venne influenzato soprattutto dai paesaggisti inglesi, tra cui spiccava Constable, le cui tele furono esposte al Salon di Parigi nel 1824. Coloro che seguirono la scia di Constable, in Francia, furono i pittori della Scuola di Barbizon, una località della Francia che si trova vicino alla foresta di Fontainebleau. La locanda di Ganne a Barbizon fu il luogo di ritrovo di molti artisti e tra questi c’era anche Gustave Courbet. Egli è il massimo interprete del Realismo francese. In effetti, lui decise di partecipare alla vita politica attraverso la sua arte, utilizzandola come miccia per innescare dei cambiamenti sociali. Vediamo, quindi, alcuni dipinti di Gustave Courbet più famosi.
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Le opere principali di Courbet in sintesi
Prima di analizzare nel dettaglio alcuni dipinti, ecco una tabella riassuntiva con le informazioni principali sulle opere più significative di Gustave Courbet, molte delle quali sono oggi conservate presso il Musée d’Orsay di Parigi.
Dipinto | Anno e collocazione attuale |
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Gli spaccapietre | Realizzato nel 1849, purtroppo distrutto durante i bombardamenti di Dresda nel 1945. |
Funerale a Ornans | Dipinto tra il 1849 e il 1850, oggi esposto al Musée d’Orsay di Parigi. |
L’atelier del pittore | Realizzato nel 1855, è anch’esso un capolavoro conservato al Musée d’Orsay di Parigi. |
Uomo disperato | Realizzato tra il 1843 e il 1845, appartiene a una collezione privata (Conseil Gustave Courbet). |
1. Gli spaccapietre (1849)
Uno dei dipinti di Gustave Courbet che suscitò più scalpore fu proprio questo. Dopo essere stato a Parigi, egli torna nella sua città natale, Ornans, e decide di lavorare a questo dipinto. Ma perché suscitò tanto scalpore? Perché andava in contrasto con i canoni accademici dell’epoca e anche col gusto del pubblico più borghese. Infatti, quando fu esposta al Salon di Parigi, lasciò tutti sbigottiti proprio per la sua rudezza. Nell’opera infatti ci sono un giovane e un vecchio, che spaccano appunto le pietre, i loro abiti sono sporchi, rotti, ma quello che lui voleva rappresentare era proprio questo: la dura realtà delle persone che facevano dei lavori umili e stancanti. Ci tiene, inoltre, a sottolineare che sono due persone che lui ha visto, che esistevano, quindi ha rappresentato la realtà nuda e cruda.
2. Funerale a Ornans (1849-50)
Considerato un altro manifesto del Realismo, Funerale a Ornans è una tela monumentale che rappresenta un evento comune, un funerale, con la stessa dignità e scala riservate fino a quel momento solo a soggetti storici o mitologici. Courbet ritrae più di cinquanta personaggi, tutti abitanti di Ornans, con un realismo privo di idealizzazione. L’opera fu criticata per la sua presunta “bruttezza” e per aver elevato la gente comune a protagonista della grande pittura, sfidando direttamente le gerarchie dell’Accademia. È un’istantanea potente della vita e della morte in una comunità rurale.
3. L’atelier del pittore (1855)
Anche questo uno dei dipinti di Gustave Courbet più significativi. Questo perché nel 1855, la giuria dell’Esposizione universale di Parigi non vuole esporre i suoi dipinti. Perciò egli decide di organizzare una sua mostra, chiamandola Padiglione del Realismo e tra le opere esposte c’era anche questa. Tutto il quadro è un’allegoria, al centro c’è lui che sta dipingendo un paesaggio e vicino a lui vi è una donna nuda, che rappresenta un po’ la musa ispiratrice, e un bambino che invece rappresenta l’immediatezza della pittura. Ma ci sono anche volti famosi, come il poeta Baudelaire, il suo amico Champfleury, il mercante Bruyas, il filosofo Proudhon. Ma ci sono anche lavoratori comuni, sacerdoti, mercanti. Anche questo, quindi, un quadro discusso perché reale, basta anche solo vedere le forme della donna per capire come era il suo tratto realista.
4. Uomo disperato (1843-45)
E poi abbiamo Uomo disperato, anch’esso forse tra i dipinti di Gustave Courbet più famosi in assoluto. Il dipinto è un autoritratto in cui lui è molto giovane ma è appunto in uno stato di disperazione, trovando con gli occhi spalancati, le mani nei capelli, il viso pallido. Lo sguardo fisso avanti, quasi a guardare negli occhi lo spettatore dà anche un certo senso di paura. Il ritratto si inserisce un po’ nella tendenza romantica, anche se lui è stato appunto un esponente fermo del realismo. Questo perché è espressa l’emozione, e comunque le sue prime opere sono state realizzate un po’ sotto l’influenza del romanticismo. Courbet, comunque, aveva molto a cuore questa tela, tant’è che la porta con sé durante il suo esilio in Svizzera. La tela, inoltre, appartiene a una collezione privata, però nel 2007 è stata esposta al museo d’Orsay.
Fonte immagine copertina: Wikimedia Commons
Articolo aggiornato il: 12/09/2025