Georges Perec è stato uno degli scrittori contemporanei più celebri della letteratura francese, noto per essere stato un importante membro dell’OuLiPo e per la sua sperimentazione con la forma letteraria.
Nato il 7 Marzo 1936 a Parigi, all’interno di una famiglia ebrea d’origine polacca emigrata in Francia, la sua infanzia non fu felice, poiché segnata dalla Seconda guerra mondiale e dalla perdita dei genitori. Georges Perec perse il padre all’età di 4 anni durante la guerra, e in seguito, la madre venne deportata ad Auschwitz. Il suo corpo non fu mai più ritrovato e venne dichiarata morta qualche anno dopo.
La madre, prima di essere deportata, lo aveva affidato ad un treno della Croce Rossa per metterlo in sicurezza. Da quel momento in poi Georges Perec passò il resto della sua infanzia a Villard-De Lans passando da un orfanotrofio all’altro. Una volta terminata la guerra, ritornò a Parigi dove venne adottato dalla zia paterna e dal marito di quest’ultima.
Frequentò il liceo Claude Bernard e successivamente il collegio Etampes. Iniziò gli studi di storia alla Sorbona, ma abbandonò presto per dedicarsi alla collaborazione con il mondo dell’editoria e alla pubblicazione dei suoi primi articoli.
In seguito, Georges Perec svolse il servizio militare come paracadutista a Pau e sposò Pauline Pétras, trasferendosi per un anno in Tunisia. Al suo ritorno, entrò a far parte dell’OuLiPo, diventandone uno dei maggiori esponenti. Da quel momento in poi iniziò per lui una notevole ascesa letteraria. Morì di tumore ai polmoni il 3 marzo 1982 all’ospedale d’Ivry.
L’OuLiPo, acronimo di “Ouvroir de Littérature Potentielle”, ovvero “officina di letteratura potenziale” è un gruppo di scrittori, artisti e matematici, fondato nel 1960 da Raymond Queneau. Il suo obiettivo è creare nuove opere letterarie, attraverso l’utilizzo di regole particolari, ottenute tramite tecniche logiche e matematiche, come i palindromi, lipogrammi e anagrammi.
Tra le opere più significative di Georges Perec, troviamo «La vita, istruzioni per l’uso». L’opera descrive metodicamente la vita degli abitanti all’interno di un palazzo parigino seguendo una regola molto particolare, ossia lo schema del cavaliere, ripreso dal movimento del cavallo nel gioco degli scacchi.
Un’altra opera famosa di Georges Perec è «La Scomparsa», un lipogramma di trecento pagine scritto senza l’utilizzo della vocale «e» e dedicato alla madre scomparsa.
«Un uomo che dorme» è un romanzo di Georges Perec scritto in seconda persona, che segue la vita di uno studente che un giorno decide di essere completamente indifferente verso il mondo, rinunciando ai suoi progetti e desideri. Georges Perec al suo interno riflette anche sulla depressione che ha vissuto personalmente.
«W o il ricordo d’infanzia» è un autobiografia atipica di Georges 1ra gli atleti protagonisti e i deportati ebrei nei campi di concentramento.
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