Don Pedro De Toledo: presentato il sepolcro restaurato

Sepolcro di don Pedro de Toledo

Il Sepolcro di Don Pedro De Toledo è stato finalmente restaurato e la Reale Pontificia Basilica di San Giacomo degli Spagnoli, in Piazza Municipio, sta diventando protagonista di una vera e propria rinascita. Dopo anni di chiusura, la chiesa sta tornando alla vita grazie alle opere del suo parroco, Padre Luigi Pecoraro e alle opere dell’associazione Friends of Naples. Cuore e anima del progetto di rivalutazione dell’intera chiesa, appartengono all’architetto Alberto Sifola, Presidente di Friends of Naples che ha smosso mari e monti per la rinascita della chiesa. Grazie all’aiuto dei mecenati e degli sponsor ma soprattutto grazie a Nunzio e Anna Colella di Capri Group. Alla presenza del Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, di Giuseppe de Vargas Machuca primo governatore della Reale Arciconfraternita del Monte del Santissimo Sacramento dei Nobili Spagnoli, di Marta Vadillo, Console Generale di Spagna, e Carlos Tercero, Consigliere Affari Culturali dell’Ambasciata di Spagna in Italia, il dottor Sifola e il professor Riccardo Naldi, Professore di Storia dell’Arte presso l’Università L’Orientale di Napoli, hanno presentato alla Stampa e al pubblico il restauro del monumento funebre di don Pedro Álvarez de Toledo e di Donna Maria Osorio y Pimentel marchesa di Villafranca. Un monumento davvero unico nel suo genere che per una serie di fortunate coincidenze, è rimasto a Napoli. 

La Chiesa di San Giacomo degli Spagnoli

La Chiesa di San Giacomo degli Spagnoli fu costruita per volontà di Don Pietro de Toledo che molti credono sia l’ideatore e costruttore dei quartieri spagnoli, ma questo è decisamente riduttivo. Le sue opere furono di grande impatto per la città e la chiesa stessa, che doveva essere un porto – nel porto – sicuro per i Pellegrini che giungevano via mare. Dare loro conforto, aiuto economico, grazie al banco dei pegni, un tetto sulla testa fino al ritrovamento della stabilità. Tutto questo grazie alla generosità dei cavalieri appartenenti alla stirpe nobile che finanziavano le attività filantropiche: erano i Cavalieri dell’L’Ordine di San Giacomo della Spada, fondato nel sec. XII in Spagna, con il duplice scopo di combattere i Mori e di proteggere i pellegrini diretti al Santuario di Santiago de Compostela. La stessa parrocchia, sotto la guida di Padre Luigi Pecoraro, si occupa attivamente di attività legate al cammino spirituale forse più famoso del mondo. Accogliere il pellegrino era l’intento di Don Pedro de Toledo quando fece costruire la basilica. Nel corso degli anni, la chiesa ha conservato lo stile originario cinquecentesco, fatta eccezione per la facciata che è stata trasformata in seguito agli interventi successivi e che, come promette il dottor Sifola, ritroverà il suo stile, magari coinvolgendo nei lavori dell’edificio lo stesso palazzo San Giacomo, che non rende giustizia alla bellezza e allo stile architettonico originario dell’intera struttura. 

Capriate San Giacomo degli Spagnoli - Prima
Capriate San Giacomo degli Spagnoli – Prima
Capriate San Giacomo degli Sopagnoli - Dopo
Capriate San Giacomo degli Spagnoli – Dopo

San Giacomo degli Spagnoli sta subendo un delicato percorso di restauro sin dal 2019: Friends of Naples ha restaurato il portone ligneo e il cancello in ferro battuto di accesso alla basilica, ripulendo il metallo dall’ossidazione e dalle incrostazioni. Anche il meraviglioso portone ligneo del Cinquecento è stato restaurato, preservando le caratteristiche originali, le sculture e gli intagli accurati, conservando. Il Dottor Sifola e l’Associazione Friends of Naples hanno inoltre eseguito un delicato e alquanto complicato restauro delle otto capriate di ben 14 metri ciascuna, per le quali sono state necessarie delle gru che hanno lavorato di notte per evitare di creare disagi alla città di Napoli. Grazie ai mecenati e agli associati che hanno contribuito con le donazioni, anche una balaustra gravemente danneggiata è stata ripristinata e infine, si può notare il recupero di un’applique della navata centrale grazie a Gianni e Pina Gagliardi. La ditta Russo marmi ha restituito all’antico splendore il bassorilievo in marmo raffigurante la Madonna con bambino, attribuito ad Annibale Caccavello. 

Presentazione del Sepolcro di Don Pedro de Toledo

Ma il protagonista della presentazione di martedì 27 è stato di certo il sepolcro di Don Pedro de Toledo, nel suo rinnovato splendore. Il monumento funebre è forse uno dei più complessi al mondo, per struttura, ricchezza di particolari ed importanza storica. Fu realizzato da Giovanni Merliano, detto Giovanni da Nola nell’arco di un ventennio (1550-1570). Il Viceré morì nel 1553 e fu sepolto nella Basilica di Santa Maria del Fiore, proprio a Firenze, in quanto imparentato con i de’ Medici poiché sua figlia Eleonora di Toledo, sposò Cosimo I de’ Medici che, secondo Giorgio Vasari, donò il sepolcro alla famiglia. Partendo dalla base storica, sono in corso accurate ricerche mirate a portare alla luce dei progetti che coinvolgono Napoli, Firenze e l’Ambasciata Spagnola. 

Sepolcro restaurato Don Pedro De Toledo
Sepolcro restaurato Don Pedro De Toledo (Dettaglio)

Il Sepolcro poggia su una base quadrata ed è realizzato in modo che gli si possa girare intorno e ammirare i quattro bassorilievi, uno per ogni lato, nella parte centrale, raffiguranti le battaglie del Viceré contro i turchi in Puglia, cristiani fatti prigionieri e lo stesso Viceré  Cavallo, la vittoria di Baia, avvenuta ad Ischia nel 1544 e i festeggiamenti in onore di Carlo V con il Viceré, sullo sfondo di Porta Capuana in attesa dell’Imperatore. La particolare forma di questo monumento funebre fu concepita per essere posto davanti all’altare, al centro della crociera per la posizione in cui sono le statue di Pedro de Toledo e della sua sposa, María Osorio y Pimentel, seconda marchesa di Villafranca del Bierzo (Uno dei luoghi chiave per i Pellegrini sul Cammino di Santiago di Compostela). Essi infatti sono inginocchiati, nell’atto dell’adorazione. Alla struttura mancano 8 angeli o putti sul basamento, rispetto alla sua forma originale, attribuiti a Michelangelo Buonarroti. 

Dopo la presentazione alla stampa e alle autorità, l’architetto Alberto Sifola, ha ringraziato soprattutto i mecenati e i soci di Friends of Naples per aver contribuito e per contribuire ancora ai lavori di restauro della chiesa di San Giacomo degli Spagnoli, contribuendo ad onorare la missione del Viceré, un visionario ed un sognatore che amava Napoli e i suoi cittadini e che amava i Pellegrini, a tal punto da pensare alla chiesa come ad un rifugio. Dopo un breve discorso del Sindaco Gaetano Manfredi, che ha rimarcato quanto tutta l’opera dell’associazione Friends of Naples e dei mecenati abbia un valore simbolico per l’intera città, ha annunciato futuri progetti al momento in fase di gestazione, per garantire la continuità di un discorso di rivalutazione di monumenti di grande importanza storica come il sepolcro di Don Pedro de Toledo. Ultimo ma non meno importante, l’intervento del professor Riccardo Naldi che ha accompagnato stampa e persone intervenute a visitare il sepolcro e beneficiare del racconto nel dettaglio delle fasi della lavorazione del restauro. 

Momenti della Presentazione del Sepolcro restaurato Don Pedro De Toledo
Presentazione del Sepolcro restaurato Don Pedro De Toledo

Si ringraziano Alessandra Cusani e Giovanna Calomino per l’invito. 

Foto e supporto informativo: Antonella Ricciardi

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