Donne in epoca Tokugawa: scegliere tra l’essere mogli o prostitute

Donne in epoca Tokugawa: scegliere tra l'essere mogli o prostitute

L’epoca Tokugawa è il periodo storico che affronta il Giappone a partire dal diciassettesimo secolo fino al diciannovesimo. Si tratta di un periodo di importanti cambiamenti per il Giappone, non solo a livello sociale e politico, ma anche a livello territoriale poiché il paese del sol levante, per oltre 260 anni, resterà completamente chiuso: nessuno potrà uscire o entrare in Giappone. Inoltre uno sviluppo importante in questa fase verrà dato dalla nascita di una nuova classe emergente, ovvero quella dei mercanti. Lo sviluppo di questa classe sociale non è importante solo dal punto di vista economico perché i mercanti metteranno in atto uno dei meccanismi edonistici del periodo che influenzeranno notevolmente la posizione delle donne in epoca Tokugawa, parliamo in particolare dei quartieri di piacere. Una delle conseguenze principali per quanto riguarda il grande sviluppo economico del periodo è la possibilità di spendere più soldi in lussi e attività di intrattenimento. Con lo sviluppo dei quartieri di piacere la condizione della donna in epoca Tokugawa cambierà radicalmente perché verrà vista non solo più come moglie o madre ma anche come prostituta.

La scelta tra l’essere moglie o prostituta

È importante specificare che in questa epoca il governo, per tenere a bada l’edonismo sfrenato che si stava sviluppando, decise di utilizzare la letteratura, in particolare fece in modo che molti dei testi del periodo fossero pregni di cultura confuciana. Durante questo periodo infatti si parla di neoconfucianesimo, questa influenza non incide solo sul ruolo delle donne in epoca Tokugawa, ma anche sulle gerarchie sociali del periodo e sui rapporti all’interno dei nuclei familiari. Il neoconfucianesimo rende il clima dei quartieri di piacere molto pesante e la condizione delle donne fortemente svantaggiata. Non è una novità che il confucianesimo non sia particolarmente gentile nei confronti delle donne, ma in questo periodo si sviluppa in maniera diversa rispetto al passato: la donna di epoca Tokugawa ha una scelta da compiere che consiste o nel diventare moglie e madre oppure prostituta. Sebbene questa possa sembrare una scelta che lascia una relativa libertà alla donna, in realtà si tratta semplicemente di una trappola: la donna è vittima comunque, solo in modi diversi.

Donne in epoca Tokugawa: essere una brava madre e moglie

Se la donna sceglie di essere madre e moglie, come già capitava nelle epoche precedenti, passava dall’essere proprietà del padre ad essere proprietà di un marito. Con quest’uomo non c’era alcun legame di tipo sentimentale ma si trattava di un vero e proprio accordo economico tra l’uomo e la famiglia della donna. Essere donna in epoca Tokugawa e scegliere il ruolo di moglie obbediente significava sottostare ai rigidi dettami della filosofia confuciana, che in questo periodo veniva tramandata tramite i testi letterari. Le donne hanno un ruolo fortemente limitato anche in ambito letterario, come lettrici gli unici testi che le donne di epoca Tokugawa leggevano erano i cosiddetti Jokun, il genere letterario serviva per istruire le donne ad essere delle perfette mogli confuciane: non pestare i piedi a nessuno, partorire, essere buone madri e mogli e posizionarsi sempre dietro l’ombra del marito. In ambito matrimoniale, inoltre, la moglie non aveva alcun tipo di diritto all’ereditarietà.

Donne in epoca Tokugawa: diventare una prostituta

Se da una parte alcune donne preferivano porsi sotto l’ala protettiva di un finto marito, dall’altra alcune donne vivevano con forte insofferenza il matrimonio, decidevano così di darsi alla vita dei quartieri di piacere figurando come prostitute. Le donne di epoca Tokugawa che prendono questa decisione pagano questa conseguenza in altri termini, infatti ad eccezione delle prostitute di livello più alto, la maggior parte di loro erano costrette a vendersi per pochi soldi vivendo comunque una condizione di disagio interiore molto forte. La vita nei quartieri di piacere era regolata in base a un rigido sistema di comportamento, sia per le donne che lavoravano al loro interno e sia per gli uomini che frequentavano questi ambienti. Molto spesso in questo mondo c’erano anche ragazzine piccolissime, alcune delle quali non erano neanche sviluppate a livello fisico e accompagnavano le cortigiane di età maggiore servendo tè e altre bevande, il loro compito era anche quello di suscitare desiderio sessuale nei confronti degli uomini per fare sì che decidessero di pagare le prostitute per intrattenersi con loro.

Fonte immagine in evidenza: Foto di djedj da Pixabay

A proposito di Serena Uvale

Studentessa presso l'università degli studi di Napoli "L'Orientale", amante della culturale e della lingua cinese.

Vedi tutti gli articoli di Serena Uvale

Commenta