“La storia si ripete“. Quante volte sentiamo pronunciare questa frase, riferendosi a un evento che ritorna o a errori puntualmente ricommessi. La storia sembra davvero ripetersi, come un ciclo continuo che ci riporta al punto di partenza, insegnandoci che il passato ha ancora molto da dire al presente. Esiste però un concetto più profondo: quello di corsi e ricorsi storici, sviluppato dal filosofo del XVII secolo Giambattista Vico. Questo concetto offre una chiave di lettura per comprendere le dinamiche che regolano il fluire delle civiltà.
Esplorare il concetto di corsi e ricorsi ci aiuta a capire come gli eventi storici non siano una serie casuale di fatti, ma seguano un percorso che presenta delle regolarità. Questo non significa che il futuro sia già scritto, ma che conoscere il passato ci fornisce gli strumenti per interpretare il presente. L’idea di fondo di Vico, esposta nella sua opera “Scienza Nuova”, è che la storia dell’umanità attraversa fasi cicliche. Le civiltà progrediscono attraverso di esse fino a raggiungere il loro apice, per poi decadere attraverso un ricorso che segna il ritorno a una condizione di barbarie, da cui però ha origine un nuovo corso.
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Cosa sono i corsi e ricorsi storici di Vico
La storia diviene una sorta di guida per l’uomo, dal momento che la sua conoscenza può aiutarlo a comprendere meglio il proprio tempo. I corsi rappresentano le fasi ascendenti e progressive, i ricorsi quelle discendenti e di decadenza. Secondo la teoria di Vico, le fasi che ogni civiltà attraversa sono tre:
- Età degli dèi: una fase primitiva dominata dalla paura del soprannaturale, dal pensiero poetico e da governi teocratici.
- Età degli eroi: una fase caratterizzata da governi aristocratici, dalla forza e dall’astuzia, dove dominano i “pochi migliori”.
- Età degli uomini: l’apice della civiltà, governata dalla ragione, dall’uguaglianza e da governi democratici o monarchici basati sulla legge.
Dopo l’età degli uomini, la civiltà decade nella “barbarie della riflessione”, un’era di individualismo e scetticismo che porta al crollo e all’inizio di un nuovo ciclo (il ricorso).
Concetto | Significato secondo Vico |
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Corso Storico | La fase ascendente e di sviluppo di una civiltà, che attraversa le tre età (dèi, eroi, uomini). |
Ricorso Storico | La fase di decadenza e ritorno a una “barbarie”, da cui però riparte un nuovo ciclo storico. |
La memoria storica come guida: la lezione di Primo Levi
«Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre!» (da I sommersi e i salvati di Primo Levi). Queste parole risuonano con una forza impressionante. Perché a ritornare sono anche quegli eventi storici che il passato ha combattuto, senza riuscire a debellarli. Ma l’età moderna ha qualcosa in più: la conoscenza. Quella che può dare dignità a chi in passato è stato travolto da eventi devastanti. Ecco perché la memoria storica è così preziosa, un dovere e un impegno civile. Conoscere l’esistenza di uno tsunami e le probabilità con cui può presentarsi aiuta a cercare soluzioni per arginare il disastro. Conoscere la storia può dunque aiutare a capire che può talvolta ritornare con un sorriso o con un violento ceffone!
Esempi di corsi e ricorsi: la storia che si ripete
Sono diversi gli eventi che ciclicamente ritornano. La storia si ripete attraverso le mode, così come drasticamente attraverso le guerre, le forme di schiavitù, carestie ed epidemie.
Homo homini lupus: le guerre nella storia dell’uomo
Gli eventi bellici sono tra quelli più ricorrenti. L’uomo, come afferma Thomas Hobbes, è “un lupo per un altro uomo” (Homo homini lupus). Quanto sangue è stato versato in nome di Dio! Dalle Crociate combattute tra l’XI e il XIII secolo, fino all’odierno terrorismo religioso. Oppure le guerre per accaparrarsi i territori, da quelle preistoriche tra tribù alle colonizzazioni nell’Antica Roma, nel Medioevo o nel Rinascimento. Le battaglie esistono da sempre. Dunque cosa impariamo davvero dalla storia, se invece di evitarle si fa di tutto per perpetrarle?
La schiavitù: una piaga mai debellata, ieri e oggi
Che dire della schiavitù! Anni di lotte per la salvaguardia dei diritti umani. Eppure, la schiavitù non può ritenersi del tutto abolita. Magari non si assiste più alla compravendita degli uomini africani, ma non risultano forse ancora schiavizzati per lo sfruttamento da parte delle grandi potenze? Non esiste forse la schiavitù nell’aspirazione di un futuro migliore da parte di coloro che attraversano il mare con barche fatiscenti? Oppure, non è forse una forma di schiavitù l’odierno asservimento volontario alla tecnologia e ai mass media, che operano una vera e propria manipolazione delle coscienze?
Le epidemie nella storia: dal vaiolo al Covid-19
E il problema epidemie e pestilenze? Niente di più attuale nel drammatico periodo pandemico di Covid-19! Come non paragonarlo alla peste di Atene del lontano 430 a.C.: epidemia ignota, morte del personale sanitario e distanza adottata come soluzione per superarla.
Pandemie del passato: la peste di Atene e la Peste Nera
La peste di Atene, descritta da Tucidide, presenta inquietanti analogie con la pandemia di Covid-19. E la Peste Nera del XIV secolo che portò a un drastico crollo demografico? Un evento drammatico che ci ricorda quanto le epidemie possano essere devastanti.
Dal vaiolo all’influenza spagnola, fino al Covid-19
E ancora le epidemie che si sono succedute, dal vaiolo all’ebola, fino all’influenza spagnola e all’ultimo SARS-CoV-2. Tutto ciò dimostra che non siamo invincibili. Ma oggi, a differenza del passato, possediamo un ottimo strumento, quello della conoscenza, che può aiutarci ad affrontare il problema, evitando errori grossolani. La prevenzione, i vaccini e la ricerca scientifica sono armi fondamentali, così come è essenziale il ruolo di istituzioni come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
La conoscenza come arma contro gli errori del passato
Da questo punto di vista, la tecnologia dovrebbe essere nostra alleata. Ma il problema fondamentale risiede nella mente umana e nella possibilità di utilizzare al meglio le competenze, ponendole al servizio di tutti. Nella ricorrenza degli eventi, la storia può insegnare che le conseguenze possono essere migliorate, e non necessariamente peggiorate. Dipende da che parte scegliamo di stare: dalla parte della vita o del male. Perché i veri limiti non sussistono negli accadimenti. Gli unici veri limiti sussistono nella natura umana. La storia si ripete, è vero. Ma ciò che si dovrebbe accuratamente evitare è la reiterazione degli errori commessi e subìti.
Fonte immagine: Pixabay
Articolo aggiornato il: 26/08/2025