L’enneade egizia: significato e caratteristiche principali

Enneade egizia: cos'è e cosa significa?

In questo articolo vi porteremo alla scoperta del significato e delle caratteristiche principali dell’Enneade egizia. Buona lettura!

Etimologia e significato del numero nove

È denominato “Enneade” o “Grande Enneade” il gruppo delle principali nove divinità della mitologia egizia. Il termine deriva dalla parola greca Enneás (Ἐννεάς), che significa “i nove”. La parola egizia originaria era Psḏt. Il numero nove non è casuale. Nei Testi delle Piramidi, infatti, per indicare la “Grande Enneade” si ripete per nove volte il geroglifico per “dio”. Tale ripetizione è costituita da tre gruppi di tre segni, collegandosi alla regola di formazione del plurale nella scrittura geroglifica (ottenuto ripetendo tre volte lo stesso segno). Ciò sta ad indicare come l’Enneade possa identificarsi nell’aspetto molteplice del Dio Primordiale Atum. Atum è l’Unità, mentre l’Enneade costituisce la Molteplicità, in quanto plurale dei plurali.

Gli dèi della Grande Enneade di Eliopoli

Nel corso della loro storia, gli Antichi Egizi crearono molteplici Enneadi. La più importante e diffusa fu la Grande Enneade di Heliopoli, che prosperò fino al periodo tolemaico. Essa non è solo una lista, ma un vero e proprio albero genealogico che narra il mito della creazione.

Generazione Divinità e ruolo nel mito della creazione
Prima (il creatore) Atum: il dio primordiale che si generò da sé dal caos primordiale (Nun).
Seconda (gli elementi primari) Shu e Tefnut: figli di Atum, rappresentano l’aria/luce e l’umidità. Sono la prima coppia divina.
Terza (il mondo fisico) Geb e Nut: figli di Shu e Tefnut, sono la terra (Geb) e il cielo (Nut), separati dal padre per creare il mondo.
Quarta (ordine e caos sulla terra) Osiride, Iside, Seth e Nefti: figli di Geb e Nut, governano il mondo degli uomini, incarnando il dualismo tra ordine e caos.

Di seguito, le divinità principali della Grande Enneade, il cui culto è ampiamente documentato anche presso il Museo Egizio di Torino:
Atum: chiamato anche “Toro dell’Enneade”, si generò da sé ed è il dio primordiale, incarna il sole che tramonta.
Shu: figlio di Atum, rappresentava l’incarnazione del vento, dell’aria e ruppe le tenebre primordiali.
Tefnut: figlia di Atum, è associata all’acqua, all’umidità e alla pioggia.
Geb: figlio di Shu e Tefnut, incarnazione della terra.
Nut: figlia di Shu e Tefnut, dea del cielo e della nascita.
Osiride: figlio di Geb e Nut, sposo di Iside e re mitico dell’Antico Egitto, rappresenta l’ordine e la fertilità. Dopo la morte, diventa re dell’oltretomba.
Iside: figlia di Geb e Nut, sposa di Osiride e dea della guarigione, della magia e della vita. Ricompone il corpo del marito e genera Horus.
Seth: figlio di Geb e Nut, sposo di Nefti, è il dio del deserto, del disordine e della guerra.
Nefti: figlia di Geb e Nut, sposa di Seth, è la dea della morte, dei lamenti funebri e del parto.

La Piccola Enneade e le altre divinità

Nei testi si fa riferimento anche a una Piccola Enneade, che include altre divinità fondamentali come Horus (figlio di Iside e Osiride), Thot (dio della sapienza e della scrittura), Anubi (dio della mummificazione e dei cimiteri) e Maat (dea della giustizia e della verità cosmica).

Immagine di copertina: Pixabay

Articolo aggiornato il: 07/09/2025

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A proposito di Sara Napolitano

Ciao! Sono Sara, studentessa iscritta al terzo anno del corso di laurea Lingue e Culture Comparate presso l'università "L'Orientale" di Napoli. Studio inglese e giapponese (strizzando un po' di più l'occhio all'estremo Est del mondo). Le mie passioni ruotano attorno ad anime, manga, libri, musica, sport, ma anche natura e animali! Da sempre un'irriducibile curiosa.

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