Dal 1950 al 1964 il governo cinese cercò, con varie squadre di antropologi, di identificare e definire tutte le etnie presenti in Cina. Nel 1953, con un censimento nazionale, si chiese a tutta la popolazione di identificarsi con un gruppo etnico. Da questo censimento emersero 56 etnie diverse, con Han come principale, mentre tutte le altre furono classificate come minoranze (dette minzu). Tra le 56 etnie individuate in questo censimento troviamo l’etnia Yi, che oggi è la settima minoranza più popolosa.
Origine dell’etnia Yi
L’etnia Yi, presente soprattutto nel sudovest della Cina, cominciò a formarsi circa diecimila anni fa intorno alle province del Sichuan e dello Yunnan, territorio prevalentemente montuoso dove oggi si concentrano i tre quarti della popolazione Yi. All’inizio ci si riferiva a questo gruppo con il termine di MAN, usato generalmente per indicare popolazioni non-Han del Sud-Ovest. Successivamente, a molti gruppi di Yi fu attribuito il termine Luoluo, che era un termine usato in maniera dispregiativa (il carattere conteneva anche il radicale del cane). Questo termine fu eliminato dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949 e sostituito con il termine Yi. Gli antenati degli Yi vivevano in territori lacustri e fluviali, chiamati bazi, e vivevano principalmente di caccia, pesca e colture di riso. Circa 4 mila anni fa, a causa della distruzione portata da varie alluvioni, cominciò una divisione degli Yi in diversi gruppi, che migrarono in direzione dei “sei fiumi”: verso Est lungo il fiume Azzurro, a Sud lungo il Mekong, verso Ovest nella regione dei sei fiumi e verso il Nord della Cina. Questa migrazione diede luogo ad un grande scambio culturale tra Yi ed altri gruppi.
Lingua dell’etnia Yi
Il gruppo Yi non ha una sola lingua usata da tutti, ma ha diverse lingue mutualmente inintelligibili tra di loro. Si divide infatti in sei sottogruppi: Yi meridionali, occidentali, orientali, sudorientali, settentrionali e centrali, in base alla loro posizione geografica.
Il gruppo Yi settentrionale, chiamato Nuosu, è quello più numeroso e per questo la loro lingua è stata selezionata dal governo cinese come quella standard, ed è diviso in tre sottogruppi: quello più a nord, chiamato “Yynuo“, quello centrale, più numeroso, chiamato “Shynra” e infine il gruppo più meridionale detto “Suondi“. Le lingue Yynuo, Shynra e Suondi sono mutualmente intelligibili tra di loro.
Società dell’etnia Yi
L’etnia Yi, per la maggior parte della storia, hanno avuto un sistema che divideva le persone in varie caste. La posizione più alta in questo sistema era occupata dal cosiddetto Nyzmo, parola che vuol dire “colui che esercita il potere”. Per individuare il rango di una persona era molto importante la propria linea di discendenza, detta cyvi, tanto che era usanza, per presentarsi ad uno sconosciuto, recitare i nomi dei propri discendenti per almeno sette generazioni, così che due sconosciuti possano poter non solo stabilire chi appartiene ad una casta superiore, ma anche trovare eventuali rapporti di parentela. Dato che le genealogie delle persone sono informazioni di grande importanza, c’è la figura del bimo, esperto rituale che conosce tutte le genealogie del luogo, e sono persone di rango abbastanza alto.
Fino al 1956, i Nuosu (Yi) del Liangshan erano quasi del tutto liberi dal controllo da parte del governo cinese. La società Nuosu era infatti patrilinea, governata da vari clan Nuoho che consistevano in gruppi di persone aventi gli stessi discendenti maschi, mentre le donne erano escluse dalle genealogie orali, con i maschi che ereditavano i beni della famiglia e potevano essere poligami. Inoltre, le persone erano divise in due categorie principali: Yi Neri (o anche Ossa Nere) e Yi bianchi, in base alla “durezza delle loro ossa”. I neri erano la classe dominante e facevano parte di questa categoria gli Nzymo e bimo, mentre gli Yi bianchi erano sottoposti a quelli neri, ed erano schiavi. Il matrimonio tra Yi bianchi e neri era severamente proibito e punibile anche con la morte o con l’esclusione dal proprio gruppo.
Nomi di persona dei Nuosu
Per formare i nomi alle persone, i Nuosu del Liangshan hanno un complesso sistema che comprende tre livelli di organizzazione principali: nome del clan, ordine di nascita e nomi personali.
Nomi e cognomi dei Clan
Nel Liangshan ci sono circa una decina di clan maggiori, ognuno con moltissimi nomi. Alcuni clan, come quello Jjike, hanno un cognome unico per tutti i membri, mentre altri clan, soprattutto quelli più grandi, si sono divisi a causa di migrazioni e spostamenti ed hanno dei cognomi per ognuno di questi rami. Molti dei cognomi dei clan derivano dal nome di uccelli o altri animali, come ad esempio Jjizze Sseshy, dove Jjizze vuol dire “vespa”, e Sseshy significa “sette figli”.
Ordine di nascita
Il nome può essere scelto anche in base all’ordine di nascita. Per quanto riguarda i nomi maschili, essi sono indicati dal prefisso Mu (tranne il nome del primogenito, che comincia con A), seguiti da una sillaba che indica l’odine di nascita. Quindi, in base a questo ordine, il nome del primogenito sarà Amu, quello del secondogenito Munyi e così via. I nomi femminili cominciano invece con la lettera A, seguita anch’essa dalla sillaba che indica l’ordine. Il nome della primogenita femmina è Ayi, quello della secondogenita Aga ecc.
Nomi personali
I nomi personali vengono scelti dai genitori poco dopo la nascita del figlio/a. Ogni nome ha un suo significato, e in genere i genitori lo scelgono in base alle aspirazioni che hanno sui figli. I nomi derivano da diverse categorie: possono derivare da animali domestici, fare riferimento al numero di schiavi posseduti (Ad esempio Lurha= cento schiavi), oro e argento (per esempio Shyvie=fiore d’oro), fiumi, laghi e montagne, animali selvatici, ruolo religioso (si può chiamare Bimo un figlio che si vuole far diventare appunto Bimo), punti cardinali; nomi del clan; nomi profani, solitamente dati a figli preceduti da altri figli morti. Inoltre, i nomi possono anche essere presi in prestito, come nel caso di Wenge, che vuol dire rivoluzione culturale, oppure indicare il peso alla nascita, ad esempio in Ngejisse, “cinque jin”, dove jin è l’unità di misura.
L’etnia Yi conserva ad oggi tutte le sue usanze e tradizioni e conta circa 9 milioni di persone, risultando la settima etnia più popolosa.
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