Pride Napoli 2023: oltre lustrini e strascichi

Ogni anno in Italia tra il mese di giugno e di luglio si celebra la forza che deriva dall’incontro con la diversità, il Pride Napoli 2023 non è un’eccezione, ma anzi, uno splendido esempio di fratellanza e reattività.
La comunità LGBTQIA+ di Napoli è fortemente sostenuta dalle istituzioni, la massiccia presenza di rappresentati della scena politica attuale comunica l’esigenza di decriminalizzare le vite di chi sceglie liberamente chi amare e che vita costruire per sé. All’apertura del corteo erano infatti presenti in prima linea non solo Gaetano Manfredi e l’assessore Emanuela Ferrante, ma anche l’ex Presidente della Camera Roberto Fico e la madrina del Pride Napoli 2023: Anna Tatangelo. 
L’attuale sindaco di Napoli è intervenuto esprimendo, come già fatto durante gli eventi del Pride Park, la sua vicinanza alle famiglie omogenitoriali includendo nel suo appello a Giorgia Meloni anche il pensiero del Presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato. Quest’ultimo, infatti, è intervenuto proprio il giorno precedente al Pride Napoli 2023 in favore non solo di una revisione del processo di adozione, ma ha dichiarato di ritenere perfettamente costituzionale considerare le famiglie omogenitoriali femminili come lecite, qualora non si ricorra a gestazione per altri.
Intervenendo sullo splendido supporto che Napoli offre ai propri cittadini, Alessandro Cecchi Paone ha annunciato che entro l’anno sarà unito civilmente al compagno Simone proprio nella città di Napoli dal sindaco Manfredi, che dopo gli eventi del Pride Park si sarebbe offerto di essere partecipe della realizzazione della coppia romana.
Anche l’ex sindaco Luigi De Magistris interviene sul tema dell’adattamento della Costituzione ricordando come durante il suo percorso da primo cittadino egli sia stato il primo ad aiutare una coppia omogenitoriale femminile napoletana ad ottenere i documenti per il proprio figlio nato in Spagna, esserci per i cittadini non dovrebbe implicare tradire la Costituzione: questo è il sentimento del leader di Unione Popolare.

La differenza tra il Napoli Pride 2023 e quello dell’anno precedente è chiara: andare oltre le apparenze ed avvalersi della grande partecipazione per sensibilizzare e spronare i giovani al voto consapevole, al rispetto e a lottare per le proprie libertà.
Vengono lette ad alta voce storie di famiglie infrante, di aggressioni fisiche e verbali, l’intero cammino da Piazza Dante alla Rotonda Diaz si trasforma in una processione a metà tra il dolore di chi deve nascondersi per esistere e chi invece rivendica la propria corporeità con l’ausilio di musica e paillettes.
Roberto Fico, sfilando con Polis Aperta-Associazione LGBTQ+ forze di polizia e forze armate presta la sua voce ad un’importante tematica, spesso poco considerata dall’unione pubblica, il rapporto tra la propria identità e il luogo di lavoro.  In un ambito così delicato della vita pubblica, quello della sicurezza, è interessante notare la situazione sia delle persone queer in divisa, sia il comune sentire delle persone queer quando pensano alla propria incolumità in contesti di manifestazioni dove intervengono le forze di polizia.
L’alleanza con le forze di polizia è un punto fondamentale della formazione alla sensibilità dei diritti,  come ripreso più volte dall’ex Presidente Fico battersi per il matrimonio egualitario significa battersi anche per la creazione di un contorno sociale che ne permetta lo sviluppo in maniera agevole.



Oltre ai dialoghi politici la piazza è stata invasa di presenze dal mondo drag: la vincitrice della prima edizione italiana di Drag Race
Elecktra Bionic era accompagnata dalla spumeggiante drag queen napoletana Divinity e da Atomika, vincitrice del titolo Elegant Queen Italia nell’anno 2022.
Il Pride Napoli 2023 è stato lo scenario di incontro tra militanti dell’attivismo queer e passanti, anche non giovanissimi, che con la propria curiosità tutt’altro che invadente muovevano i primi passi nella conoscenza di un arte assai sottovalutata in Italia: essere drag queen non è uno stile caricaturale di improvvisarsi intrattenitori ma è un ruolo sociale la cui importanza deve essere colta anche dalle generazioni che non si sono sentite legate alle difficoltà attuali che attraversa la Generazione Z.
Dietro la schiera di amazzoni glamour del drag italiano erano presenti diverse famiglie unite nel nome di un amore che non può essere scremato dallo stato, scegliere di avere figli dovrebbe essere un diritto legato alla salute riproduttiva di tutti i cittadini. Molte madri presenti alla parata hanno offerto piccoli momenti di vicinanza ad adolescenti che trovandosi in situazioni di solitudine dopo il coming out, atto che di per sé non dovrebbe essere considerato obbligatorio nell’ottica in cui ogni individuo ha davanti a sé la possibilità di esplorare la propria sessualità e la propria identità,  trovano tra le braccia delle mamme alleate il supporto di un adulto che non lascia che sia la diversità ad impedirne il ruolo di guida.
Al Pride Napoli 2023 grandi presenze anche di madri e figli che sfilano per la visibilità delle proprie famiglie è anche importante ricordare come anche la famiglia definita tradizionale abbia il suo ruolo nella promozione di un clima sano entro il quale non solo i figli ma anche i genitori possano crescere e conoscere nuovi aspetti di se stessi grazie al contatto con i giovani.
Loredana Rossi, vice presidente dell’Associazione Trans Napoli, ospita per la prima volta un carro dedicato alla resistenza dei femminielli contro la guerra. Nel documentario di Giulia Ottaviano (2021) La mamma dei femminielli, di cui è protagonista, viene presentata la condizione di subalternità delle donne trans nella Napoli prima degli anni duemila: una vita passata tra lo stigma e la prostituzione che viene poi ribaltata per intraprendere il lavoro nel sociale

Una volta terminata la parata del Pride Napoli 2023 Antinoo-Arcigay NapoliLe Maree-ALFI e  Associazione Transessuale Napoli hanno invitato i presenti allo Star Show nella suggestiva Rotonda Diaz.
Il percorso per vedere lo spettacolo organizzato con l’appoggio del comune, ha permesso ai manifestanti di seguire il mare in un contrasto tra gli scogli bianchi che facevano da guida ai passanti e i colori della folla. Con la conduzione di Alex Di Giorgio, nuotatore olimpico ed ex partecipante di Ballando con le stelle, e la giornalista sportiva Jolanda De Rienzo, lo show è iniziato con l’intervento del console americano Chas Lobdell, il quale ha mostrato la sua vicinanza alla popolazione queer italiana esortando la resistenza e la fiducia nelle istituzioni che stanno lavorando per contrastare il governo.
Prima delle performance canore di Paola Turci Andrea Sannino, attesissimi ospiti dello show, i conduttori hanno discusso il Pride in tutte le sue componenti: dall’imprescindibile partecipazione del pubblico e delle istituzioni al ruolo di madrina.
Importante è, infatti, considerare questo ruolo dal punto di vista del direttore artistico Diego Di Flora. Durante il suo intervento sul palco dello Star Show, sono stati discussi i recenti avvenimenti con l’ex madrina Arisa, riflettendo su come la scelta degli artisti coinvolti sia improntata sulla creazione di una madre artistica democratica che accoglie i propri figli manifestanti senza severità ma con tanta colorata comprensione.
Essere madrina del Pride non è solo esserne il volto pubblicitario, è un impegno civile e sociale che comporta un costante sostegno della comunità e accompagnare lo sviluppo delle persone LGBTQIA+ non solo tramite il proprio lavoro ma anche tramite le parole.
Anna Tatangelo, da sempre legata al territorio campano, oltre ad aver aperto il corteo al fianco delle istituzioni si è esibita in un medley delle sue canzoni più celebri e citando la sua canzone ha mostrato che per essere una donna bisogna mantenere la propria parola, l’onore che ha provato nell’essere stata scelta come madrina per il Pride Napoli 2023 è un sentimento che promette di portare con sè non solo nel mese del Pride ma per tutto l’anno.

Immagine in evidenza: Archivio personale

A proposito di Musco Francesca

Laureata in Mediazione Linguistica e Culturale, scrivo per dare sfogo alla mia loquacità e alle mie passioni. Quando non scrivo studio antropologia, guardo Drag Race e consumo mazzi di tarocchi.

Vedi tutti gli articoli di Musco Francesca

Commenta