Festa delle lucerne: tra luce, storia e magia

Festa delle lucerne: tra luce, storia e magia

Simboli, tradizione e spettacolo di luci nelle notti di agosto a Somma Vesuviana. 

Tra i paesi vesuviani, Somma Vesuviana è sicuramente una città conosciuta per i suoi rituali folkloristici, per le sue particolari usanze che affondano le proprie radici nell’antichità. Tra le varie feste tradizionali che si celebrano durante l’anno nel paese situato alle falde del Vesuvio, la Festa delle lucerne risulta essere quella più suggestiva e affascinante.

La Festa si tiene ogni quattro anni nei giorni tra il 4 e il 6 agosto. Quest’anno, dopo diversi anni di stop a causa della pandemia e delle restrizioni, le piccole fiamme delle lucerne e i loro giochi di luce torneranno a far risplendere le strade dell’antico borgo del Casamale, centro storico di Somma Vesuviana.

Festa delle lucerne: un’origine antica

La Festa ha origini molto lontane nel tempo, risalendo addirittura ai riti agricoli e propiziatori legati al ciclo della natura propri della religione pagana. In queste occasioni si onorava Diana o Cerere e si ringraziavano gli dèi per l’abbondanza del raccolto a fine stagione estiva. In seguito, la tradizionale celebrazione pagana fu trasposta nella religione cattolica e fu fatta corrispondere alla commemorazione del miracolo della Madonna della Neve e della misteriosa nevicata avvenuta il 5 agosto del IV secolo d.C. sul colle Esquilino, a Roma. Una commistione tra sacro e profano che è evidente e si respira anche nei festeggiamenti odierni, creando un’atmosfera magica che incanta tutti coloro che vi partecipano. Migliaia di visitatori, infatti, giungono dal resto dagli paesi vesuviani e non solo per ammirare il suggestivo spettacolo delle luci dei lumini ad olio, vero e proprio simbolo della festa tradizionale.

Festa delle lucerne: tratti caratteristici

Centinaia di lumini ad olio vengono posti lungo il perimetro di strutture di legno a forma di figure geometriche: quadrato, rombo, triangolo e cerchio. Queste figure sono collocate, a seconda del vicolo, come simbolo dei quattro elementi della natura: acqua, fuoco, terra e aria. Inoltre, queste strutture vengono disposte in successione una dopo l’altra, per creare un gioco prospettico e luminoso davvero ipnotico e affascinante.

Un’altra caratteristica molto particolare della Festa, sempre legata all’unione tra sacro e profano, è la presenza, lungo il percorso all’interno del borgo Casamale, di scenette allegoriche allestite con fantocci abbigliati a festa o a lutto. In alcuni casi queste brevi rappresentazioni sono interpretate da persone reali che mettono in scena banchetti, momenti conviviali e della vita contadina che richiamano il ciclo dell’alternarsi delle stagioni in natura, nonché il succedersi della vita e della morte per gli esseri umani.

La Festa si chiude con la processione della Madonna della Neve attraverso le quattro porte del borgo medievale del Casamale, circondato dalle storiche Mura Aragonesi. Dai balconi si levano cantilene e preghiere di origini molto antiche.

Un grande esempio della bellezza e della magia delle antiche tradizioni che bisognerebbe mantenere in vita per le generazioni future.

Immagine in evidenza: pixabay.com

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A proposito di Alessandra Nazzaro

Nata e cresciuta a Napoli, classe 1996, sotto il segno dei Gemelli. Cantautrice, in arte Lena A., appassionata di musica, cinema e teatro. Studia Filologia Moderna all'Università Federico II di Napoli.

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