Frasi sulla furbizia. 10 tra le più memorabili

Frasi sulla furbizia. 10 tra le più memorabili

Frasi sulla furbizia. Diversi autori, artisti e filosofi si sono espressi su questo vizio/virtù, a seconda del fine per cui venga adoperata. Spesso conduce a strade intricate e a nuotare in acque torbide, per la fama di ricorrere a qualsiasi espediente pur di raggiungere determinati obiettivi, riuscendo a trarre vantaggio da ogni situazione, spesso a scapito di chi si incontra sul proprio cammino. Eppure non sempre l’astuzia è destinata a vincere, perché il più delle volte crea l’illusione di “avercela fatta”, quando in realtà la strada più giusta, anche se più scomoda, è quella dell’onestà.

Ma analizziamo un po’ le frasi sulla furbizia più memorabili.

Frasi sulla furbizia. 10 tra le più memorabili

“La furbizia è la prostituzione dell’intelligenza”

(Roberto Benigni)

Il noto attore, comico e monologhista teatrale italiano si esprime in modo dissacrante sulla furbizia, ma autentico e deciso. Non è forse vero che l’intelligenza, spogliata di ogni speranza e determinazione, venda il proprio valore al miglior offerente, mercificandolo attraverso le abili spoglie dell’astuzia? Cos’altro è infatti la furbizia, se non una prostituzione dell’intelligenza! Un suo surrogato. Il suo oltraggio! Qualcosa di infimo, destinato a perdere la sua essenza.

“I furbi ci fottono sempre al momento giusto, nel posto giusto, col sorriso giusto. Camminano con sprezzo anche sopra la loro merda”

(Charles Bukowski)

Dai toni dissacranti di Benigni si passa a quelli “maledetti” del singolare poeta e scrittore statunitense. Con la sua indignata e sfacciata verità, Bukowski asserisce che la furbizia si prende gioco di ogni cosa, fregando alla grande in ogni luogo e tempo, e con un certo elegante e ammiccante comportamento. Inoltre la furbizia è così bieca ed incurante del dolore e dello “schifo” di cui si circonda, da calpestare anche il proprio, con sprezzo e strafottenza.

“Il furbo è sempre in un posto che si è meritato non per le sue capacità, ma per la sua abilità a fingere di averle”

(Giuseppe Prezzolini)

Il giornalista e scrittore italo-americano asserisce una superlativa verità, ossia il fatto che furbizia e capacità hanno scarsi argomenti in comune, se non il talento innato a fingere di possedere quelle capacità. Pertanto la furbizia risulta essere un’edulcorazione, un’attenuante della stessa intelligenza, una sua proiezione di tutto ciò che non è.

“È una gran furbizia saper nascondere la propria furbizia”

(François de La Rochefoucauld)

Lo scrittore e filosofo francese del XVII° pone in auge un’ulteriore “abilità” della furbizia: quella di riuscire egregiamente a nascondere se stessa. I suoi talenti sono i più disparati, utilizzati per raggiungere, conquistare e superare. Ma senza dubbio, quello di far passare la furbizia per ingenuità, celandola abilmente, è tra i suoi talenti migliori e tra i più agghiaccianti.

“Quando la pelle del leone non basta, è il momento di cucirsi addosso quella della volpe”

(Lisandro)

Sulla furbizia si esprimeva già nel V° a.C. il militare spartano figlio di Aristocrito, con un aforisma sagace e pregante. Le metafore faunistiche hanno da sempre veicolato significati e morali edificanti, attraverso fiabe e opere letterarie. È ben nota la qualità del leone, ossia la forza unita al coraggio, di cui spesso nella vita occorre servirsi per sopravvivere e primeggiare. È ciò di cui parla anche Darwin con la sua teoria della sopravvivenza del più forte sul più debole in natura. Tuttavia forza e coraggio non sempre sembrano bastare. Ed ecco che il leone deve talvolta cedere il passo alla volpe, simbolo indiscusso dell’astuzia. Per cui, dove non arriva la forza, interviene abilmente la furbizia a risolvere una scomoda situazione.

Frasi sulla furbizia. La rassegna continua…

“L’uomo diventa sempre più furbo e più debole. Anzi si capisce che la sua furbizia cresce in proporzione della sua debolezza”

(Italo Svevo)

Il noto scrittore e drammaturgo italiano esprime tutta la sua saggezza in queste chiare ed immediate parole. Perché se è vero che l’astuzia diviene ormai sempre più spesso un’arma apparentemente vincente per non soccombere, per “cavarsela”, è altrettanto vero che sussistono due facce della stessa medaglia, e l’altra è sicuramente la debolezza. Questo perché furbizia e forza viaggiano su due binari paralleli, destinati a non incrociarsi, perché è la debolezza la vera pelle dell’astuzia. Il furbo non è forte, ma il suo esatto contrario: è un debole che necessita di mezzi illeciti per affermare il proprio ego, che usa strumenti poco ortodossi per cavarsela. Dunque più il cuore si indebolisce, più cresce l’esigenza di adoperare l’astuzia per sopravvivere.

“Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. I furbi si fanno sostituire”

(Roberto “Freak” Antoni)

Il cantautore, scrittore e attore italiano elabora quest’espressione un po’ stravagante, ma perfetta per spiegare il concetto di furbizia, che può essere riassunto con un sostantivo: viltà. Ebbene, quando c’è da rimboccarsi le maniche, il carattere forte e determinato lotta per rimboccarsele. Quando una situazione si complica, il coraggio attraversa e affronta qualsiasi complicazione. Ma il furbo no, il furbo si nasconde. Decide di non prendere di petto il problema, bensì di aggirarlo, non mettendoci la faccia, non mettendosi in gioco, per il terrore di soccombere.

“Un uomo totalmente sincero in un paese di furbi è come una casa totalmente aperta in una regione di ladri”

(Anselmo Bucci)

Quanta verità nelle parole offerte dal pittore e scrittore italiano. Il concetto è semplice ed immediato, esplicato da una brillante similitudine. È chiaro che poche oneste persone in un mondo colmo di disonestà e opportunismo, un mondo in cui ci si appella solo all’astuzia per vincere, offendendo ed insultando in questo anche la propria intelligenza. In un mondo così venuto su la sincerità soccombe, viene stuprata e derubata senza resistenza alcuna, senza possibilità di difesa alcuna. Si rimane soli in mezzo ad una totale pochezza e a una tale povertà di valori.

“La furbizia sta all’intelligenza come una scorciatoia alla via maestra: è più breve, ma presenta molte più insidie”

(Roberto Gervaso)

Cos’è dunque la furbizia per il giornalista e scrittore italiano? È un sotterfugio, uno stratagemma, una via d’uscita apparentemente elegante per risolvere in maniera per nulla elegante una determinata scomoda situazione. Ma la strada più breve non sempre si dimostra quella più giusta o priva di insidie. Al contrario, imboccando una strada così, si rischia di imbattersi in una miriade di insidie, che però saranno tutt’altro che educative e costruttive. È l’intelligenza l’autentico percorso da intraprendere, anche se poco battuto e scarsamente illuminato, perché sarà un percorso che si farà da sé, affidandosi ai lumi del cuore e della serietà.

“I furbi sono individui che conoscono la verità ma che la sostengono solo se è loro utile, altrimenti l’abbandonano”

(Blaise Pascal)

La rassegna delle frasi sulla furbizia si conclude con la brillante perla di saggezza offerta dal filosofo, matematico e teologo francese del XVII°. Tra le varie abilità della furbizia c’è anche la sua conoscenza della verità, che però decide, per sua natura, di sostenere e difendere solo se c’è poi un tornaconto. In caso contrario, la furbizia fingerà di non conoscere né vedere quella verità. Se “il gioco non vale la candela”, la furbizia rinuncerà alla giustizia, gettandola nelle tenebre dell’oblio e dell’abbandono.

 

Foto di: Pixabay

A proposito di Emilia Cirillo

Mi chiamo Emilia Cirillo. Ventisettenne napoletana, ma attualmente domiciliata a Mantova per esigenze lavorative. Dal marzo 2015 sono infatti impegnata (con contratti a tempo determinato) come Assistente Amministrativa, in base alle convocazioni effettuate dalle scuole della provincia. Il mio percorso di studi ha un’impronta decisamente umanistica. Diplomata nell’a.s. 2008/2009 presso il Liceo Socio-Psico-Pedagogico “Pitagora” di Torre Annunziata (NA). Ho conseguito poi la Laurea Triennale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nel luglio 2014. In età adolescenziale, nel corso della formazione liceale, ha cominciato a farsi strada in me un crescente interesse per la scrittura, che in quel periodo ha trovato espressione in una brevissima collaborazione al quotidiano “Il Sottosopra” e nella partecipazione alla stesura di articoli per il Giornalino d’Istituto. Ma la prima concreta possibilità di dar voce alle mie idee, opinioni ed emozioni mi è stata offerta due anni fa (novembre 2015) da un periodico dell’Oltrepo mantovano “Album”. Questa collaborazione continua tutt’oggi con articoli pubblicati mensilmente nella sezione “Rubriche”. Gli argomenti da me trattati sono vari e dettati da una calda propensione per la cultura e l’arte soprattutto – espressa nelle sue più soavi e magiche forme della Musica, Danza e Cinema -, e da un’intima introspezione nel trattare determinate tematiche. La seconda (non per importanza) passione è la Danza, studiata e praticata assiduamente per quindici anni, negli stili di danza classica, moderna e contemporanea. Da qui deriva l’amore per la Musica, che, ovunque mi trovi ad ascoltarla (per caso o non), non lascia tregua al cuore e al corpo. Adoro, dunque, l’Opera e il Balletto: quando possibile, colgo l’occasione di seguire qualche famoso Repertorio presso il Teatro San Carlo di Napoli. Ho un’indole fortemente romantica e creativa. Mi ritengo testarda, ma determinata, soprattutto se si tratta di lottare per realizzare i miei sogni e, in generale, ciò in cui credo. Tra i miei vivi interessi si inserisce la possibilità di viaggiare, per conoscere culture e tradizioni sempre nuove e godere dell’estasiante spettacolo dei paesaggi osservati. Dopo la Laurea ho anche frequentato a Napoli un corso finanziato da FormaTemp come “Addetto all’organizzazione di Eventi”. In definitiva, tutto ciò che appartiene all’universo dell’arte e della cultura e alla sfera della creatività e del romanticismo, aggiunge un tassello al mio percorso di crescita e dona gioia e soddisfazione pura alla mia anima. Contentissima di essere stata accolta per collaborare alla Redazione “Eroica Fenice”, spero di poter e saper esserne all’altezza. Spero ancora che un giorno questa passione per la scrittura possa trovare concretezza in ambito propriamente professionale. Intanto Grazie per la possibilità offertami.

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