Frasi sull’eleganza, le 15 imprescindibili

Frasi sull'eleganza, le 15 imprescindibili

Frasi sull’eleganza, le nostre 10 preferite 

L’eleganza è un po’ come l’amore. Molti ne parlano, cercando definizioni ed elargendo parole. Ma sono pochi coloro in grado di indossarla e comprenderne l’essenza.

Cos’è in effetti l’eleganza? Il sostantivo deriva dal verbo latino eligere, cioè “scegliere”. È dunque una qualità umana che lascia supporre una “distinzione”, una diversità, il meglio nel senso del comune. Tuttavia l’eleganza non impone macchinazioni, in quanto arte innata di vivere, pensare ed agire, spesso associata al modo impeccabile di vestire, ma che in realtà va oltre l’abbigliamento. L’eleganza è un connubio di portamento, gesti, modo di parlare e di porsi con gli altri. L’educazione la forgia, la natura e la personalità ne costituiscono l’essenza.

Scrittori, stilisti, attori hanno offerto un personale contributo provando a costruire definizioni adeguate a descrivere questa qualità così discreta e misteriosa, eppure così seduttiva.

Seguono quindici frasi sull’eleganza, selezionate per chiarire un concetto tanto semplice quanto complesso.

Frasi sull’eleganza. Quindici definizioni proposte

Cominciamo la nostra selezioni di frasi sull’eleganza con:

«L’eleganza è un atteggiamento, non è legata ad un capo di vestiario! Si può imparare ad essere vestiti bene, ma non necessariamente si impara ad essere eleganti. Ci si muove in un certo modo, ci si siede in un certo modo. Le mani, il viso hanno un atteggiamento elegante nelle movenze».

(Franca Sozzani)

Così la giornalista mantovana del XX° si esprime a proposito dell’eleganza, sottolineandone il valore tutto naturale. In questo senso l’eleganza è un atteggiamento, un modo di fare, un’indole insita nei gesti, nel modo di sedersi e camminare, nel modo di parlare e guardare le cose. E l’abbigliamento, così come lo stile ne è una proiezione, una caratteristica, l’espressione appunto di quel cuore e quella mente nati per incantare e sedurre senza il minimo sforzo.

«Ricchi si diventa, eleganti si nasce».

(Honoré de Balzac)

Così lo scrittore francese del XIX° riassume in poche parole la sua idea di eleganza. Ritorna il concetto di dote innata, perché non potrebbe essere diversamente. Si possono acquisire nella vita educazione, ricchezza, esperienze, ma l’eleganza, quell’armonia perfetta tra pensieri e azioni, tra gusto e atteggiamenti, tra parole e movenze, quella non si apprende, né si eredita. Semplicemente la si possiede, perché insita nell’anima.

«L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare».

(Giorgio Armani)

Così il noto stilista italiano del XX° apostrofa l’eleganza, sottolineandone l’immortalità. Perché l’eleganza risiede anche nella capacità di lasciare il segno, di lasciare una traccia di sé indelebile ed eterna, perché unica e distinta. Proprio come artisti e grandi uomini, le persone eleganti lasciano una scia, dalla quale difficilmente ci si allontana.

«L’eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai».

(Audrey Hepburn)

Così la regina dell’eleganza, l’attrice britannica del XX°, offre perle di saggezza su un argomento così affascinante. Se l’eleganza è una dote innata, un’indole armonica ed eterna, è al contempo sentore di bellezza, quella autentica e genuina. Audrey Hepburn non fa certo riferimento al bell’aspetto, bensì al bel modo, al bel cuore, alla bella mente e attitudine alla vita. Perché la vera bellezza non è solo visibile e palpabile. La vera bellezza la si percepisce, perché è un particolare stile dell’anima; è in un comportamento, in una frase pronunciata in un certo modo, è nel modo di sorridere e di far brillare gli occhi. Con una bellezza così non occorrono sfarzo e ostentazione, lusso e alta moda, perché è come il fiore più meraviglioso del suo campo, destinato a non sfiorire mai davvero.

«La classe e l’eleganza si notano subito. È qualcuno che quando sorride, parla, cammina o fa gesti comuni come girare il caffè o aprire una porta, lo fa muovendosi al ritmo di un’invisibile musica segreta».

(Fabrizio Caramagna)

Così lo scrittore ed aforista italiano del XX° paragona l’eleganza ad una musica segreta. Perché è una sorta di invisibile musica a guidare atteggiamenti ed azioni più affascinanti. L’eleganza infatti non risiede nel mero stile d’abbigliamento combinato ed abbinato con gusto. L’eleganza in una persona la si nota nelle sue movenze più semplici e comuni, come sedersi, prendere un oggetto, muovere le mani in un certo modo, camminare ed indossare un paio di jeans. È lì la seduzione, lì la luce abbagliante che acceca chiunque osservi. E gli atteggiamenti più comuni e consueti divengono straordinari ed unici perché guidati da un’anima speciale, e la musica invisibile sottende tale misteriosa eleganza, quasi a divenire una danza, palese e discreta.

«Senza l’eleganza del cuore non c’è eleganza».

(Yves Saint Laurent)

Così il noto stilista francese del XX° esprime delicatamente il suo pensiero sul concetto eleganza. Si è più volte affermato come l’autentica eleganza sia quella che nasce dentro, senza studi e acquisizioni. Infatti l’eleganza parte dal cuore, dalla gentilezza e dal rispetto, perché senza tali qualità, la stessa non potrebbe sussistere ed ammaliare sguardi ed anime. Elegante è un sorriso sincero, una buona azione, un gesto dolce.

«Tutte le donne aspirano ad essere eleganti e, senza capire il vero senso di questo termine, comprano, in una vita, tonnellate di abiti, borse, scarpe. Poi arriva a una cena una donna con un pantalone nero da smoking e una camicia di seta bianca, un classico perfetto, e la noti. È elegante, il suo incedere quasi regale. È chiaramente una donna speciale, elegante, e non si può dire che sia l’abito a renderla tale. È lei».

(Franca Sozzani)

Ritorna la giornalista mantovana a ribadire l’importanza di determinate qualità che rendono davvero elegante una donna. Già. E l’eleganza spesso è donna, ed è tale per il suo essere speciale, capace di mozzare il fiato anche indossando semplici pantaloni e camicia. Perché l’eleganza non risiede in scollature e tacchi vertiginosi, e non risiede nell’abito che si indossa, ma nell’essere naturalmente predisposti ad abbagliare e catalizzare gli sguardi. Il portamento, lo sguardo e l’incedere quasi regale sono autentici accessori d’eleganza.

«La grazia circonda l’eleganza e la riveste».

(Joseph Joubert)

Se per lo stilista francese Yves Saint Laurent determinante per l’eleganza è l’eleganza del cuore, il filosofo ed aforista francese del XVIII° sottolinea l’imprescindibilità della grazia. Il cuore e la mente muovono l’eleganza, la grazia la riveste, ne costituisce l’abito più immediatamente fruibile. E la grazia è una delle qualità più seducenti che una donna possa mostrare, attirando altrettanta grazia, dolcezza e amore.

Frasi sull’eleganza. La rassegna continua…

«Sovente, l’eleganza viene confusa con la superficialità, la moda, una certa mancanza di interiorità. Si tratta di un grave errore: l’essere umano ha bisogno di eleganza sia nelle azioni che nella postura, perché questa parola è sinonimo di buon gusto, amabilità, equilibrio e armonia».

(Paulo Coelho)

Lo scrittore brasiliano del XX° sviscera il concetto di eleganza, confutando un errore in cui spesso si inciampa, nell’attribuirne superficialità e pochezza emozionale. L’eleganza sottende modi di fare e grazia, così come necessita della postura e di un atteggiamento esteriore che siano sinonimi di buon gusto ed armonia. L’eleganza è proprio l’equilibrio tra intrinseco ed estrinseco, tra cuore e portamento, così da creare la perfetta sintesi di fascino.

«L’eleganza è innata. Non ha niente a che fare con l’essere ben vestita. L’eleganza è rifiuto di canoni prescritti».

(Diane Vreeland)

Con la giornalista statunitense di origine francese del XX° ritorna l’imprescindibile intrinsecità dell’eleganza. Ancora una volta si considera l’eleganza come qualità umana, prima che estetica, quel carattere inedito e particolare che rifiuta canoni prestabiliti e dogmi già scritti. L’eleganza pertanto ha molto a che fare con la personalità e l’individualismo, non nel senso egoistico del termine, bensì come prerogativa mentale tutta personale ed inimitabile.

«L’eleganza è quella qualità del comportamento che trasforma la massima qualità dell’essere in apparire».

(Jean Paul Sartre)

Con la definizione del noto filosofo e scrittore francese del XX° è importante trascendere qualsiasi fraintendimento. Nell’affermazione di Sartre è contenuta l’essenza stessa del principio di eleganza. La sintesi tra essere e apparire, o meglio la parte migliore dell’essere, dell’indole, del cuore che riesce a trasparire e farsi ammirare. Non si tratta dunque dell’apparire sterile e fine a se stesso, ma del meglio che l’indole e l’anima possano esprimere. Qui risiede l’eleganza nella sua forma compiuta, al massimo livello di sintesi ed armonia.

«L’eleganza è seduzione, fascino, mistero. Non apparenza».

(Roberto Capucci)

Anche lo stilista italiano del XX° riprende il concetto di apparenza, questa volta contrapposto dialetticamente a quello di eleganza. Qui infatti l’apparenza è colta nel suo autentico significato, e come tale scissa e contrapposta alla genuinità dell’eleganza, concepita come seducente, affascinante e misteriosa. Sì. Perché fascino e seduzione sono le armi più immediate, e il mistero è legato alla discrezione che nutre un atteggiamento elegante.

«Per una donna, l’abito più elegante è l’abbraccio dell’uomo che ama».

(Yves Saint Laurent)

Ritorna lo stilista francese a sottolineare un’ulteriore amabilissima qualità dell’eleganza: l’amore. Il riferimento al cuore ne costituiva già l’emblema, ma in questa sede il riferimento è al corpo e alle braccia della persona amata, che scaldano l’anima vestendola di abbracci di eleganza estrema, dolce e magica. Per una donna, quelle braccia amorevoli, porto sicuro e tenero, costituiscono appunto l’abito e l’accessorio più elegante da poter indossare.

«L’eleganza non è una qualità esteriore, ma una manifestazione dell’anima che diventa visibile al mondo».

(Paulo Coelho)

La definizione dello scrittore brasiliano si accosta molto a quella del filosofo francese Sartre. Viene ribadita infatti la sintesi tra interiorità ed esteriorità, insistendo sull’imprescindibilità dell’unione per poter ammirare la vera eleganza. Perché la pura estetica non può nulla isolata e scissa dalla grazia e dalla bellezza dell’anima. Ciò che il mondo noterà sarà la quintessenza e la potenza del fascino.

«La vera eleganza infrange i divieti, anche quelli più sommi».

(Yukio Mishima)

Concludiamo la rassegna di frasi sull’eleganza con una definizione forte e vera dello scrittore e poeta giapponese del XX°. Per Mishima l’eleganza è sinonimo di coraggio e determinazione; è desiderio di andare controcorrente, abbattendo le scomode e vili barriere dell’ipocrisia e del perbenismo. Il rischio la caratterizza e il compromesso non è certamente tra gli abiti da indossare. La vera eleganza infrange con delicatezza e tenacia i limiti morali e sociali, contando sulle proprie forze e lottando strenuamente per ciò in cui si crede. L’eleganza è pertanto condizione divina e umana insieme. L’unicità ne è prerogativa.

Dopo aver letto il nostro articolo sulle frasi sull’eleganza, scopri anche: “frasi d’amore in latino, le 10 più belle”

 

A proposito di Emilia Cirillo

Mi chiamo Emilia Cirillo. Ventisettenne napoletana, ma attualmente domiciliata a Mantova per esigenze lavorative. Dal marzo 2015 sono infatti impegnata (con contratti a tempo determinato) come Assistente Amministrativa, in base alle convocazioni effettuate dalle scuole della provincia. Il mio percorso di studi ha un’impronta decisamente umanistica. Diplomata nell’a.s. 2008/2009 presso il Liceo Socio-Psico-Pedagogico “Pitagora” di Torre Annunziata (NA). Ho conseguito poi la Laurea Triennale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nel luglio 2014. In età adolescenziale, nel corso della formazione liceale, ha cominciato a farsi strada in me un crescente interesse per la scrittura, che in quel periodo ha trovato espressione in una brevissima collaborazione al quotidiano “Il Sottosopra” e nella partecipazione alla stesura di articoli per il Giornalino d’Istituto. Ma la prima concreta possibilità di dar voce alle mie idee, opinioni ed emozioni mi è stata offerta due anni fa (novembre 2015) da un periodico dell’Oltrepo mantovano “Album”. Questa collaborazione continua tutt’oggi con articoli pubblicati mensilmente nella sezione “Rubriche”. Gli argomenti da me trattati sono vari e dettati da una calda propensione per la cultura e l’arte soprattutto – espressa nelle sue più soavi e magiche forme della Musica, Danza e Cinema -, e da un’intima introspezione nel trattare determinate tematiche. La seconda (non per importanza) passione è la Danza, studiata e praticata assiduamente per quindici anni, negli stili di danza classica, moderna e contemporanea. Da qui deriva l’amore per la Musica, che, ovunque mi trovi ad ascoltarla (per caso o non), non lascia tregua al cuore e al corpo. Adoro, dunque, l’Opera e il Balletto: quando possibile, colgo l’occasione di seguire qualche famoso Repertorio presso il Teatro San Carlo di Napoli. Ho un’indole fortemente romantica e creativa. Mi ritengo testarda, ma determinata, soprattutto se si tratta di lottare per realizzare i miei sogni e, in generale, ciò in cui credo. Tra i miei vivi interessi si inserisce la possibilità di viaggiare, per conoscere culture e tradizioni sempre nuove e godere dell’estasiante spettacolo dei paesaggi osservati. Dopo la Laurea ho anche frequentato a Napoli un corso finanziato da FormaTemp come “Addetto all’organizzazione di Eventi”. In definitiva, tutto ciò che appartiene all’universo dell’arte e della cultura e alla sfera della creatività e del romanticismo, aggiunge un tassello al mio percorso di crescita e dona gioia e soddisfazione pura alla mia anima. Contentissima di essere stata accolta per collaborare alla Redazione “Eroica Fenice”, spero di poter e saper esserne all’altezza. Spero ancora che un giorno questa passione per la scrittura possa trovare concretezza in ambito propriamente professionale. Intanto Grazie per la possibilità offertami.

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