Giostra del Saracino: l’antico torneo aretino

Giostra del Saracino: l'antico torneo aretino

La Giostra del Saracino è uno degli eventi nazionali organizzati in Toscana e si svolge due volte l’anno ad Arezzo: il penultimo sabato di giugno, in onore di San Donato, il Patrono della città, e la prima domenica di settembre, in onore della Madonna del Conforto, protettrice della città. Si tratta di un antico torneo aretino di stampo cavalleresco, che affonda le sue origini nel Medioevo. Nata intorno al XIII secolo, la Giostra del Saracino era una vera e propria esercitazione militare, poiché il combattimento a cavallo era, al tempo, fondamentale. Successivamente, la Giostra divenne anche un evento volto all’intrattenimento: si organizzava questo torneo per manifestare le proprie doti cavalleresche durante delle celebrazioni o occasioni particolari, soprattutto a corte.

La prima Giostra del Saracino

La prima testimonianza che attesta lo svolgimento della Giostra del Saracino risale al 1260. Si tratta di un torneo organizzato in Piazza Grande, ad Arezzo, per celebrare l’investitura a cavaliere di Ildebrandino Giaratasca, appartenente all’ordine dello Speron d’Oro. Organizzato ogni anno a partire da quella data, il torneo fu sospeso nel 1810 e ripreso regolarmente soltanto a partire dal 1931. 

La Giostra del Saracino oggi

Al giorno d’oggi, la Giostra del Saracino è una vera e propria tradizione e competizione equestre tra i quattro quartieri che dividono la città. Questi, simboleggiati durante la Giostra, sono: Porta Crucifera, Porta Sant’Andrea, Porta del Foro e Porta Santo Spirito. Il torneo si sviluppa in delle gare tra i giostratori che rappresentano il proprio quartiere. La sfida consiste nel colpire un bersaglio con una lancia di legno, nel bel mezzo di una corsa a cavallo. Il bersaglio in questione viene posto su uno scudo, retto dal Buratto, una personificazione fittizia e meccanica del Re delle Indie.

Perché scegliere come “nemico” il Re delle Indie?

La leggenda narra che la Giostra del Saracino, per i cavalieri aretini, fu vista in antichità come un’occasione per allenarsi al fine di avere la meglio nel combattimento contro i predoni delle coste, che si stavano avvicinando per attaccare. Il Buratto però, durante lo scontro con il cavaliere, non è impassibile, ma contrattacca. Non appena la lancia del cavaliere colpisce lo scudo del Buratto, infatti, si aziona automaticamente un meccanismo a molla, che porta l’automa a cercare di colpirlo con il mazzafrusto, retto nella mano destra.

Obiettivo del giostratore

Il giostratore ha il compito di ottenere più punti possibili. È per questo che ha come obiettivo quello di evitare l’arma: nel caso il mazzafrusto colpisse il cavaliere, quest’ultimo sarà penalizzato con la decurtazione di due o più punti. È importante sapere inoltre che, nel caso il cavaliere perdesse la lancia durante la carica a cavallo, gli verranno decurtati tutti i punti guadagnati durante lo scontro, ripartendo quindi da zero. Soltanto il giostratore di uno dei quattro quartieri che otterrà più punti vincerà il torneo della Giostra del Saracino.

Fonte immagine: Pixabay

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