Guerra e Memoria: i racconti dello Studio Ghibli

Guerra e Memoria: i racconti dello Studio Ghibli

Lo Studio Ghibli è uno degli studi d’animazione più discussi e amati dell’ultimo ventennio. È riuscito a far breccia nei cuori di milioni di appassionati scalzando giganti americani come la Disney, la DreamWorks e la Pixar. Ormai sono poche le persone che non hanno mai almeno sentito parlare de Il Castello Errante di Howl (ハウルの動く城, 2004)  o del film vincitore del premio Oscar come miglior film d’animazione nel 2003, La Città Incantata (千と千尋の神隠し, 2001).
Tuttavia, celati dietro agli splendidi fondali e alle storie fantastiche di eroine ed eroi in due dimensioni, ormai diventati una cifra stilistica dello Studio Ghibli, non è raro trovare sottotrame che trattano dell’importanza di guerra e memoria.
Analizziamo i principali lavori dei due cofondatori dello Studio, Miyazaki Hayao e Takahata Isao, che affrontano questi temi. 

Takahata Isao 

Nel 1988, nelle sale cinematografiche giapponesi, debuttava Hotaru no Haka (火垂るの墓, Una tomba per le lucciole), diretto da Takahata Isao. Il film, basato sull’omonimo racconto semi-autobiografico di Nosaka Akiyuki (野坂 昭如, 1930-2015) del 1967, sposta lo sguardo dai due epicentri dell’olocausto atomico alla città di Kōbe. Così facendo, offre un’analoga prospettiva devastante sull’ingiustizia della guerra attraverso la tragica vicenda dei due giovani protagonisti Seita e Setsuko, costretti a soccombere di stenti durante la carestia post-bellica.
I passanti che, il 21 settembre 1945, ignorano il corpo senza vita di Seita nella stazione di Kōbe, diventano l’emblema di una società desensibilizzata e profondamente segnata dal trauma del conflitto mondiale.
Tale rappresentazione avvalora la tesi del critico letterario Nakano Kōji (中野孝次), secondo cui il ritardo nella diffusione della genbaku bungaku (原爆文学, letteratura della bomba atomica) non dipende solo dalla censura, ma anche da un desiderio endemico di dimenticare l’accaduto e la discriminazione nei confronti degli hibakusha.
Grazie a opere come Una tomba per le lucciole, però, guerra e memoria sono state incise per sempre nella storia, ormai impossibili da ignorare o dimenticare.

Miyazaki Hayao

Dopo Takahata, anche Miyazaki ha esplorato il tema della guerra, in maniera trasparente e diretta (tende ad essere un sottotema di numerosi suoi film), attraverso opere come Kurenai no Buta (紅の豚, Porco Rosso, 1992) e Kaze Tachinu (風立ちぬ, Si alza il vento, 2013).
Nel primo, ambientato tra le due guerre mondiali, la maledizione che trasmuta l’aviatore italiano Marco Pagot in maiale, diventa metafora dell’assurdità e della disumanizzazione che la guerra porta con sé.
Col secondo, raccontando la vita di Horikoshi Jirō, progettista del caccia Zero, Miyazaki Hayao esplora come l’amore per l’ingegneria aerea si scontri con il dolore causato dal suo impiego bellico.
Questi personaggi, pur afflitti da perdite devastanti e immersi in mondi segnati dalla distruzione, non smettono mai di sognare. Essi riflettono l’ostinazione dell’immaginazione umana, la capacità di proiettarsi verso un domani migliore, anche se incerto.

Lo Studio Ghibli e la letteratura atomica

Il parallelismo tra i più grandi successi a tema bellico dei due colossi giapponesi dell’animazione con il più grande scrittore della letteratura atomica, Hara Tamiki, è inevitabile. Come loro, Hara continuava a sognare: della sua Hiroshima, di sua madre e sua sorella, di sua moglie Sadae (venuta a mancare un anno prima della fine della Seconda guerra mondiale, dopo una lunga battaglia con la tubercolosi) e della vita che aveva conosciuto prima dell’atomica. Nonostante alla fine si sia tolto la vita, arrendendosi al peso del suo dolore, attraverso la sua prosa, la sua voce ha continuato a risuonare, offrendo alle generazioni future non solo una testimonianza dell’orrore, ma anche un toccante invito a non dimenticare e a riflettere sull’indissolubile natura di guerra e memoria.

Fonte immagine: Depositphotos

Altri articoli da non perdere
La mitologia slava: divinità, storia e caratteristiche
mitologia slava

La mitologia slava comprende l'insieme di miti, storie, leggende e divinità appartenenti alle culture, principalmente religiose, dei popoli slavi. Quando Scopri di più

Love is…di Puuung: chiediamoci cos’è l’amore
Puuung

Love is… sembra l'inizio della nota canzone da discoteca del 1978 "Love is in the air" di John Paul Young (noto Scopri di più

Templi in Cina: 5 da visitare assolutamente
Templi in Cina

In tutta la Cina è possibile visitare innumerevoli luoghi sacri, nei quali sorgono meravigliosi, nonché particolari, templi, monasteri, monti e Scopri di più

Le location de Il Trono di Spade: il fantasy incontra la realtà
Location del Trono di Spade

Uno dei motivi per cui guardare Il Trono di Spade è sicuramente quello di poter godere della bellissima fotografia della Scopri di più

Considerazioni sulla prima e la seconda guerra punica

Dobbiamo dire che alla metà del 3 secolo a.C. Roma era ormai diventata una potenza economica e politica in grado Scopri di più

Quadri di amore, dieci opere da conoscere
Quadri di amore

Una lista di dieci quadri di amore da conoscere, scelti tra le opere più famose (o meno) della storia dell'arte. Scopri di più

A proposito di Christian Landolfi

Studente al III anno di Lingue e Culture Comparate (inglese e giapponese) presso "L'Orientale" di Napoli e al I anno di magistrale in Chitarra Jazz presso il Conservatorio "Martucci" di Salerno. Mi nutro di cultura orientale in tutte le sue forme sin da quando ero piccino e, grazie alla mia passione per i viaggi, ho visitato numerose volte Thailandia e Giappone, oltre a una bella fetta di Europa e la totalità del Regno Unito. "Mangia, vivi, viaggia!"

Vedi tutti gli articoli di Christian Landolfi

Commenta