Hiraga Gennai: una vita consacrata all’eclettismo

Hiraga Gennai: una vita dedicata all'eclettismo

Hiraga Gennai si presenta come una delle figure più eclettiche della seconda metà del periodo Tokugawa. Inoltre, il nome che generalmente gli attribuiamo è solo uno dei suoi tanti pseudonimi, pratica alquanto comune tra gli uomini di cultura del tempo. Nato nel 1729 in una posizione periferica rispetto al centro culturale dell’epoca, Edo, egli ha dimostrato, sin da giovane, grandi abilità in qualsiasi attività svolgesse.

È questo il motivo per cui, oltre ad essere uno dei bunjin più riconosciuti della sua età, Hiraga Gennai è ricordato per la sua multidisciplinarietà.

La vita da scienziato

Hiraga Gennai fu esperto di Hōnzogaku («studio delle erbe e delle piante»), una disciplina che consisteva nello studio di vegetali ed altre materie prime, finalizzato alla creazione di farmaci. Gennai, essendo cresciuto in una famiglia di samurai di basso rango, ha lavorato presso il signore del suo han di appartenenza, Takamatsu. Quest’ultimo, notando le sue grandi doti di apprendimento, lo mandò a studiare a Nagasaki, l’unico punto di contatto del Giappone con il resto del mondo. Qui vi erano confinati gli olandesi, unici stranieri presenti sul territorio giapponese, a cui era associato il termine utilizzato per l’ambito delle conoscenze scientifiche: rangaku. Nel periodo vissuto a Nagasaki, Hiraga Gennai divenne un esperto rangakusha e, tornato al suo feudo, si accorse che ormai quel luogo gli risultava soffocante. Diventando un rōnin, egli si mette in viaggio e si stabilisce prima ad Ōsaka, poi a Edo. Qui lavorerà alla sua opera scientifica maggiore, il Butsuruihinshitsu, una classificazione di svariati materiali catalogati con illustrazioni. Successivamente, gli fu affidato l’incarico dell’estrazione del solfato di sodio nella penisola di Izu, anche se il progetto si rivelò un fallimento.

La vita da inventore

Hiraga Gennai riteneva di non aver ottenuto i giusti riconoscimenti per le invenzioni di cui sarebbe stato padre. Egli affermava di aver inventato il termometro e di aver creato un materiale ignifugo utilizzando l’amianto, ma non vi sono riscontri ufficiali a riguardo. Sappiamo per certo, però, della creazione della ceramica che porta il suo nome, gennaiyaki, o ancora di un pettine che ebbe gran successo tra le cortigiane dei quartieri di piacere.

Hiraga Gennai come letterato

Sin da giovane, Hiraga Gennai era un abile compositore di poesie, ma è quando si trasferisce a Edo, che inizia a tutti gli effetti la sua carriera da bunjin. Egli è uno dei maggiori esponenti della letteratura gesaku («letteratura di divertimento»), ed è particolarmente ricordato come scrittore di dangibon, i «sermoni satirici». Una delle sue opere più rilevanti è sicuramente  Fūryū Shidōken den (La bella storia di Shidoken), in cui egli riesce ad esprimere, con tutta la sua irriverenza, il suo punto di vista relativo alla verità, che non è quella professata dalle istituzioni (confuciane). La sua critica non risparmia niente e nessuno, dai monaci buddhisti alle forme d’intrattenimento dell’epoca. Gennai, giocando con le possibili letture degli ideogrammi, costruisce molteplici strati di lettura, attraverso i quali si prende gioco dei suoi bersagli.

Fonte immagine: Wikimedia Commons

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