I bogatyry, cavalieri della tradizione slava

I bogatyry, cavalieri della tradizione slava

I bogatyry sono guerrieri eroici tipici della tradizione medievale slava, paragonabili ai cavalieri erranti della tradizione occidentale. I racconti sui bogatyry risalgono all’epoca pagana e, inizialmente, venivano tramandati in maniera orale, così come era la prassi nel periodo medievale, attraverso canzoni epiche, chiamate byliny, e cantate per evocare eventi storici importanti della tradizione russa. Le byliny furono annotate solamente nel 1804 e successivamente pubblicate in libri che vengono ancora letti oralmente oggi ai bambini russi prima di andare a dormire. Gli eroi delle byliny sono in gran parte fittizi, ma i bogatyry sono realmente esistiti e rappresentano comunque la fonte d’ispirazione per questi componimenti. Scopriamo chi sono questi personaggi epici.

Svjatogor

Svjatogor è uno dei bogatyry più anziani e nelle raffigurazioni è riconoscibile per il suo aspetto stanco, triste e nostalgico. Il suo nome connota la sua storia: svjato significa “santo” e gor “montagna”. La leggenda vuole che lui sia un gigante che vive nelle montagne sacre intrappolato dopo aver cercato di estrarre la Terra da un sacco.

Volga Svjatoslavič

Nato dal matrimonio tra una principessa e un serpente magico, Volga aveva il dono di trasformarsi in varie creature e di comprendere il linguaggio degli animali. 

Mikula Seljaninovič

Mikula Seljaninovič è un bogatyr contadino. Alcuni esperti ritengono che lui sia diventato successivamente un dio pagano dei contadini. Secondo le narrazioni è proprio Mikula a dare a Svjatogor il sacco contenente la Terra, che lui ha successivamente estratto rimanendo intrappolato su di essa. Mikula, Svjatogor e Volga sono i bogatyry più antichi.

Alëša Popovič

Alëša Popovič viene descritto non come un cavaliere dall’imponente forza fisica, piuttosto come uno dei bogatyry più intelligenti, capace di voltare le situazioni a suo favore. In effetti, la leggenda a lui legata narra di come sia riuscito a sconfiggere il drago Tugarin ricorrendo all’ingegno.

Dobrynja Nikitič

La narrazione della vittoria nella lotta contro il drago alato Zmaj Gorynyč è la più nota riguardo Dobrynja Nikitič. In particolare, viene raccontato che Alëša Popovič, per dispetto a Dobrynja, comunicò alla moglie di quest’ultimo la sua morte fittizia convincendola, in questo modo, a sposarlo. Questa è una delle pochissime narrazioni che presenta una disputa tra i bogatyry.

Il’ja Muromec

Il’ja Muromec è da tutti considerato uno dei bogatyry più celebri, nonché protettore della terra russa. In nome del sovrano Vladimir I di Kiev, Il’ja difese la Russia dagli attacchi dei popoli abitanti la steppa. Nel 1643 fu canonizzato come Santo dalla Chiesa ortodossa russa, diventando l’unico eroe epico a detenere questo titolo. I racconti tendono a localizzare le sue spoglie nelle grotte nei pressi del monastero di Pečerska Lavra. Ma la sua notorietà è sicuramente legata a un periodo storico successivo. Il’ja, infatti, ha rappresentato un esempio di archetipo di “uomo russo”. Gentile e aggressivo solamente in difesa della sua patria, Il’ja era considerato dagli slavofili la figura detenente le giuste qualità del tipo russo, drasticamente diverso dagli uomini occidentali. Anche Dostoevskij fu d’accordo al riguardo.

Fonte immagine: Wikipedia

A proposito di Carolina Raimo

Studentessa dell'università degli studi di Napoli "L'Orientale" del corso di laurea magistrale in Lingue e letterature europee e americane che non vuole smettere mai di imparare. La mia passione è la traduzione è la scrittura, il mio sogno è farne una professione.

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