I romanzi di Leo Perutz tra Praga e Vienna

Leo Perutz

 

I romanzi di Leo Perutz tra Praga e Vienna

Leo Perutz è uno scrittore ebraico- praghese vissuto tra i primi anni del ‘900 e la metà del secolo passato, oggi per certi versi sconosciuto ad un pubblico non specializzato, ma che nei primi anni del ‘900 godette di una grande fortuna e fu uno degli autori di lingua tedesca più amati e letti del suo tempo. Dopo la sua partenza forzata per la Palestina, avvenuta nel 1938, in seguito all’Anschluß dell’Austria, però, il suo nome cadde nell’oblio e si è dovuto attendere fino agli anni Ottanta e Novanta dello scorso secolo per assistere ad una sua meritata riscoperta.

Il silenzio  ha avvolto l’opera di Perutz e la sua vita nei manuali di letteratura; da evidenziare è il rapporto dello scrittore con due città, Praga (la città in cui nacque) e Vienna (la città in cui Perutz visse per molti anni, legata all’inizio della sua attività letteraria), le quali hanno influenzato tutte le sue opere, dove si può rivedere l’atmosfera particolare presente in queste due città.

A Praga Perutz visse poco, ma questa città sarà spesso presente nei suoi romanzi, in particolare in Nachts unter der steinernen Brücke (pubblicato in Italia con il titolo Di notte sotto il ponte di pietra).

La città di Praga ne i romanzi di Leo Perutz

Il mondo fantastico de i romanzi di Leo Perutz deve molto all’inquietante atmosfera vissuta a Praga dagli scrittori di lingua tedesca: essi infatti vivono la condizione di uomini “senza patria” e hanno molto spesso un rapporto problematico con la scrittura, che è anche espressione di una profonda insicurezza interiore, di una grande paura della vita; proprio la paura in Perutz sembra dare origine al mondo fantastico dei suoi romanzi: in essi l’uomo è sospeso tra due mondi, quello reale e quello della sua fantasia.

In Nachts unter der steinernen Brücke, una delle opere più importanti di Perutz  emerge un’immagine particolare della città di Praga, un’immagine nostalgica e malinconica, simbolo di un passato ormai perduto che non può essere più recuperato. Il romanzo, come altre opere di Perutz, può essere letto come un tentativo, fatto da Perutz, di ricostruire- attraverso la narrazione delle varie storie praghesi- la “Storia” di Praga e del ghetto, simbolo dell’ebraismo.

Nachts unter der steinernen Brücke  descrive la Praga della fine del XVI secolo, la Praga di Rodolfo II, simbolo di un’epoca straordinaria della storia della Boemia. Nel tramonto di quest’epoca alcuni studiosi hanno visto il simbolo dell’inizio della fase finale della storia europea- determinata dal nazismo ( Serke, 1987).

Gli inizi dell’attività letteraria di Perutz e le sue radici culturali devono comunque essere ricercati nella letteratura viennese della fine del XIX secolo, che aveva le sue personalità più importanti in Schnitzler, Hoffmanstahl, Bahr, Musil. Anche Perutz avrà un certo peso all’interno della vita culturale viennese, anche se non sarà ritenuto uno scrittore “tradizionale”: Müller (1989), a cui si deve la “riscoperta” di Perutz, definisce lo scrittore come un uomo dalla vita “ a tre facce”, vede in lui tre diverse personalità: una è quella del letterato da caffè, nemico dello snobismo letterario; le altre due sono quelle del matematico e dello scrittore.

Vienna, nei primi anni del ‘900, è la capitale della cultura europea: qui nascono la psicoanalisi e vari movimenti filosofici e culturali e l’opera di Perutz risentì di quella particolare atmosfera viennese, definita da Bermann (1933- 1945) Triebhausatmosphãre.

Nei romanzi di Perutz, le figure protagoniste, proprio perché vivono delle situazioni e delle esperienze particolari, sono sempre degli Außenseiter che vivono, per diversi motivi, fuori dal mondo: in esse, in fondo, si può per certi versi riconoscere la figura di Perutz, il quale nel suo ambiente vive proprio da Außenseiter.

Uno di questi Außenseiter è il protagonista di Zwischen neun und neun , Stanislaus Demba, il quale  vive tutte le sue esperienze ponendole sul piano del ricordo. Attraverso il girovagare di Demba per Vienna, il lettore incontra uomini appartenenti a tutte le classi sociali del mondo viennese e lo scopo del romanzo è anche quello di far luce, ponendo il lettore sul piano “fantastico” dell’incertezza, sulle convenzioni sociali della società viennese.

Altra opera in cui emerge la città di Vienna è, tra le altre, Mainacht in Wien: questa è un’opera nata nel 1938, nell’anno in cui Perutz si avvia verso l’esilio; essa descrive la storia di un giornalista ebreo, Georg Schwarz, che finisce nelle mani della polizia di stato, in seguito all’annessione dell’Austria alla Germania nazista, un avvenimento che significherà la scomparsa di un mondo e, soprattutto, di quella città centro culturale del fine secolo che era stata Vienna.

Fonte immagine articolo: Wikipedia

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