Il fascino dello spazio: il recente addio alla cometa Leonard

Il fascino dello spazio: il recente addio alla cometa Leoard

Lo spazio e i suoi misteri sono da sempre motivo di fascinazione. Recentemente, dopo essersi avvicinata alla Terra e al Sole, la cometa Leonard, prima cometa scoperta nel 2021, si è inserita in una traiettoria che la porterà lontana dal sistema solare.

Cosa sono le comete?

Le comete sono corpi celesti che girano attorno al Sole. Sono composte da elementi, formatesi in stelle esplose molto prima che il nostro Sole esistesse, come gas ghiacciati (acqua, metano, ammoniaca, anidride carbonica), metalli e frammenti di rocce.
Quando una cometa si avvicina al Sole, il ghiaccio che la compone evapora e sparge intorno la polvere racchiusa al suo interno. Da qui deriva la formazione delle tanto ammirate chiome e code del corpo celeste. Proprio alla caratteristica della chioma che le comete devono il loro nome. Il termine cometa, infatti, deriva dal greco κομήτης (komaétes) che significa- appunto- “chiomato”.
In genere le comete ruotano molto lontane dal Sole, ma a volte capita che una di loro si orienti verso la nostra stella e in questo caso vi sono per lo più due soluzioni:
• Alcuni di questi corpi celesti, come la cometa di Halley, rimangono intrappolate nella forza di gravità del Sole e continuano ad orbitargli intorno fino a liquefarsi o con il rischio di schiantarsi contro un pianeta.
• Altre comete, forse proprio perché non rimangono intrappolate nella forza di gravità del Sole, sono destinate a non tornare più e a proseguire il loro viaggio nell’infinità dello spazio.

Le comete nella storia della cultura

Nell’antichità e nel Medioevo le comete erano considerate portatrici di sventura. Celebre è il caso della cometa di Halley, la cui transizione nel 1456, fu considerata un evento apocalittico.
Tuttavia, nella cultura cristiana, com’è noto, il chiomato corpo celeste gode di una valutazione positiva dato che è associato alla natività.
Studi scientifici recenti, inoltre, ritengono che le comete siano vere e proprie portatrici di vita; in quanto trascinerebbero con sé le molecole che avrebbero partecipato alla costituzione della vita sulla Terra.

La cometa Leonard e la lettera di addio della scrittrice Licia Troisi

Il 3 gennaio del 2021, l’astronomo George J. Leonard ha scoperto la prima cometa dell’anno, la quale è stata denominata “Leonard” in onore del suo scopritore. Il corpo celeste è stato definito “la cometa di Natale” poiché è stato possibile vederlo ad occhio nudo dalla Terra durante il periodo delle festività natalizie.
Il 3 gennaio del 2022 la cometa Leonard ha raggiunto il punto di massima vicinanza alla nostra stella per poi allontanarsene definitivamente e continuare a vagare nello spazio.

La scrittrice Licia Troisi, autrice di collane fantasy, come Cronache dal mondo emerso, ha scritto una lettera indirizzata proprio alla cometa: «Cara cometa Leonard, ti scrivo mentre lentamente ti allontani scomparendo dal sistema solare, che non visiterà mai più. Sei stata la prima cometa scoperta nel 2021 e dopo quasi un anno te ne vai, tu la tua chioma verde e le tue illusive apparizioni in cielo all’alba e al tramonto; quando solo i più determinati fra noi armati di binocolo e di tanta pazienza sono riusciti a vederti.
Le comete sono stati simboli di molte cose nei secoli, presagi di sventura, ciottoli legati alla natività. Mi piace allora credere che la tua presenza nei nostri secoli sia stato un segno di speranza.
Sulla terra le cose sono ancora complicate, ma tu ci hai ricordato che è sempre possibile alzare gli occhi e commuoversi per le meraviglie del cosmo.
Good speed, Leonard! Salutaci quelle stelle a cui sempre tendiamo e che ci piacerebbe un giorno poter visitare».

Come osserva Licia Troisi, questo luminoso corpo celeste ci ha ricordato che, anche se sulla Terra le cose sono complicate, è sempre possibile alzare gli occhi al cielo e commuoversi per le meraviglie del cosmo.
Spesso le difficoltà della vita ci portano a guardare in basso e a fossilizzarci sui problemi. In questi casi dovremmo, invece, guardare il cielo per ricordarci di quanto la vita sia ricca, misteriosa e meravigliosa. In fondo, come ci ha ricordato recentemente Zerocalcare, siamo solo dei “fili d’erba”, degli individui piccoli e fragili immersi in un universo infinito e per lo più sconosciuto. Questa consapevolezza non dovrebbe essere motivo di sconforto, ma farci riflettere sul peso che diamo alle nostre responsabilità e ai nostri problemi. Inoltre, l’infinità dello spazio e i suoi misteri dovrebbero essere motivo di eccitazione perché significa che ci sono ancora infinite cose da scoprire.

E allora ora più che mai, in questi tempi così difficili, dovremmo alzare gli occhi al cielo e tenere bene a mente quanto la vita, pur assurda e complicata, sia degna di essere vissuta.

A proposito di Rita Silvestri

Sono nata a Napoli il 06/02/1997. Ho frequentato il liceo classico. La cultura classica ha alimentato il mio amore per la letteratura e mi ha insegnato l'importanza della consapevolezza di sé e del mondo circostante. Nel novembre del 2021,spinta dall'amore per gli studi letterari, mi sono laureata in Filologia Moderna. Tra i miei interessi, oltre la letteratura e la scrittura, ci sono l'arte, il cinema, il teatro e gli animali.

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