Il Malleus Maleficarum: cos’è il martello delle streghe

Malleus Maleficarum, il "martello delle streghe"

Il Malleus Maleficarum, il “martello delle streghe”

Nel 1487, il  domenicano Heinrich Kramer, in collaborazione con il confratello tedesco Jacob Sperenger, pubblica il Malleus Maleficarum, un vero e proprio manuale illustrativo, che al suo interno raccoglie i modi più efficaci per reprimere l’eresia, il paganesimo e la stregoneria. Il libro riscosse rapidamente un successo incredibile, e seppur proibito dall’autorità ecclesiastiche per la sua natura essenzialmente superstiziosa, in realtà venne utilizzato dagli inquisitori come una sorta di vademecum ufficiale da seguire durante i processi. Inoltre alla sua popolarità si deve la diffusione di  teorie, fantasiose e a dir poco scellerate in alcuni casi, che hanno caratterizzato per sempre l’immaginario comune, riguardo le abilità e le usanze delle streghe. Kramer, per esempio, fu uno dei primi a sostenere che quest’ultime avevano la capacità illusionistica  di trasformarsi in animali, come cani, lupi, gatti e cavalli e che inoltre potessero volare sulle scope e partecipassero a notturni banchetti promiscui e  Saba demoniaci. 

Il manuale del “perfetto inquisitore”

Il Malleus Maleficarum, che in latino vuol dire, “il Martello delle streghe”, illustrava precisamente i terribili metodi coercitivi e punitivi che dovevano essere utilizzati per ottenere informazioni e confessioni per poter identificare, perseguitare e condannare coloro che venivano tacciati di stregoneria. La tortura per esempio, viene indicata come il metodo più indicato per perseguire la verità e ottenere una dichiarazione di colpevolezza dagli imputati. Basato su metodi poco ortodossi, violenti e al limite della superstizione, purtroppo il testo fu il mezzo attraverso il quale giustificare l’omicidio e la persecuzione di migliaia di donne innocenti. Inoltre al suo interno vi era illustrato un vero e proprio prontuario  di strategie, come la rasatura o l’utilizzo di un ferro incandescente, utili per scovare lo stigma diaboli, ossia il segno della colpevolezza. 

La natura misogina del Malleus Maleficarum 

“Ogni strega è detesta dallo spirito santo e per questo motivo è odiosa anche a tutti i fedeli cattolici”

La stregoneria viene considerata da Kramer come una vera e propria forma di satanismo, e addirittura coloro i quali fossero colpevoli di dubitare di tale natura, venivano additato come colpevoli di eresia. Il libro è pieno di pregiudizi e di commenti misogini, indirizzati soprattutto verso le  anziane, le vedove o donne che vivono da sole e, in realtà,  contro tutto il genere femminile, considerato come detentore di un male primordiale, debole di mente, e perciò facilmente influenzabile dal diavolo, istigatore di atti indegni, malvagi e contrari alla morale religiosa. Si inizia a diffondere con il manuale anche l’idea che le streghe siano abitate dai demoni dell’inferno, i quali, grassi e insaziabili, sono sempre alla ricerca di sangue umano. Il manuale, inoltre, indugia su una serie di particolari macabri e surreali, riguardanti per esempio i supposti rapporti carnali che le streghe intrattengono col demonio, con il quale genererebbero i propri figli. 

La stregoneria figlia dell’intolleranza patriarcale 

Frutto di una mentalità malata, di superstizioni radicate nell’ignoranza e nelle misoginia, strumento perverso e  inquietante che ha portato al supplizio e alla morte di centinaia di donne innocenti, il Malleus Maleficarum, con il suo utilizzo nei processi inquisitoriali, rappresenta una pagina oscura e terribile della storia umana. Un delirante racconto che indugia nella narrazione di un corpo femminile malato, martoriato, da mutilare e bruciare. Nato nel seno di un isteria di massa che riguardava i danni di natura diabolica, in un periodo ricco di inquietudini religiose e per questo caratterizzato da un crescente e allarmante desiderio di controllo e regolamentazione delle attività umane, religiose, spirituali e in questo caso soprattutto sessuali. La donna – strega viene temuta per il suo potere, per la sua libertà d’espressione, per il suo corpo e per il potere generativo che la natura gli ha donato,  la cui unica colpa è quella di sfuggire al controllo patriarcale ed ecclesiastico, e perciò, secondo la società dell’epoca, tristemente meritevole di essere perseguita e punita. La donna come datrice di vita, viene così macabramente trasfigurata in vittima sacrificale.

“Il maschio che penetrava il corpo della vittima (femminile) con la lama sacrificale acquisiva così lo status di “sacro carnefice” o di Sacerdote. La fertilità della terra veniva associata quindi al sacrificio e l’atto sessuale potrebbe essersi trasformato così, negli oscuri meandri dell’inconscio collettivo, in un rito sacrificale.”

(Virginia Salles, il martello delle streghe)

Fonte immagine di copertina: Picryl

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A proposito di Giuseppe Musella

Laureato in mediazione linguistica e culturale presso l'Orientale di Napoli. Amo tutto ciò che riguarda la letteratura. Appassionato di musica, anime, serie tv e storia. Visceralmente legato a Napoli.

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