Il Museo del Prado a Madrid compie 200 anni

Museo del Prado

Buon compleanno al Museo del Prado: 200 anni del museo più visitato al mondo!

Dedichiamo la nostra attenzione al Museo del Prado ubicato a Madrid, perché oltre ad essere uno dei più grandi e famosi musei al mondo, nel 2019 festeggia i 200 anni dalla sua apertura. Il Museo del Prado racchiude una delle più importanti collezioni europee di pittori di diversa nazionalità che con la loro arte hanno reso celebre la pittura europea. Visitando questo museo spagnolo, si possono ammirare molteplici opere di artisti italiani come Caravaggio, Tiziano e Raffaello ed artisti europei provenienti dalla Spagna, dalla Germania e dai Paesi Bassi.

Voluto dal re di Spagna Carlo III, che lo concepì inizialmente come museo di storia naturale, doveva essere la massima espressione architettonica dell’Illuminismo e del Neoclassicismo spagnoli. Al novembre 1819 risale la data di apertura del Museo del Prado denominato allora come Museo Real de Pinturas: la struttura del museo era nata per imitazione del Museo Louvre e destinato ad ospitare i pezzi più pregiati della collezione reale dei Borbone di Spagna.

Le opere principali conservate al Museo del Prado

Il Museo del Prado è un luogo ideale per coloro che sono appassionati dell’ arte soprattutto pittorica e per tutti gli esperti del settore che hanno la possibilità di confrontarsi con opere d’arte europee di grande rilievo, frutto di una sapiente tecnica artistica di pittori come Velasquez, Goya, El Greco, Ribera, Rubens, Raffaello, Tiziano e Caravaggio.

Le opere d’ arte più famose sono Las Meninas dell’autore Velazquez che decide con questo dipinto di ritrarre la famiglia reale in maniera anticonvenzionale. Sullo sfondo del dipinto si nota il pittore Velazquez che ha lo sguardo rivolto ai visitatori del Museo del Prado. Alle spalle del pittore vi è il re e la regina in posa quindi è come se chi ammira il dipinto si trovasse nel momento in cui Velazquez dipinge il ritratto dei reali.

La deposizione della croce di Van Der Weyden ritrae il corpo martoriato di Gesù Cristo. La posizione di Gesù e della Vergine Maria sono dipinti in un atteggiamento familiare e pieno d’ amore che simboleggia il legame materno e la sofferenza della Vergine Maria che è dipinta con il volto distrutto dal dolore per la morte del figlio.

Ecco i 3 capolavori italiani presenti tra i numerosi dipinti del museo spagnolo del Prado

Davide e Golia di Caravaggio, L’andata al Calvario di Raffaello e Carlo V a cavallo di Tiziano. Il quadro di Caravaggio fa parte delle opere che il pittore realizzò nell’ultimo periodo della sua vita. La grande maestria per cui Caravaggio è un pittore molto famoso è quella di adoperare la tecnica delle luci e delle ombre, il celebre chiaroscuro caravaggesco, che gli permette di dipingere con realismo l’espressione del viso di Golia che è stato decapitato. I contrasti di luce con colori scuri rendono la vicenda narrata dall’artista quasi un racconto teatrale sembra proprio che l’intento di Caravaggio fosse quello di mettere in evidenza che la luce (intesa come Grazia del Signore) avesse aiutato Davide a vincere. Si narra che il volto di Golia, il gigante ucciso, sia l’autoritratto di Caravaggio.

L’ Andata al Calvario di Raffaello è celebre per la tecnica pittorica che permette all’artista di evidenziare il volto drammatico di Gesù Cristo che, martoriato, frana ai piedi della croce. Gli sguardi pieni di dolore delle donne che seguono il calvario di Cristo e la ferocia degli sguardi degli aguzzini sono evidenziati da una perfetta combinazione di colori che il pittore Raffaello è in grado di unire per rivelare agli spettatori i diversi sentimenti contrastanti.

Carlo V a cavallo: Tiziano ha ritratto il viso dell’ imperatore con un’ espressione seria ed impassibile tipica del suo alto lignaggio. L’armatura ricoperta di oro e d’ argento che l’imperatore d’ Asburgo Carlo V indossa è ritratta dal pittore con minuzia ed è molto simile alla raffinata armatura che realmente è conservata nel Palazzo Reale di Madrid.
La peculiarità del dipinto è la tecnica pittorica che Tiziano adopera. Oltre ad essere uno straordinario ritrattista, il paesaggio che fa da background all’ imperatore a cavallo è un bosco tranquillo senza la presenza di nemici. La luce ed i colori sono caldi perché predomina il rosso dell’armatura.

Maja vestida e Maja desnuda di Francisco Goya

Goya ha ritratto una donna del popolo. Questa scelta del pittore è stato uno scandalo per quel periodo storico. La Maja Desnuda rispetto alla Maja Vestida è un soggetto dal forte valore femminile e di seduzione che scatenò la forte critica della Santa Inquisizione che ne prese distacco, nonostante la grande bellezza del dipinto. Dopo secoli, oggi la Maja Desnuda è un dipinto apprezzato per la sua minuziosità e per la chiarezza dei colori che esalta la bellezza del corpo femminile. Si narra che la donna Maja fosse l’amante di Godoy, primo ministro spagnolo, che volle farla ritrarre prima nuda e poi dopo essersi sposato, volle un dipinto della Maja vestida.

Le Tre Grazie di Rubens 

Rubens nel 1638 dipinge il celebre quadro Le Tre Grazie. Il pittore fiammingo esprime tutta la sua saggezza pittorica e la vitalità dell’ultimo periodo della sua pittura in questo dipinto. Per questa ragione, è evidente l’allegria e la spensieratezza sui volti delle Tre Grazie danzanti, immerse in un paesaggio bucolico con i cervi sullo sfondo. L’opera ritrae tre simbologie principali della mitologia greca: lo splendore, la gioia e la prosperità dei fiori.
Il Museo del Prado, oltre ad essere apprezzato negli ultimi 50 anni da numerosi visitatori provenienti da ogni parte del mondo è stato considerato un museo importantissimo anche a fine Ottocento. Visitato da artisti di calibro internazionale come Manet, Renoir, Toulouse-Lautrec, Picasso, Matisse e Dalí, il museo è stato apprezzato da tutti questi artisti noti per la loro carica pittorica e le opere conservate al suo interno sono state per essi un’importante fonte di ispirazione. Infatti, Francis Bacon affermò che il Museo del Prado era considerato  “il Museo dei pittori per i pittori“.

Fonte immagine:  www.facebook.com/museonacionaldelprado/photos

A proposito di Ivana Murolo

Nata a Napoli nel 1992. Laureata in Lingue Culture e Letterature Straniere con una grande passione per la scrittura e il mondo della comunicazione. Determinata, versatile, carismatica ed empatica. Adoro la cultura internazionale, la musica, i viaggi il cinema ed i libri. The difference that makes the difference è la citazione che mi sprona ogni giorno a dare il meglio di me. Provo curiosità verso il mondo che mi circonda e presto particolare attenzione alle tematiche sociali e psicologiche.

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