Il poeta romantico Samuel Coleridge, storia e opere

Samuel Coleridge

Samuel Taylor Coleridge fu un poeta e filosofo inglese, considerato uno dei fondatori del Romanticismo inglese. La sua giovinezza fu caratterizzata dalla riluttanza verso gli sport maschili: al contrario, la letteratura era una passione che lo accompagnava nei suoi pomeriggi ininterrotti di lettura.

All’università, Samuel Coleridge sviluppò delle idee a dir poco rivoluzionarie, immaginando di creare una società utopica: la pantisocrazia, secondo cui dodici gentiluomini sarebbero dovuti partire alla volta della Pennysilvania con dodici dame, fondando una comunità basata sui principi liberali. Seguirono anni d’oro per la letteratura inglese, in quanto, nel giugno del 1797, Samuel Coleridge conobbe William Wordsworth e insieme progettarono il riavvicinamento della poesia alla natura, procedendo alla creazione delle Lyrical Ballads, una raccolta di poesie curate e composte da entrambi. Tra i suoi interessi campeggia la filosofia, in particolare quella kantiana che approfondì recandosi in Germania. A causa di alcuni problemi personali, tra cui ansia e depressione, Coleridge divenne dipendente da oppio e laudano, che stavano per sottrarlo ai suoi affetti. Morì a Londra nel luglio del 1834.

La poetica di Samuel Coleridge

L’eredità letteraria lasciata da Coleridge si basa su tre opere: 

  • La Ballata del Vecchio Marinaio è il principale contributo di Coleridge confluito nelle Lyrical Ballads, pubblicate nel 1798 con Wordsworth. Si tratta della storia di un marinaio maledetto a causa dell’uccisione di un albatro. Con questo celebre frammento poetico, Coleridge menziona la colpa, la redenzione, tramite metafore religiose, secondo cui l’assassinio “dell’uccello del buon augurio” viene paragonato ad un’anima cristiana: pertanto il misfatto è un peccato contro la Natura, contro Dio. La ballata sembra narrare la missione del poeta, il quale dopo essersi allontanato dalla ricerca della Verità, torna sulla retta via attraverso la poesia e narra la storia ai suoi contemporanei.

Dai versi 79-82, La Ballata del vecchio marinaio:

“God save thee, ancient Mariner!

From the fieds, that plague thee thus!

Why look’st thou so?” With my cross-bow

I shot the Albatross!”

  • Kubla Khan, un frammento poetico scritto al risveglio da un pisolino pomeridiano causato dall’assunzione di oppio. In questa fantasia letteraria, Coleridge descriveva Xanadu, città dove si ergeva il maestoso palazzo dell’eroe Kublai Khan. La stesura di questa visione onirica fu interrotta dall’arrivo di qualcuno che gli fece dimenticare i versi finali.
  • Christabel, un poemetto romantico con sfumature gotiche rimasto incompiuto. La protagonista è una vampira, figura noumenica grazie alla quale Coleridge riflette sugli effetti del male. Viste le istanze romantiche in cui è calata la poesia di Coleridge, il male indagato ha origini misteriose e ambigue.

Coleridge ci porta in un mondo irreale, nelle atmosfere tipiche del Romanticismo, mescolando i principi filosofici con sfumature profane.

Fonte immagine Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/File:Samuel_Taylor_Coleridge.jpg

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