Il polari: il gergo storico della comunità inglese

polari

Il Polari, o nelle varianti di tale denominazione Parlare, Parlary, Parlari (dal verbo italiano “parlare”), è una forma di slang utilizzata in Gran Bretagna da attori, circensi professionisti, lottatori, marinai della marina mercantile, criminali, prostitute e dalla sottocultura gay. La sua origine alquanto dibattuta è databile intorno al XVI secolo, ma questa varietà gergale si sviluppa durante il XIX secolo. Più specificatamente, il Polari combina elementi di lingue romanze, backslang, slang rimato, slang londinese e slang di ladri; veniva utilizzato dai gay che, al fine di proteggersi dalle persecuzioni legislative, se ne servivano come di una sorta di lingua segreta. Occorre rammentare che l’omosessualità in Inghilterra, nei primi anni Cinquanta costituiva un reato ma questo valeva esclusivamente per l’omosessualità maschile.

Per comprendere al meglio l’origine del Polari occorre aggiungere che esso origina dal Parlareyree, sorta di dialetto usato dai pirati e gente di mare nel Mediterraneo. Inizialmente era un mix di lingue romanze, lingua franca e forme gergali dei marinai. Dai porti italiani giunse nel Regno Unito, portato in terra britannica da viaggiatori, circensi, prostitute e mendicanti. A Londra il Parlareyree si tramutò in Polari. Tale lingua mista romanza subì via via l’influenza del Cockney Rhyming Slang, del backslang, dello Yiddish e persino del gergo militare (ovvero quello delle forze armate americane che, durante la Seconda guerra mondiale erano di stanza in Inghilterra), ma anche del gergo criminale degli anni Sessanta e Settanta e di quello in uso fra i tossicodipendenti degli anni Sessanta.

Il Parlyaree (come detto molto simile al Polari) fu utilizzato inoltre nell’ambito fieristico a partire dal XVII secolo in avanti, e continuò ad essere usato successivamente dagli artisti di strada. Poiché gli stand teatrali, i circhi e i serragli erano parti comuni delle fiere europee, è probabile che le radici del Polari/Parlyaree siano da ricondurre, quindi, a un periodo anteriore a quello in cui il teatro e il circo divennero indipendenti dal polo fieristico. Tuttavia il Parlyaree parlato in fiera tendeva a prendere in prestito diverse parole, e molte di più dal Romanì (ossia dalle varietà rom).

A partire dagli anni Venti del XIX secolo e fino alla fine degli anni Cinquanta ,il Polari divenne a tutti gli effetti una lingua parlata a Londra che prontamente si diffuse anche esternamente all’ambiente gay.

A renderlo ampiamente noto, infatti, fu anche lo spettacolo radiofonico della BBC Round the Horne, in onda negli anni Sessanta, i cui interpreti si avvalevano del Palari per comunicare, eludendo quindi l’incombente e oppressiva censura dell’epoca.
Quindi questo tipo di argot fu una vera e propria forma linguistica in costante espansione, che oggi ha lasciato un piccolo repertorio lessicale di circa venti parole ancora in uso tra le quali: bona, vada, Ajax, naff, camp, fantabulosa, butch.

Si è detto che con il termine Polari si indica uno slang inglese che si compone di elementi di lingua rom, latino, blackslang, gergo in rima, italiano e linguaggio criminale. Sostanzialmente fu utilizzato dai parlanti per comunicare all’interno della comunità LGBT, soprattutto per non avere problemi con la giustizia e non essere effettivamente compresi da quanti non appartenessero alla comunità gay. Il Polari è insomma una lingua che ha lasciato il segno, non solo nella lingua inglese ma nella comunità LGBT mondiale. Ci sono perciò alcuni termini che utilizziamo nella lingua comune i quali provengono vengono proprio dal polari. Ecco alcune parole Polari:  camp ,butch, bitch, bibi, chicken, dilly, dilly boy, fantabulosa, fuit, naff, bona (termine che fu usato da William Shakespeare in Henry IV, Parte seconda)

Va specificato ancora che tale codice segreto non veniva adoperato solo in un determinato contesto sociale, anzi era anche largamente impiegato nei contesti teatrali così come nei contesti privati, per non essere identificati dalle autorità di polizia in borghese. Il suo uso, quindi, divenne fondamentale a fini di protezione, per così dire, personale: i parlanti gay erano liberi di discorrere liberamente senza essere individuati. Invece i parlanti “effeminati”, soprattutto quelli visibilmente effemminati (camp), lo utilizzavano per marcare ulteriormente la propria identità omosessuale.

Dal 1968 si iniziò però ad assistere a un declino del Polari. Tale disuso è anche concomitante alle performance di Julian e Sandy del citato Round the Horne, interpretati da Kenneth Williams e Hugh Paddick, che diedero al Polari una certa visibilità. Tuttavia tale slang fu “deregistrato” (ovvero “degergalizzato”) proprio in seguito alla depenalizzazione dell’omosessualità che dal 1967 in Gran Bretagna non costituì più reato. In aggiunta, il Polari cominciò a essere visto come degradante dai militanti gay che si battevano per la liberazione omosessuale degli anni Settanta, in quanto ritenuto non politically correct.

Recentemente si è assistito ad un suo revival: è ”cioè l’interesse nei suoi confronti scaturito dagli anni Novanta del Novecento, con la distribuzione dei compact disk e musicassette di Round the Horne di Kenneth Williams e Hugh Paddick, così come a seguito dell’interesse accademico. Tale riscoperta, per il Polari, ha inoltre fatto sì che nuove parole venissero coniate per permettere un aggiornamento di tutti i concetti culturali creatisi recentemente. Difatti, nel 1990, il cantante Morrisey intitolò il suo album musicale Bona Drag (dal Polari “Bel vestito”) impiegando il Polari che appare anche nel titolo del singolo Piccadilly Palare (ovvero, “Parlare Polari”) per riferirsi alla prostituzione maschile dilagante. Ma questo non fu tuttavia un caso isolato, infatti si registrano altri usi del Polari anche nell’editoria per mezzo stampa: Paul Baker ne pubblica un dizionario, il Fantabulosa (Dizionario Polari e Gay Slang) e gli dedica un libro The Lost Language of Gay Men.

Il Polari riemerge nella cultura mainstream cinematografica come in Velvet Goldmine (1998), film ispirato segretamente alla vita di David Bowie in cui il Polari viene usato per fare riferimento ad alcuni parlanti degli anni Settanta.
Com’è già stato riferito, il Polari è entrato in disuso sul finire degli anni Sessanta; da tale periodo un quantitativo numero di termini ad esso appartenenti è tuttavia entrato a far parte del gergo Queer inglese. Alcuni esempi di tale “transumanza” sono rappresentati dalle seguenti parole: naff (“not available for fuck”), naff off o nuffling, nel senso di fuck off (“fanculo”), zoosh, ossia “imbellettare” che è anche un brand per la cosmesi.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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