Il gesto del pugno chiuso ha una storia molto lunga: è stato utilizzato da diversi movimenti politici come simbolo di sfida, resistenza e solidarietà. Donald Trump ha utilizzato l’ha utilizzato diverse volte nel corso della sua carriera politica, fino all’iconica foto in cui è scampato all’attentato.
L’origine del pugno chiuso
L’origine del pugno chiuso come simbolo o gesto non è ancora chiara. La sua diffusione iconografica avviene nel XX secolo in aree vicine al socialismo, comunismo e ai sindacati. Nell’ambito artistico, il primo dipinto raffigurante un pugno chiuso come simbolo politico è “L’insurrezione” del 1848 di Honorè Daumier. Molte sono le rappresentazioni nei loghi e manifesti politici, dagli Industrial Workers of the World alla Roter Frontkämpferbund, Lega dei combattenti del Fronte Rosso, del Partito Comunista di Germania.
Successivamente è diventato un simbolo internazionale di solidarietà e resistenza contro il fascismo con la Guerra civile spagnola. Infatti, veniva utilizzato come saluto della fazione repubblicana e noto come “saluto del Fronte Popolare” o “saluto antifascista”.
Il pugno chiuso negli anni ’70 diventa simbolo del black power
Negli anni ’70, il gesto fu adottato da vari movimenti di liberazione nel mondo, come quello della black power, continuando a rappresentare la lotta contro l’oppressione e l’ingiustizia.
Fu usato, inoltre, anche negli anni ’90 da Nelson Mandela contro l’apartheid in Sud Africa. Una delle immagini più iconiche del pugno alzato è quella degli atleti afroamericani Tommie Smith e John Carlos, in un saluto dei diritti umani contro la discriminazione razziale negli Stati Uniti durante le Olimpiadi del 1968 a Città del Messico.
Il pugno chiuso negli anni ’80 diventa simbolo di orgoglio bianco
Negli anni ’80, fu utilizzato anche da gruppi di estrema destra come simbolo di orgoglio bianco. Lo ha utilizzato anni dopo anche Anders Breivik, l’autore delle stragi di Oslo e Utøya, come gesto di sfida e rivendicazione della causa suprematista bianca.
Il pugno chiuso nel 2020
Dopo l’omicidio di George Floyd nel 2020, il pugno alzato riemerse come simbolo nelle manifestazioni del movimento Black Lives Matter.
Un segno dalle mille sfaccettature
Il pugno, quindi, è un simbolo polisemico, con significati molteplici e diversi a seconda del contesto. Per esempio, Gianni Agnelli , titolare della FIAT, lo ha utilizzato come simbolo massonico di unità della classe capitalista. É usato anche al di fuori dell’ambito politico, come per l’iconico “first bump” di Tiger Woods come segno di vittoria.
Il pugno chiuso è un gesto molto semplice ma che muta di significato: da una parte abbiamo solidarietà e sostegno, forza, sfida e dall’altra resistenza o vittoria. Il pugno chiuso può essere un simbolo di esultanza, rimpianto, sofferenza e superiorità. Al pugno si può concedere di dire di tutto.
Dunque, Trump, con quel pugno alzato, aveva intenzione di chiamare l’elettorato a resistere alla violenza o a combatterla?
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