Tre curiosità sull’isola d’Ischia: tra storia e cultura

isola d’Ischia

L’isola d’Ischia è la più grande del Golfo di Napoli, ricca di storia e tradizione e sono altrettante numerose le curiosità che la caratterizzano, che probabilmente non tutti conoscono, ma anche la rendono ancora più affascinante e colma di fascino.

Tre curiosità sull’isola d’Ischia: tra natura e storia

Per gli appassionati di trekking o passeggiate immersi nella natura, il Monte Epomeo, è un’occasione da non perdere. Dalla vetta si gode di un panorama mozzafiato e l’aria frizzantina anche d’estate sembra quasi accarezzare il viso.
A proposito del Monte Epomeo, probabilmente non tutti sanno che esso in realtà non è un vulcano ma un blocco inclinato di tufo verde, esito di un millenario processo di innalzamento di materiale piroclastico noto come “risorgenza calderica”. Il celebre monte ischitano sarebbe nato grazie alla spinta verticale di una camera magmatica sottomarina peraltro ancora attiva. Il primo a formulare questa teoria, nota come teoria dell’horst, fu il geologo svizzero Alfred Rittman. Ecco perché sull’Epomeo non è possibile notare nessun cono vulcanico verticale, a differenza di altri vulcani come ad esempio il Vesuvio. Ricordiamo che il Monte Epomeo è conosciuto come “Il gigante buono” dell’isola, il cui nome deriva dal greco, ἔπειμι [épeimi] che significa letteralmente “sovrasto”. In fondo è proprio ciò che succede raggiungendo la vetta del celebre Monte: una volta in cima sembrerà quasi che quel panorama sovrasti appunto, tutta l’isola, respirando libertà e bellezza.

Un’altra curiosità sull’isola d’Ischia riguarda le peculiarità linguistiche che la contraddistinguono. Ischia è divisa in sei comuni, in ciascuno dei quali si parla un dialetto diverso, che non è semplicemente napoletano, ma una sorta di “ischitano antico”, che nel corso del tempo gli abitanti di quelle che sono sia le frazioni, che i luoghi dell’isola, hanno fatto proprio, adattandolo ad usi e tradizioni.
Non serve essere degli esperti linguisti per cogliere sin da subito l’identità del dialetto ischitano; tra le peculiarità si distinguono:

  • La scomparsa dell’articolo maschile singolare napoletano ò, sostituito dall’articolo maschile ù;
  • L’uso della “e” attica al posto della “a” dorica tipica di tutto il sud Italia, avremo, dunque, parlète per parlato, nzurète per nzurato ovvero sposato;
  • La e ma anche la O si allungano in ei ed au, usate per parole come “roce” cioè croce oppure “pallaune” per pallone;
  • Per i dittonghi marcati, mancanza quasi assoluta del suono D sostituito invece dalla L, quindi “limme” per dimmi, “lummaneche” per domenica e altre ancora.

Chi arriva per la prima volta ad Ischia, noterà sin da subito le peculiarità linguistiche che contraddistinguono le zone dell’isola, Ischia, Casamicciola, Lacco Ameno e le altre ancora, che conservano ancora notevoli influenze del passato.

I dialetti ischitani restituiscono le diversità sociali dei versanti dell’isola, tra quello settentrionale e quello meridionale. Tali peculiarità sono riconducibili alla frequenza degli scambi commerciali prima che il turismo si imponesse come tratto caratterizzante dell’economia ischitana.

Elencare tutte le caratteristiche fonetiche, fonologiche ma anche morfologiche, di Ischia, sarebbe impossibile, ma ascoltandole appariranno tutte molto interessanti e quasi “musicali”, come spesso tanti turisti rivelano confidenzialmente agli abitanti dell’isola d’Ischia. Il dialetto ischitano, come dicevamo, differente in ogni comune dell’isola, è un elemento caratterizzante di Ischia, che appartiene e alimenta il tessuto culturale, sociale e anche storico di Ischia, prima colonia Greca d’Occidente.

A proposito di tale dato storico, una curiosità di notevole spessore, non tutti sanno che l’antica Pithekoussai fu la prima colonia greca euboica Calcidese ed Eretriese. Esistono molti testi di Strabone e Livio, ma anche altri libri appartenenti alla storiografia latina, che affermano tutto ciò.

L’equivoco può nascere dal fatto che in precedenza durante l’età Micene, o probabilmente ancora prima, sono state varie le migrazioni che hanno interessato il Mar Mediterraneo. Furono i Calcidesi ed Eretriesi a costruire e quindi a dare vita a quello che è un vero e proprio approdo, appunto Pithekoussai, che diventa mano mano un emporion, per i commerci con gli Etruschi e con le altre popolazioni dell’entroterra campano e laziale. Le vicende storiche cui si fa riferimento avvennero a partire dal 775 a. C.
L’alfabeto di cui si compone ogni dialetto dell’isola, si rifà ad una mutazione linguistica ad opera dei Fenici, che fu poi trasmesso agli Etruschi proprio grazie ai commerci cui si faceva riferimento.
Ecco dunque che quella che molti credono una “semplice” convinzione, è realtà storica, così come ha affermato più volte il professore di latino e greco antico, Vincendo Di Meglio, da sempre impegnato nello studio dell’isola.

Quelle riportate sono solo alcune delle curiosità dell’isola d’Ischia, tra le più affascinanti ed interessanti, non solo per gli studiosi, ma anche per i tanti turisti che ogni anno giungono ad Ischia.
Conoscere le curiosità di una specifica località consente di scoprirne meglio gli aspetti della vita sociale e storica e di conseguenza i tasselli che ne compongono l’ambito culturale.

 

Immagine in evidenza: archivio personale

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