La celebrazione dello Shabbat è riconosciuta dalla Halakhah (la legge ebraica) come la ricorrenza più importante del calendario e si svolge ogni settimana, dal tramonto del venerdì a quello del sabato. La parola ebraica Shabbat significa letteralmente “smettere”, in riferimento al divieto di svolgere qualsiasi attività lavorativa (melachah). Universalmente, viene tradotta come “giorno del riposo”.
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Le regole e i rituali dello Shabbat
Il comandamento di osservare lo Shabbat è ripetuto più volte nella Torah. Sebbene sia un’occasione di festa, riposo e riconnessione spirituale, la religione ebraica impone l’osservanza di regole precise, tra cui:
- Accendere due candele all’inizio dello Shabbat.
- Recitare il Kiddush, la preghiera di santificazione, su una coppa di vino.
- Consumare tre pasti festivi completi (due il sabato e uno il venerdì sera).
- Recitare la Havdalah, la preghiera che segna la fine dello Shabbat e il ritorno alla settimana lavorativa.
Il menu dello Shabbat: il cuore della celebrazione
La scelta del menu è una delle parti più significative della celebrazione. Una pietanza imprescindibile è il challah, il pane intrecciato tradizionale. A seconda della provenienza geografica (ashkenazita o sefardita), le altre pietanze possono variare molto, includendo piatti a base di carne, pesce, verdure e legumi, oltre ai dolci tipici.
I piatti simbolo della cena dello Shabbat | Breve descrizione |
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Challah | Pane intrecciato dolce che non può mai mancare sulla tavola. |
Gefilte fish | Polpette di pesce bianco (carpa, merluzzo) bollite in brodo, tipiche della tradizione ashkenazita. |
Zuppa con polpette di matzo | Brodo di pollo con gnocchi preparati con farina di pane azzimo (matzo). |
Cholent (o Chamin) | Stufato di carne, patate, fagioli e orzo cotto a fuoco lentissimo, preparato prima dello Shabbat. |
Kugel | Sformato a base di patate o noodles, che può essere sia dolce che salato. |
I piatti tipici della tradizione
Vediamo alcuni dei piatti più rappresentativi, spesso associati alla tradizione ashkenazita (dell’Europa centro-orientale).
Antipasti
- Gefilte fish: polpette preparate con diverse tipologie di pesce bianco (carpa, nasello, merluzzo) e un ripieno di carote, cipolle e uova. Vengono cotte in brodo e servite fredde.
- Zuppa di pollo con polpette di matzo: un classico confortante. Le polpette sono preparate con farina di matzo (pane non lievitato) e servite in un brodo di pollo caldo.
Portate principali
- Brisket: è un taglio di punta di petto di bovino cotto molto lentamente fino a diventare tenerissimo. Spesso è servito con un kugel, uno sformato di patate, uova e cipolle.
- Cholent: conosciuto anche come chamin nella tradizione sefardita, è uno stufato di manzo, patate, fagioli e orzo. La sua caratteristica è la cottura lentissima, che inizia prima dello Shabbat per essere pronto per il pranzo del sabato, rispettando il divieto di cucinare.
Dessert
- Lekach: è un dolce al miele, spesso arricchito con mele o noci. È particolarmente simbolico durante il Capodanno ebraico (Rosh Hashanah) come augurio di un anno dolce.
- Marak Perot: una sorta di composta di frutta cotta, preparata con mele, prugne, albicocche e uvetta, servita come dessert leggero.
Fonte immagine: Pixabay
Articolo aggiornato il: 11/09/2025