La cultura Jomon giapponese: storia e costumi

cultura Jomon

La cultura Jomon è la cultura preistorica giapponese che va da circa il 10000 a.C. fino al 300 a.C. Scoperta nel 1877 da uno zoologo americano Edward S. Morse, uno degli esperti stranieri che si trovavano a lavorare in Giappone durante il periodo della restaurazione Meiji, il quale trova, scavando presso Tokyo, più precisamente ad Omori, un chiocciolaio, cioè un deposito che in larga parte è costituita da gusci di molluschi, altri tipi di resti organici (sia umani che animali), utensili e frammenti ceramici. Questa ceramica contenuta nei chiocciolai è caratterizzata da una decorazione impressa che finirà per dare il nome all’intero orizzonte culturale: “Jomon” (縄文時代) che letteralmente significa “decorazione/motivo a corda”. Quindi, questa cultura non prende il nome da un sito tipo, come è solito fare, ma da una tecnica decorativa della ceramica.

Morse scopre dunque molti frammenti ceramici e si rende conto che si trova davanti ad un cultura vastissima. Inizialmente, l’interesse sulla ricostruzione di questa prima cultura preistorica si concentra molto su considerazioni di tipo etnico: la composizione etnica del Giappone è ancora oggi un argomento dibattuto perché si è formata attraverso origini sia insulari sia attraverso migrazioni del continente, e la prima cultura storica di Jomon era messa in relazione alle popolazioni considerate indigene (quelli che poi sarebbero stati gli Ainu in epoca successiva).

Sono state rinvenute delle testimonianze di alcuni tratti caratteristici che arrivano fino all’epoca storica e, per definire questo ampio arco temporale, la cultura Jomon quindi è stata divisa in 6 fasi, divise in base alle progressioni da un punto di vista tecnologico:

  1. Jomon INCIPIENTE (13.000- 9250 a.C.): in cui compare la ceramica. La cultura Jomon è infatti una delle industrie di ceramica più antiche, se non la più antica al mondo, e secondo gli studiosi, la ceramica è giunta in Giappone attraverso ondate migratorie;
  2. Jomon INIZIALE (9250-5300 a.C.) in cui vediamo come le popolazioni, che fino a quel momento erano nomadiche, iniziano ad avere degli insediamenti più stabili e lo sviluppo di chiocciolai utilizzati come depositi di tipo alimentare indicano anche la persistenza delle popolazioni Jomon in un determinato luogo;
  3. Jomon ANTICO (5300-3600 a.C.) dove iniziano a comparire vere e proprie forme di vita semi-sedentaria con la formazione di villaggi abitati per un periodo di tempo più lungo;
  4. Jomon MEDIO (3600-2500 a.C.) periodo in cui si creano delle condizioni climatiche particolarmente favorevoli che aiutano la crescita demografica della popolazione e l’evoluzione degli stili ceramici della cultura Jomon;
  5. Jomon TARDO (2500-1300 a.C.) in cui iniziano a comparire strutture monumentali in pietra dette stone circles e si iniziano a sviluppare tecniche per la conservazione del cibo;
  6. Jomon FINALE (1300-400 a.C.) in cui nel continente è già comparsa la scrittura, trovandoci davanti una civiltà continentale molto diversa, che sperimenta anche un declino sociale e delle prime forme di agricoltura e allevamento, fin quando non scompariranno i tratti caratteristici di questa cultura.

La cultura Jomon presentava dei tratti caratteristici quali la peculiarità di essere una popolazione di raccoglitori e cacciatori, senza praticare l’agricoltura né l’allevamento (probabilmente proprio la comparsa dell’agricoltura inizia a segnarne la fine); seguivano una dieta che variava a seconda dei cicli stagionali e vivevano in villaggi semi-sedentari.

Nonostante probabilmente ci siano molte altre informazioni da scoprire sulla cultura Jomon, ciò che è certo è che essa sia la base della cultura giapponese, che nel tempo ha plasmato e ci ha voluto donare.

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons

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