La figura del Don Juan nel tempo: somiglianze e differenze

Il Don Juan nel tempo: somiglianze e differenze

La figura del Don Juan: quanto è cambiata nel tempo?

La figura del Don Juan è stata introdotta da Tirso De Molina nel secolo XVII. Egli probabilmente non immaginava che il personaggio si sarebbe convertito in un mito letterario e che avrebbe superato i limiti di spazio e tempo, creando molteplici versioni del mito stesso, sia in Spagna che in altri paesi.

La figura del Don Juan attraverso diversi autori

Tra gli autori che hanno scritto delle opere con questo personaggio abbiamo:

Ognuno di questi Don Juan è figlio del suo tempo e del suo creatore: El burlador de Sevilla di Tirso de Molina finisce tragicamente con un Don Juan che si ritrova tra le fiamme del fuoco dell’inferno, perché per l’epoca Barocca (epoca in cui è stata scritta l’opera) la salvezza si ottiene solo con una vita di preghiera. Con Moliére il burlador di Tirso de Molina si trasforma in un vero e proprio Don Giovanni, un libertino scettico e senza scrupoli che non rispetta le donne, la società e Dio. Con il Dissoluto punito ossia il Don Giovanni, il testo poetico di Lorenzo Da Ponte musicato da Mozart, il mito del Don Juan passa ad essere un’opera lirica. Come il personaggio di Tirso è un seduttore e un uomo di azione, però invece di perseguire e conquistare molte donne, il suo unico obiettivo è quello di conquistare Zerlina. A differenza delle opere precedenti, Da Ponte ci permette di conoscere la figura del Don Juan Tenorio con i suoi dubbi e i suoi pensieri. Anche lui davanti alla statua che parla e si muove è confuso e terrorizzato, però per colpa della sua arroganza non riuscirà a salvarsi dall’inferno.

Nell’epoca del Romanticismo qualcosa cambia, Lord Byron utilizza il suo personaggio per criticare la società inglese e le sue convinzioni sociali. Il personaggio si evolve negativamente: perde la liberta, l’innocenza, la felicità e si converte in un personaggio malvagio per colpa di altri. La figura del Don Juan di Zorilla y Moral muore mentre si pente, salvato dal castigo eterno dall’amore di Doña Inès. Lo stesso Zorilla era a conoscenza del fatto che la salvezza per intercessione di Doña Inès rappresenta l’originalità dell’opera.

Nel secolo XX i fratelli Machado seguono un tipo di teatro tradizionale e il loro Don Juan è poetico e romantico e viene presentato come “il maggiore peccatore del mondo”. Il Don Juan Tenorio di Zorilla y Moral è una delle opere letterarie più conosciute in Spagna. Di fatto, viene rappresentata in molti teatri spagnoli ogni anno per il Giorno dei Morti. La popolarità di quest’opera è così tanta che il nome del protagonista è passato al lessico spagnolo come nome “comune” e si è convertito nel simbolo vivente del conquistatore irresistibile, dell’uomo seducente, spaccone, attaccabrighe, trasgressivo, libertino, audace e dissoluto, che vede il piacere come il fine di ogni sua azione.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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