La luna è bella stasera, vero? Origini e significato dell’espressione giapponese

La luna è bella stasera, vero?: il suo significato

Molto spesso è difficile dichiarare i propri sentimenti verso la persona che amiamo. Vorremmo trovare delle parole adatte e per nulla scontate perché pensiamo che il semplice Ti Amo può essere non abbastanza. Esistono tante espressioni che possono aiutarci e una di queste fa parte della cultura giapponese. Spesso viene utilizzata l’espressione La luna è bella stasera, vero?  per dichiarare il proprio amore; si tratta di un’allusione letteraria. Questa frase poetica suggerisce romanticismo e intimità. La pratica dell’ammirare la luna per celebrare la sua bellezza è chiamata Tsukimi.

La luna è bella stasera, vero?: origini dell’espressione

Si tratta di una leggenda che risale agli anni 800-900. Un insegnante di inglese, Natsume Sosek, vide un suo studente tradurre in giapponese parola per parola l’espressione Ti Amo, ovvero, ware kimi o aisu. Natsume decise di far tradurre allo studente questa frase con La luna è bella stasera, vero? Per l’insegnante due persone che si amano non devono dichiararsi amore con ware kimi o aisu ma possono farlo facendo degli apprezzamenti alla luna. Inoltre,  era anche un modo per eliminare la timidezza e avere il coraggio di esprimersi.

Qual è la risposta giusta?

Ti amo può avere, in giapponese, diverse traduzioni ma tra queste la più importante è Posso morire per te che viene utilizzata come risposta all’espressione La luna è bella stasera, vero? Un’altra alternativa sarebbe citare la frase Lo è sempre stata del manga The Silent Voice, scritto e disegnato da Yoshitoki Ōima uscito il 19 novembre 2014 ispirando un film di animazione uscito nelle sale giapponesi nel 2016.

Fonte immagine: Pixabay

Questa espressione è evocata in diversi medium artistici come opere letterarie, fumetti, manga, serie televisive e  nella musica, infatti, la canzone Tsuki di Teresa Teng, una composizione classica del panorama musicale giapponese degli anni 70, utilizza la luna come simbolo romantico. In ambito letterario ci sono diversi autori come Shakespeare in Romeo e Giulietta, nella famosa scena del balcone, Emily Dickinson, nella poesia Conosci quel ritratto nella luna,  e Pablo Neruda con Se non fosse che i tuoi occhi hanno color di luna. Essa viene anche rappresentata nelle arti come nella poesia Haiku e nella pittura Sumi-e, arte tipica della tradizione giapponese in cui la caratteristica principale è utilizzare inchiostro nero e pennelli di bambù. 

Non si tratta solo una dichiarazione d’amore, che  può passare inosservata se non si conosce la leggenda giapponese, ma è anche un invito ad apprezzare la vulnerabilità della luna proprio come sono vulnerabili i nostri sentimenti che fanno fatica ad essere mostrati e che magari aspettano il momento giusto come  una chiacchierata in piena notte con la luna come spettatrice che illumina il momento con la sua luminosità così da creare un immagine suggestiva e romantica.

 

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