La storia del ventaglio, un eterno alleato della donna

La storia del ventaglio, un eterno alleato della donna

La storia del ventaglio, alleato giurato e irrinunciabile nella stagione più calda dell’anno, presenta origini antichissime e quisquilie imperdibili, in particolare per la figura femminile di tutte le epoche. Strumento di comunicazione e prestigio, l’accessorio è legato a un patrimonio storico davvero memorabile, talvolta sottovalutato da persone che tendono ad usufruirne solo per rinfrescare le notti d’estate. Cosa si cela dietro la sua origine?

Le epoche che edificarono la storia del ventaglio

In Egitto, sculture in rilievo e geroglifici raffigurano il nuovo accessorio del tempo: il flabello. Conosciuto come “nefet” (colui che soffia), l’oggetto viene utilizzato con diverse funzioni: rinfrescare l’imperatore, allontanare insetti o fungere da simbolo di regalità e autorità. La storia del ventaglio accoglie rivelazioni significative, e una di queste è il rinvenimento di un flabello nella tomba di Tutankhamon. Lavorato in legno dorato e decorato con paste vitree (vetri coloriti), il ventaglio rappresenta il potere e la ricchezza del faraone più ricordato d’Egitto.

La storia del ventaglio, un eterno alleato della donna

Fonte immagine: Wikipedia

I famigerati ventagli pieghevoli sono stati, però, progettati in Giappone e diffusi in tutta Europa. Denominato “せんす” (in rōmaji “sensu”), l’accessorio risale tra il VII e l’XI secolo ed è protagonista di spettacoli, arti marziali e cerimonie. Usato sia dagli uomini (ventaglio pieghevole) che dalle donne (ventaglio fisso), completa l’abbigliamento previsto dal codice di corte, ornando i vari strati di kimono indossati. Per di più, la storia del ventaglio in Giappone ingloba anche il mondo bellico, all’interno del quale samurai e guardie lo adoperano per impartire ordini o proteggere l’imperatore. Incomincia, quindi, una diffusa produzione di ventagli a forma di semicerchio o aperti a fisarmonica e realizzati in carta e tessuti, sostenuti da stecche di bambù. 

La storia del ventaglio, un eterno alleato della donna

Fonte immagine: Wikipedia

Diversi sono i materiali adoperati, ma l’oggetto diventerà un grande alleato delle donne, soprattutto nella dimensione europea. Il ventaglio annuncia la nuova rivoluzione nella corte del Re Sole (XVII – XVIII secolo), fervido promotore e institore dei così chiamati “éventaillistes” (fabbricanti di ventagli). In pochissimo tempo, è divenuto il capo basico dell’abbigliamento femminile dell’alta nobiltà, sbarcando come mania del secolo XVIII. La storia del ventaglio vede anche la regina francese Maria Antonietta usare l’accessorio al fine di attuare un vero e proprio linguaggio non verbale.

Il linguaggio segreto del ventaglio

Nell’epoca vittoriana del XIX secolo, le donne sono costrette all’obbedienza, alla solitudine e al silenzio. Per conservare la buona reputazione femminile, soprattutto se parliamo di interazioni con la controparte maschile, è necessario evitare situazioni volgari e inappropriate. Per tale motivazione, le fanciulle rendono più curioso l’utilizzo del capo. La storia del ventaglio, in effetti, include un linguaggio segreto, pronto a diventare un’arma infallibile a favore dell’universo femminile. Desiderate rifiutare le proposte di un gentiluomo? Ebbene, chiedete consiglio alle donne vittoriane, le quali chiudendo il ventaglio e portandolo all’orecchio sinistro, esplicitano la loro sincera ritrosia. 

La storia del ventaglio, un eterno alleato della donna

Fonte immagine: Wikipedia- dipinto del pittore Hamilton Hamilton

Ai nostri giorni, l’oggetto non ha più tale valenza pratica, ma sicuramente non potremmo vivere senza. Non siete d’accordo? Le estati sono sempre più calde e non c’è nulla di più soddisfacente dell’avere a portata di mano un grande ventaglio. Conoscete ulteriori curiosità sulla storia dell’accessorio?

 

Fonte immagine in evidenza: foto dell’utente “Công Ðúc Nguyên” (Ringo Studio) su Freepik

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