L’arte del ricamo: dalle origini preistoriche fino all’idea di business di Giulia Militello

Giulia Militello

L’arte del ricamo, dalle sue origini preistoriche fino alla storia di Giulia Militello, che ha reso l’arte del ricamo un originale idea di business e una fonte di guadagno.

Per una visione più unitaria occorre definire cosa sia l’arte del ricamo. Essa, per definizione è per l’appunto l’arte di lavorare disegni ornamentali in rilievo con l’ausilio di fili di seta, cotone, oro, argento e altri materiali, su qualsiasi tessuto, quali pelle, carta, ovviamente con un ago.

Più chiaramente, potremmo definirla come l’arte che consiste nell’arricchire una base lavorandoci sopra e sete, cotoni, lane colorate, in disegni florali, geometrici o figurativi.

Le sue origini si devono ricercare nell’antichità, ed è noto che essa sia esistita prima della pittura. Probabilmente le sue origini si devono a quando, qualche donna, nella caverna, scoprì che era possibile allacciare insieme delle pelli, e successivamente scoprì che la pelle poteva anche adornarsi di decorazioni, rendendola più bella delle altre, e certamente diversa.

L’arte del ricamo, divenne così frequente, che anche la sua tecnica subì delle metamorfosi, fino a quando l’ago non divenne il vero protagonista. Non si trattava però degli aghi odierni, ma di aghi fatti di spine, osso, avorio, argento e molto altro, fino a giungere all’acciaio. La lana utilizzata nel ricamo indicava popoli dediti alla pastorizia. Il lino, invece, considerando i diversi passaggi che richiedeva, indicava un altro grado di civilizzazione. Il cotone, invece inizialmente era usato solo come ornamento.

Molti storici concordano su un fatto importante: il ricambio sembra aver avuto origine in Cina. Un famoso archeologo, Carter, affermò di aver rinvenuto lavori ad ago nella tomba faraonica che visse 1500 anni prima di Cristo.

Il ricamo nella storia

Il ricamo compare in diverse occasioni storiche: Penelope ricamava in attesa di Ulisse, che indossava un mantello ricamato. La madre dei Maccabei, in uno dei suoi discorsi fece riferimento per l’appunto ad abiti ricamati. Abiti con ricami in oro erano il fregio di molti personaggi illustri, come Alessandro il Grande.

Successivamente il ricamo lasciò le vesti più alte, per giungere alle classi inferiori. Tuttavia con le “leggi suntuarie” si imponeva uno stile e le stoffe da indossare.

L’importanza del ricamo toccò anche gli ambienti ecclesiastici. Tra il II e il XII secolo, i conventi decisero di insegnare l’arte del ricamo alle giovani dame di nobile nascita. La tecnica maggiormente insegnata per la sua facile applicabilità era “il ricamo su canovaccio a fili contati”. Soltanto alle persone maggiormente dotate e inclini a quest’arte, veniva insegnata la tecnica del ricamo con seta e fili d’oro.

L’arte del ricamo raggiunse tutte le regioni, e ognuna di esse poteva vantarsi di una certa tecnica. La Sicilia era famosa per le cosiddette sfilature, a Firenze c’era il ricamo in bianco e l’intaglio.

Le crociate stabilirono un momento di grande cambiamento, e il ricamo si trasferì dalla Chiesa alla casa, raggiungendo tantissimi amatori.

L’arte del ricamo è ancora oggi di grande impatto e suscita molto fascino. Sembrano essere proprio i più giovani quelli maggiormente interessati. Vediamo insieme la storia di Giulia Militello ideatrice dell’azienda “Ric.Ama”

Intervista a Giulia Militello

Come è partita la storia della tua piccola azienda? Da dove è nata l’idea? Da quanto ricami?

Tutto è iniziato nel 2020 durante la quarantena, le giornate erano monotone e io sentivo il bisogno di dover investire quel tempo in qualcosa di utile e che mi piacesse. In quel periodo era spopolato particolarmente Harry Styles e il ritorno degli One Direction (band che ora si è sciolta) così ho deciso di prendere la “palla al balzo” come si suol dire, e creare dei braccialetti ispirati proprio alle loro canzoni, perché sì, la mia azienda è iniziata tutta da dei semplici braccialetti.

Il riscontro è stato parecchio positivo, grazie a Tiktok, e sponsorizzazioni di micro influencer che mi hanno aiutato a crescere e a farmi conoscere. Avevo notato che in America andava molto il ricamo personalizzato (con immagini/frasi che non si trovano in un negozio, diciamo) così, ho deciso di fare l’investimento, con i soldi ricevuti al mio 18esimo e un aiuto da parte dei mie genitori, di acquistare una macchina da ricamo che mi sarebbe servita per offrire un prodotto di grande qualità ai miei clienti e che mi avrebbe portato a lanciare un’azienda che oggi mi sta dando grandi soddisfazioni.

Tecnicamente come si ottiene un ricamo? Raccontaci la procedura

Tutto parte chiaramente da un’idea, che può nascere da un trend su tiktok, una personalizzazione, o un’idea consigliata dai miei clienti.

Dopodiché, si passa alla creazione del disegno, che può avvenire prendendo spunto da pinterest o direttamente utilizzando Ipad e apple pancil (ad esempio le grafiche di mare fuori le ho disegnate io utilizzando l’Ipad)

Una volta pronto il disegno lo carico sul pc e grazie ad un programma specifico, converto il disegno in file da ricamo, una volta avvenuta la trasformazione e aggiustato tutti i colori, punti, grandezza… lo passo sulla chiavetta USB che verrà inserita alla macchina da ricamo

Prima di iniziare il ricamo vero e proprio, bisogna intelaiare la felpa/maglietta/borsa…

Agganciare il telaio alla macchina e avviare il ricamo!

Una volta terminato, togliere il telaio, e pulire il ricamo da eventuali fili in eccesso.

Quanto è difficile oggi giorno inventare un business che funzioni?

Secondo la mia esperienza, posso dire che è abbastanza difficile, il mondo di oggi ti offre molte possibilità per avere successo, ma la difficoltà sta proprio nell’essere costante, crederci, e avere sempre delle idee che “funzionino”.

Oggi, il successo lo puoi toccare un giorno ma il giorno dopo può essere già svanito. Secondo la mia esperienza, il trampolino di lancio mi è stato dato da tiktok, che grazie all’algoritmo ha permesso di far arrivare le mie creazioni a tante persone.

Chiaramente, come dicevo prima, bisogna essere costanti, perché la visibilità che ti può dare tiktok è un mondo tortuoso e quasi misterioso, oggi un video va virale, domani ritorni ad avere poche centinaia di visualizzazioni a video.

Per questo motivo, non bisogna arrendersi se i risultati non arrivano subito, bisogna continuare a creare, immaginare, e sognare, prima o poi si verrà ripagati e qualcuno noterà il tuo mondo.

La fascia d’età dei tuoi clienti è prettamente giovanile?

Sì, dopo ormai 2 anni posso confermare di rivolgermi ad un pubblico giovanile, che a parer mio è molto aperto e pronto ad accogliere nuove realtà come la mia.

I giovani tendono a dare maggiore fiducia a business come il mio rispetto al mondo adulto, da tempo abituato al mondo dei negozi fisici.

La mia community è sempre stata gentile e premurosa nei miei confronti ed è quello che voglio continuare a coltivare nei prossimi anni, una clientela fedele a te e al brand è la ricetta per il successo!

Quante tecniche di ricamo conosci?

Personalmente, conosco solo la tecnica del ricamo a macchina, mia nonna ha sempre ricamato a mano, per questo ho sempre visto le sue creazioni da piccola, ma mai avrei pensato che un giorno il ricamo potesse diventare il mio lavoro.

Giulia Militello, cos’è per te il ricamo?

Come dico sempre, credo che il ricamo abbia un valore aggiunto rispetto ad altre tecniche di stampa su abbigliamento.

Il ricamo rimane inciso sulla felpa, maglietta… senza mai rovinarsi! In questo modo ogni volta che si guarderà quel capo ti verrà in mente la persona che te lo ha regalato o la frase del tuo cuore ricamata in modo indelebile proprio come lo è nel tuo cuore.

Giulia Militello, su Tiktok stanno spopolando le tue creazioni a tema Mare fuori. Perché proprio la scelta di questa serie?

Come dicevo in precedenza, la chiave per il successo è stare al passo con i tempi e perché no? precedere i desideri dei clienti.

Come tutti sappiamo, questa serie ha spopolato e non si fa che parlare di Mare Fuori. Ero convinta che le fan avrebbero fatto di tutto per avere un capo che gli ricordasse la serie del loro cuore.

In modo particolare questa serie ha anche il mio cuore, credo vengano toccati dei temi molto importanti di cui si parla ancora troppo poco.

Ad oggi il ricamo è la tua fonte di guadagno primaria? Giulia Militello, come l’hanno presa amici e parenti?

Si, ad oggi è la mia fonte primaria di guadagno, è un vero e proprio lavoro che mi occupa le giornate. Devo tutto ai miei genitori che a partire dal giorno zero mi hanno sempre appoggiato e sostenuto, anche quando i risultati erano pochi e a volte proprio assenti.
Io frequento anche l’università, studio Digital Marketing, credo sia fondamentale al giorno d’oggi avere un titolo di studio, perché non potrai mai sapere se un giorno ti servirà o meno, e pensarci troppo tardi potrebbe risultare controproducente per tutti.

Il mio viaggio con ric.ama nasce assieme a mia mamma, che assieme a me ha imparato ad utilizzare la macchina da ricamo, fare i pacchi… è per questo che ho un grande aiuto anche da parte sua, infatti quando sono all’università lei si occupa di tutta la parte produttiva e io di quella social, servizio clienti, questione burocratiche…

Siamo una piccola azienda familiare che crede vivamente in quello che fa.

Credo che il supporto di chi ti stia attorno sia fondamentale, oltre alla mia famiglia, che ripeto è un punto di riferimento importantissimo, anche i miei amici mi hanno sempre sostenuto, non a caso i primi followers su Instagram erano proprio i miei 5 amici
Sono sempre stati disponibili a creare contenuti per i social con me, non ho mai avuto un budget così alto da potermi permettere dei modelli e uno studio fotografico, ma avendo degli amici bellissimi, ho usato LORO!
E in questo modo passiamo del tempo assieme, divertendoci.

In tempi antichi l’arte del ricamo era pressoché prerogativa femminile, come la pensi al riguardo?

Si, l’arte del ricamo è sempre stata associata alla figura femminile, e forse lo è tutt’oggi. Credo però che oggi giorno, un giovane di sesso maschile che si approcci a questo mondo non debba essere fermato da questo giudizio. Anche perché con gli strumenti che il mondo ci dà a disposizione, non bisogna pensare al ricamo tipico dei centrotavola o delle tende che puoi trovare a casa delle nonne, che erano pressoché ricami fatti a mano. Il mondo del ricamo è bello perché non ci sono discriminazioni o barriere, puoi ricamare quello che vuoi su qualsiasi indumento, che sia una semplice t-shirt o un croptop più elaborato.

Se io vedessi un mio coetaneo acquistare una macchina da ricamo, e intraprendere il mio stesso percorso sarei solo che felice e pronta ad imparare tante cose da lui, indipendentemente dal fatto che sia uomo o donna.

Penso che non bisogni credere, nel 2023, che questo mestiere possa avere delle barriere. Il nostro unico limite siamo noi stessi se crediamo che un uomo non possa intraprendere questa forma di arte.

Giulia Militello, che progetti hai per il futuro?

Il futuro è intrigante, quante volte mi fermo e penso: “ma chissà dove sarò tra 10 anni” e spesso le risposte sono da grande sognatrice.

Io voglio lasciarmi sorprendere dal futuro, il futuro mi ha sempre dato grandi soddisfazioni, al contempo il futuro mi ha fatto pensare di mollare tutto, ma non mi ha mai tolto quella voglia indescrivibile di continuare per scoprire cosa ha in serbo per me.

Mai come ora sono stata convinta che questa realtà che mi sono creata in questi ultimi 2 anni possa essere interrotta. Voglio che questo diventi il mio lavoro, vorrei un giorno poter avere un’azienda con dei dipendenti, lavorare con l’estero, viaggiare per lavoro…

Una cosa è certa, il ricamo, se usato in modo furbo e innovativo potrà darmi grandi soddisfazioni.

Fonte immagine in evidenza per l’articolo di Giulia Militello: Pixabay

 

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