Leggende di Granada: 3 da conoscere

Leggende di Granada: 3 da conoscere

Granada è una splendida città del sud della Spagna, specificamente dell’Andalusia. È una città ricca di storia e cultura, ma ciò che rende questo luogo speciale sono anche le storie tramandate da generazione in generazione. Simbolo della città è l’Alhambra ed è proprio da questa magnifica costruzione che nascono le fantastiche leggende di Granada.

Il mago, la mano e la chiave

L’ingresso dell’Alhambra è costituito da un arco arabo sopra il quale vi è incisa una mano e, sotto di esso, vi è un altro arco su cui, a sua volta, vi è incisa una chiave. La mano è simbolo di dottrina e la chiave è simbolo di fede. Si narra, secondo credenze popolari, che fu un mago ad inciderle con una magia. Queste due incisioni servivano a rendere indistruttibile la fortezza, proteggendola dagli eserciti nemici. La leggenda di Granada narra che, quando la mano avrebbe afferrato la chiave, l’intera Alhambra si sarebbe ridotta in polvere e i tesori nascosti dei mori sarebbero stati ritrovati. Questo spiega il motivo per cui questo edificio sia sopravvissuto ad attacchi militari ed intemperie, mentre tutte le altre opere siano state distrutte.

Il patio dei leoni

Al centro di uno dei patii vi è la fontana dei dodici leoni. La leggenda narra che una principessa di nome Zaira era figlia di un re crudele. Zaira trascorreva le sue giornate a girovagare per l’Alhambra e sognava di visitare Granada. Un giorno, come suo solito, si trovava in un cortile in compagnia del suo talismano e, ad un certo punto, un giovane scavalcò le mura affermando di averla vista da una finestra. Zaira pregò il giovane di scappare altrimenti il re lo avrebbe rinchiuso. Appena pronunciate quelle parole, il re lo vide e lo imprigionò. La principessa, disperata, si disperse fra le sale del palazzo e, entrando in una di esse, trovò il diario del padre leggendo tali parole: «Ho ucciso il re e la regina e grazie ai miei undici uomini sono riuscito a guadagnare il trono. Ora la principessa crederà che sono suo padre. Spero non verrà mai a conoscenza della maledizione del talismano». Secondo la credenza, il talismano, una volta conosciuta la verità, si sarebbe attivato. La ragazza, oltraggiata, convocò il re e i suoi uomini nel cortile dove era solita trascorrere le sue giornate pretendendo tutta la verità. Il re confermò ciò che aveva riportato sul suo diario ,così, il talismano si attivò. La principessa provò la rabbia di un leone trasformando i dodici uomini in statue condannandoli a custodire eternamente il cortile.

La casina del Paseo de los tristes

Un’altra delle leggende di Granada ha  luogo lungo il Paseo de los tristes, la strada più famosa di Granada.  Sulla riva del fiume Darro vi è una casa, ormai abbandonata, che fu costruita nel 1910 su un’ ex fabbrica di vimini e prese il nome di Hotel Bosques de la Alhambra (trovandosi sotto le pendici della cittadella araba). Federico García Lorca trascorse lì molti dei suoi pomeriggi estivi. Col passare degli anni, l’edificio divenne un ospedale ma poi, sei anni dopo la sua costruzione, fu chiuso perché era pieno d’umidità. La leggenda narra che durante le notti sia possibile vedere gli spiriti dei pazienti che morirono lì tragicamente. Infatti i granadini, conoscendo questa storia, consigliano ai turisti di non guardarla troppo a lungo perché gli spiriti potrebbero attirarti per poi farti cadere nel fiume.

Oltre alle leggende di Granada consigliamo anche di conoscere i suoi magnifici quartieri

Fonte immagine: archivio personale 

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