Matrimonio gay e unioni civili in Italia: guida completa alla legge

Matrimonio gay in Italia, come funziona

In diversi paesi, le unioni tra individui dello stesso sesso sono riconosciute a livello legale. Si usa spesso il termine “matrimonio omosessuale” o “matrimonio gay” per indicare questa situazione. In Italia, la legge prevede l’istituto dell’unione civile, che garantisce diritti e doveri specifici. Vediamo come funziona, le differenze con il matrimonio e il panorama internazionale.

Definizioni: matrimonio gay, egualitario e unione civile

Laddove tale unione è permessa, si parla spesso di “matrimonio egualitario” perché rispetta il principio di uguaglianza tra le persone, rendendo l’istituto matrimoniale accessibile a qualsiasi coppia. In Italia, la normativa distingue tra il matrimonio, riservato a coppie di sesso diverso, e l’unione civile, destinata a coppie dello stesso sesso.

Il matrimonio gay in Italia: la legge Cirinnà e le unioni civili

In Italia, il riconoscimento legale delle coppie omosessuali è avvenuto nel maggio 2016 attraverso la legge n. 76, nota come legge Cirinnà. Questa legge ha introdotto le unioni civili, garantendo tutele legali e diritti e doveri simili a quelli del matrimonio. È stato un passo significativo per la nostra società, e da allora più di diecimila coppie si sono unite civilmente. Sebbene non si tratti di un matrimonio in senso stretto, l’unione civile ne ricalca in gran parte gli effetti.

Caratteristica Unione Civile vs Matrimonio
Obbligo di fedeltà Non è menzionato esplicitamente nella legge sulle unioni civili, a differenza del matrimonio.
Pubblicazioni Non sono previste per l’unione civile, rendendo la procedura più rapida.
Adozione La legge non prevede l’adozione congiunta, ma la giurisprudenza ha aperto alla “stepchild adoption” (adozione del figlio del partner) in casi specifici.
Scioglimento La procedura è più veloce: non è previsto un periodo di separazione obbligatoria prima del divorzio.

Come funziona l’unione civile: guida pratica

La procedura burocratica per l’unione civile è più snella rispetto al matrimonio. Ecco i passaggi fondamentali:

  1. Richiesta all’Ufficiale di Stato Civile: la coppia deve presentare una richiesta congiunta al Comune di residenza di uno dei due partner. Verranno verificati i requisiti (maggiore età, assenza di vincoli di parentela o di un precedente matrimonio/unione non sciolto). Il costo si limita a una marca da bollo di circa 16€.
  2. Processo verbale: una volta verificati i requisiti, l’ufficiale redige un processo verbale in cui i partner dichiarano i dati anagrafici e la volontà di unirsi. Da questo momento, hanno 180 giorni per celebrare l’unione.
  3. Costituzione dell’unione: la cerimonia si svolge in Comune, davanti all’ufficiale di stato civile e a due testimoni. I partner dichiarano la loro volontà e l’atto viene iscritto nel registro delle unioni civili.

Il consiglio dell’avvocato: “Per i partner stranieri, il nulla osta del paese d’origine può essere un ostacolo se lì il matrimonio gay non è riconosciuto”, spiega l’Avv. Marco Bianchi. “Tuttavia, la legge italiana del 2017 permette di superare questo problema: se il paese d’origine nega il nulla osta, il cittadino straniero può rivolgersi al tribunale italiano per ottenere l’autorizzazione a procedere. È un passaggio importante che garantisce il diritto all’unione”.

Il matrimonio gay nel mondo: dove è legale?

Molti paesi in tutto il mondo hanno legalizzato il matrimonio egualitario. Tra questi figurano Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Svezia, Sudafrica, Stati Uniti, Canada, Argentina e Taiwan. In altri, come Israele, pur non celebrando matrimoni gay sul territorio, vengono riconosciuti quelli contratti all’estero. Nazioni come Italia, Croazia e Grecia prevedono invece le unioni civili, che garantiscono diritti simili ma non sono formalmente un matrimonio.

Matrimonio omosessuale e Chiesa Cattolica: posizioni e dibattito

La posizione della Chiesa Cattolica riguardo al matrimonio omosessuale si basa sulla dottrina secondo cui il matrimonio è un’unione sacramentale esclusivamente tra un uomo e una donna, finalizzata alla procreazione. Pur avendo recentemente aperto alla benedizione delle coppie omosessuali (non del rito), la Chiesa non riconosce la loro unione come matrimonio, mantenendo una distinzione netta e sostenendo il riconoscimento civile e i privilegi per la sola famiglia eterosessuale.

Diritti e tutele: dove trovare supporto

Nonostante i progressi, la strada per la piena uguaglianza è ancora lunga. Associazioni come Arcigay svolgono un ruolo fondamentale nell’offrire supporto legale, psicologico e informativo alla comunità LGBTQ+. Forniscono assistenza per le pratiche burocratiche relative alle unioni civili e si battono per il riconoscimento di ulteriori diritti, come l’adozione e la genitorialità.

Per informazioni e supporto, è possibile contattare la sede nazionale di Arcigay – Associazione Lgbti+ Italiana:
Indirizzo: Via Don Giovanni Minzoni, 18, 40121 Bologna BO
Telefono: 051 009 5211
Sito web: www.arcigay.it

Fonte immagine in evidenza: Freepik

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