Musa Erato, chi era la Dea della poesia amorosa?

Musa Erato, chi era la Dea della poesia amorosa?

«Orsù, stammi vicino, Erato, e cantami come Giasone portò il vello a Jolco da quelle terre lontane grazie all’amore di Medea. Tu pure hai avuto in sorte il dominio di Cipride e incanti nell’ansia le giovani vergini, tu pure hai un nome che dentro di sé contiene l’amore». Ed è con questa invocazione alla musa che Apollonio Rodio apre il terzo libro delle sue Argonautiche. Musa della poesia amorosa, chi è Erato? 

Erato nella mitologia greca è figlia di Zeus e di Mnemosine, oltre ad essere una musa, precisamente quella del canto corale e della poesia amorosa. Il nome di Erato in greco significa bella o desiderata e ciò si evince dal modo in cui viene solitamente raffigurata: spesso viene rappresentata come una giovane e bellissima fanciulla, come le sue sorelle, seduta con una corona di rose e di mirto sul capo. Erato è considerata una delle nove Muse greche, le dee minori responsabili di ispirare gli antichi greci a eccellere nelle arti e nelle scienze. Erato era la Musa della poesia erotica e dell’imitazione mimica, oltre a influenzare le canzoni sul matrimonio. Essendo una divinità minore, non compare in nessuno dei suoi miti, ma spesso appare con le sue sorelle nei miti di altri personaggi noti.

La musa Erato e le sue sorelle erano belle come la madre e ognuna di loro creava l’ispirazione per un aspetto del pensiero scientifico e artistico tra i mortali. Si dice, però, che fosse la più bella delle nove Muse per ciò che rappresentava e che il suo aspetto da solo ispirasse la creazione e i pensieri della poesia d’amore. Le sue sorelle erano Calliope (poesia ed eloquenza eroica), Urania (astronomia), Terpsichore (danza), Polimnia (poesia sacra), Euterpe (musica), Clio (storia), Thalia (commedia e festa) e Melpomene (tragedia). Erato è quasi sempre raffigurata con le sue otto sorelle e si dice che fossero molto unite tra loro: passavano la maggior parte del tempo insieme, cantando, ballando e facendo baldoria. Come dea della poesia erotica, la musa Erato rappresentava tutti gli scritti associati all’amore, comprese le canzoni d’amore e le poesie d’amore.

Aveva una brillante capacità di influenzare i mortali per farli eccellere nelle arti. Gli antichi greci credevano che avrebbero potuto ottenere grandi risultati nei campi dell’arte e della scienza se avessero invocato l’aiuto della Musa Erato, così come delle sue sorelle, pregandole e facendo offerte. Erato era molto legata a Eros, dio dell’amore, meglio conosciuto come Cupido. Portava con sé alcune frecce d’oro e spesso accompagnava Eros quando andava in giro a far innamorare la gente. Prima ispiravano i mortali con poesie d’amore e sentimenti d’amore, poi li colpivano con una freccia d’oro in modo che si innamorassero della prima cosa che vedevano.

Erato è menzionata nella Teogonia di Esiodo insieme alle altre Muse e si dice che la dea fosse invocata all’inizio del poema di Rhadine, oggi perduto per il mondo. Platone cita la musa Erato nel suo libro Fedro e in Virgilio Enide. Virgilio ha dedicato una parte del Iliadico a questa musa: sebbene questa sezione del poema sia incentrata soprattutto sulla poesia tragica ed epica, che erano di competenza delle sorelle di Erato, Melpomene e Calliope, Virgilio scelse comunque di invocare Erato.

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons

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