Nostradamus, una brillante carriera di medico

 La famiglia di Nostradamus era saldamente legata alla terra di Provenza e i suoi discendenti da circoncisi erano stati battezzati. Ciò aveva permesso loro di acquisire non pochi diritti e aveva fatto sì che le arti liberali fossero appannaggio dei suoi figli. Nella famiglia Notre Dame la medicina era una tradizione che si tramandava senza interruzione: il padre di Giacomo Pierre de Notre Dame era stato medico ad Arles e solo l’invidia dei suoi concittadini speziali lo aveva costretto a cercare rifugio presso i potenti. Infatti, gli speziali non tolleravano che egli fosse in grado di curare i propri pazienti con rimedi che preparava egli stesso e pertanto non avevano esitato a denunciarlo come falsificatore. Destituito dalle sue funzioni di medico cittadino, Pierre entrò a servizio dapprima del duca di Calabria e poi del re Renato d’Angiò che lo aveva nominato suo medico personale. Pierre, versato nella medicina, godette della massima fiducia da parte del re. Fu pure abbastanza naturale che, allorquando Michel de Notre Dame fu in età di scegliere la sua futura professione, venisse avviato allo studio della medicina.

A quel tempo, per chi viveva in Provenza, Avignone rappresentava la città per eccellenza nella quale convergevano da ogni angolo della provincia tutti coloro che auspicavano a diventare qualcuno o più semplicemente tutti quelli che desideravano evadere dalla campagna per trovare il modo di sbarcare il lunario alla meno peggio. Nostradamus giunse dunque ad Avignone e diede inizio ai propri studi con serietà e tenacia. Lo studio era per lui una vera vocazione anche se l’età estremamente giovane lo rendesse vulnerabile alle seduzioni di una vita scapigliata e goliardica. Nostradamus dimostrò sin dall’inizio una netta propensione per tutto ciò che era introspezione e ricerca della verità. Egli non era condizionato da qualsiasi ambizione legata a successi puramente personali.

Ad Avignone, il giovane Michel alternava il proprio tempo tra due occupazioni: i doveri scolastici e l’osservazione del cielo stellato che da sempre aveva esercitato su di lui un fascino smisurato. La matematica, l’astronomia e l’astrologia erano materie a lui familiarissime e delle quali era in grado di discutere con profonda conoscenza e competenza coinvolgendo sempre chi lo ascoltava. A questo primo periodo di studio condotto ad Avignone, ne seguì un secondo a Montpellier dove Nostradamus si trasferì per poter frequentare i corsi di medicina. Nel Cinquecento, Montpellier aveva una fama grandissima grazie appunto alla sua facoltà di medicina che era famosa entro e fuori i confini della Francia. Per tale ragione, il giovane Nostradamus scelse Montpellier per i suoi studi di medicina. Nostradamus impiegò tre anni per conseguire il dottorato. Questi tre anni furono un periodo di tempo nel quale il nostro autore divenne padrone dei segreti del corpo come poi sarebbe diventato padrone di quelli dello spirito.

La natura esercitava un fascino grandissimo su di lui: per tale motivo, egli non si accontentò di essere medico ma volle anche approfondire le conoscenze in fatto di erbe e di rimedi che da esse si potevano ottenere. Non dimentichiamo infatti come a quel tempo medicina ed erboristeria andassero di concerto e rappresentassero l’unico rimedio a disposizione dell’uomo per combattere le malattie che si manifestavano in molti modi diversi. Di tutto questo dunque si interessava il dottor Nostradamus.

La sua reputazione di ottimo medico era già saldamente affermata allorché accadde un avvenimento grazie al quale il nostro autore ebbe la possibilità di dimostrare una volta di più il proprio valore di medico. In effetti, l’arrivo della peste diede modo a Nostradamus di dimostrare che i suoi studi medici non erano stati vani. A quel tempo la peste non conosceva ostacoli di alcun genere.

I cronisti delle varie epoche storiche hanno descritto in maniera efficace quale evento apocalittico fosse la peste per tutti gli infelici che dovevano affrontarla; il brivido di morte che la preannunciava bastava da solo a seminare il terrore in tutti gli individui cosicché anche il più potente dei sovrani era inerme e indifeso come un fanciullo. La peste, questo mostro insaziabile, generalmente proveniva da Oriente. Il contagio dilagava con incredibile rapidità e velocità giorno dopo giorno. Purtroppo, scienza e medicina nulla potevano per arrestare il flagello della peste cosicché saggi e sapienti scomparivano allo stesso modo di tutti gli altri individui. Comunque, al primo annuncio della peste le chiese si riempivano di penitenti dal momento che chi ne aveva il tempo preferiva preparare l’anima al trapasso piuttosto che tentare di combattere il morbo. Così fu anche in Provenza allorché l’epidemia si abbatté sulla regione causando nel giro di poche settimane tanti morti che sembrava impossibile che possedesse tanta violenza.

In quest’atmosfera apocalittica, gli unici che osavano muoversi per dare seguito alla missione di cui erano investiti erano i medici. Essi, masticando aglio che si diceva avesse il potere di tenere lontano il contagio, passavano da un ammalato all’altro senza poter fare altro che constatare il galoppare della malattia nell’intera contrada. Anche il dottor Nostradamus si muoveva nell’infuriare della peste, e a differenza dei suoi colleghi, egli era realmente in grado di portare aiuto agli infelici vittime del morbo. Vi era in lui un che di taumaturgico che faceva sì che al suo passaggio migliorasse la situazione degli ammalati di peste.

Egli stesso ci ha lasciato scritto qualcosa sul modo in cui curava la peste. A quanto c’è dato sapere, Nostradamus faceva preparare tale rimedio contro la peste da uno speziale di sua fiducia che abitava a Marsiglia. Secondo quanto tramandato dalla tradizione, quelle persone che usarono tale rimedio durante l’epidemia furono preservate dalla peste. Non è possibile controllare oggi, a tanti secoli di distanza, se realmente la sua medicina ebbe effetti così miracolosi come narra la tradizione. Ma nonostante tutto, un fatto è certo e inoppugnabile: Nostradamus ebbe fama di grandissimo medico non solo per la sapienza della sua scienza ma anche per l’animo missionario con cui la prodigò.

Tuttavia, i suoi conterranei gli dimostrarono senza nessun dubbio la gratitudine che egli ben meritava: dove egli passava c’era gente che gli si gettava ai piedi benediceva il suo nome. La fama di salvatore lo precedeva e lo accompagnava per tutta la Provenza allorquando alla fine la terribile peste mostrò segni di esaurimento e smise di mietere vittime umane a migliaia. Nostradamus venne onorato con un pubblico riconoscimento e colmato di doni. Ma oro, ricchezza e fama non potevano certo intaccare il suo animo dedito alla ricerca della verità; pertanto non gli servì molto tempo per tornare a vivere appartato e schivo, scegliendo come suo domicilio la città di Aix. Qui riprese il suo lavoro di medico e al tempo stesso continuò a occuparsi di erboristeria, di cosmesi e di balsami, nonché di confetture e distillati che gli assicurarono la riconoscenza di quanti lo usarono.

La vita scorreva tranquilla e a un certo punto accadde che il dottor Nostradamus sposò una giovane donna. Ben presto accadde che la sua casa fu allietata dalla nascita di due figli. In seguito a ciò, il fuoco della preveggenza, il desiderio di penetrare i segreti della vita, diminuirono fortemente in lui. Gli insegnamenti che sin da fanciullo gli erano stati tramandati dagli anziani della famiglia, la sua capacità di osservare gli astri con l’occhio acuto di chi sa interpretare il loro cammino prevedendo gli eventi futuri, sembravano molto lontani dalla vita di Nostradamus. Una professione rispettabile e una famiglia che completava la sua esistenza sembravano un baluardo sufficientemente forte per impedire al suo io di riprendere la via delle stelle. E invece niente può arrestare talune predestinazioni che segnano l’uomo. Così Nostradamus, quasi a sua insaputa e certamente al di là della propria volontà, si trovò sospinto dagli eventi a continuare sulla strada della preveggenza.

Infatti, di colpo la sua vita subì un mutamento a causa della morte della moglie e dei due figli. Abbandonata Aix, che certamente restava nel suo animo con ricordi troppo dolorosi, Nostradamus si trasferì nella tranquilla cittadina di Salon, dove prese alloggio in una casa che si affacciava su una piazza. Pur continuando a esercitare la sua professione di medico, trascorreva ora lunghe ore in una profonda meditazione. Se non fosse stato per la fama di grande medico che lo aveva preceduto, Nostradamus avrebbe potuto avere qualche problema tra i cittadini di Salon. Nel frattempo, la sua reputazione di astrologo e di veggente cominciava a guadagnare sempre più terreno e lo poneva su un piano del tutto diverso agli occhi della gente che con lui aveva contatti.

Prof. Giovanni Pellegrino

Fonte immagine: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Nostradamus_by_Cesar.jpg

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