Jan van Eyck è il padre della pittura fiamminga che, all’inizio del XV secolo, rivoluzionò l’arte europea. Nonostante l’enorme influenza che i suoi quadri esercitarono sugli artisti dell’epoca, del pittore si conosce ben poco. Le notizie sulla sua biografia sono incerte, ma è sicura la sua attività come pittore di corte per il duca di Borgogna, Filippo il Buono. Considerato uno dei massimi iniziatori dello stile fiammingo, Van Eyck è un artista molto attento alla qualità pittorica e alla tecnica formale.
Indice dei contenuti
I capolavori di Jan van Eyck: datazione e collocazione | |
---|---|
Polittico dell’agnello mistico | 1426-1432, Cattedrale di San Bavone, Gand |
Ritratto dei coniugi Arnolfini | 1434, National Gallery, Londra |
Ritratto di uomo con turbante rosso | 1433, National Gallery, Londra |
Madonna del cancelliere Rolin | 1435, Musée du Louvre, Parigi |
Crocifissione e giudizio finale | ca. 1440-1441, Metropolitan Museum of Art, New York |
Madonna alla fontana | 1439, Museo reale delle belle arti, Anversa |
La rivoluzione della pittura a olio: un nuovo realismo
Sebbene non abbia inventato la pittura a olio, Van Eyck la portò a un livello di perfezione tale da rivoluzionare l’arte del suo tempo. Attraverso velature successive di colori leggeri e trasparenti, raggiunse livelli di realismo superbi, con dettagli minuti e giochi di luce sensazionali. Fu uno dei primi a studiare gli effetti della luce sul mondo reale per trasportarli fedelmente su tela, come si vede nelle atmosfere terse dei suoi sfondi. Appariva ai contemporanei come un maestro capace di imitare il reale con incredibile dignità.
Le opere di Jan van Eyck che hanno segnato la storia
1. Il polittico dell’agnello mistico
Realizzato intorno al 1432 per la Cattedrale di San Bavone a Gand, quest’opera è nota anche come Polittico di Gand. A pannelli chiusi mostra l’Annunciazione, aperti rivela l’Adorazione dell’Agnello. Van Eyck dimostra un forte senso di tridimensionalità e una tecnica pittorica strepitosa. L’accurata ricerca sull’uso della luce e il minuzioso dettaglio nella caratterizzazione dei quasi trecento volti, nella ricchezza botanica e nei corpi nudi di Adamo ed Eva hanno sorpreso fin da subito, rendendolo un capolavoro assoluto.
2. Ritratto dei coniugi Arnolfini
Realizzato nel 1434 e conservato alla National Gallery di Londra, questo dipinto è forse il più famoso di Van Eyck. Il ritratto del mercante Giovanni Arnolfini e Giovanna Cenami è enigmatico e intriso di simbolismo. La stanza è piena di oggetti resi nei minimi dettagli. L’elemento più affascinante è lo specchio convesso al centro, che riflette non solo la coppia di spalle ma anche altre due figure, una delle quali si ritiene sia lo stesso artista, come suggerito dalla firma “Johannes de Eyck fuit hic” (Jan van Eyck fu qui).
3. Ritratto di uomo con turbante rosso
Anche quest’opera del 1433 si trova alla National Gallery. Molti studiosi ritengono che possa essere un autoritratto. L’artista imposta la figura con le spalle in diagonale, una posa che permette una visione completa del volto e che influenzerà anche Leonardo da Vinci. L’aspetto dell’uomo è incredibilmente personale, con uno sguardo intenso e indagatore, e una resa minuziosa delle rughe e della barba rasata che rispunta.
4. Madonna del cancelliere Rolin
Conservata al Musée du Louvre di Parigi e datata 1435, la scena è ambientata in un loggiato che si apre su un paesaggio fluviale. In questo dipinto devozionale, il cancelliere Nicolas Rolin prega in ginocchio la Madonna con il Bambino. L’abilità di Van Eyck nel riportare i minuscoli dettagli, dalle stoffe dei vestiti agli elementi architettonici fino alla città in lontananza, è semplicemente sbalorditiva.
5. Crocifissione e giudizio finale
Questo dittico, datato circa 1440-1441 e conservato al Metropolitan Museum of Art di New York, è un esempio lampante delle sue eccezionali abilità. Nel pannello della Crocifissione si contrappongono il dramma delle Marie e la dignità di Cristo. Nel Giudizio Finale, una disposizione tripartita di influenza medievale mostra Cristo giudice, le schiere celesti e, in basso, la marea di dannati tormentati dai demoni.
6. Madonna alla fontana
Datato 1439 e custodito al Museo reale delle belle arti di Anversa, questo è l’ultimo dipinto che conserva la cornice originale con firma e data. In quest’opera la Vergine è vestita di blu oltremare, un’influenza dell’arte italiana. Il dipinto è una sintesi perfetta dello stile dell’artista, con un’attenzione meticolosa ai dettagli e alla ricca simbologia, come il rosario e il cespuglio di rose.
Articolo di Giuseppe Musella e Alessia Galante
Articolo aggiornato il: 22/09/2025