Peter (in realtà, Pieter) Paul Rubens è stato un pittore fiammingo, noto esponente dell’arte barocca. La sua pittura si è sviluppata pienamente nelle corti europee e ha un forte legame con la nostra pittura in Italia, in cui ha potuto studiare i grandi maestri: Raffaello, Michelangelo e, ovviamente, Caravaggio. Elementi influenzati da Caravaggio nelle opere di Rubens sono sicuramente la teatralità della scena e il netto contrasto tra le luci e le ombre, mentre da Michelangelo ha ereditato le figure muscolose e possenti tipiche dei suoi affreschi. Dell’arte barocca ha anticipato alcuni elementi, tra i quali: un modo innovativo di concepire lo spazio, il colore pieno, la luce accecante e le composizioni vivaci. La sua arte era nota soprattutto per la sensualità e la pienezza dei corpi da lui raffigurati, che subito si fanno riconoscere tra le altre. Le sue opere sono riconoscibili anche per la grande fastosità degli elementi nei suoi quadri e per alcune figure simili a statue antiche. Scopriamo insieme 5 opere di Peter Paul Rubens.
Tra le opere di Peter Paul Rubens: L’Autoritratto
L’Autoritratto è una delle opere di Peter Paul Rubens più famose e importanti della carriera del pittore. Rubens si ritrae nelle vesti tipiche di un gentiluomo sicuro di sé in un elegante abito scuro e un colletto bianco che fa da contrasto grazie alla forte luce abbagliante, tipica dell’artista. Il dipinto risale al 1630 circa ed è conservato nella Casa di Rubens nella sua patria, Anversa, ormai museo delle sue collezioni. Questo autoritratto ha influenzato molti artisti successivi che hanno cercato di esplorare la propria identità, anche loro, attraverso l’autoritratto.
Trittico della Deposizione dalla croce: tra le opere di Peter Paul Rubens più amate
Tra le opere di Peter Paul Rubens più ricercate e apprezzate vi è il Trittico della Deposizione dalla croce. Il dipinto risale al 1611-1614 e il soggetto del trittico si divide in: Giovanni che si occupa della deposizione del corpo di Cristo dalla croce al centro, la Vergine incinta di Gesù che fa visita a Elisabetta, incinta di Giovanni, a sinistra e a destra vi è, invece la presentazione al tempio di Gesù bambino. Come solito di Rubens, i personaggi che vi ha raffigurato si trovano in posizioni teatrali e scenografiche insieme ad azioni più che realistiche. Il corpo di Cristo, contorto, sembra omaggiare il gruppo famosissimo del Laocoonte. Anche qui è protagonista la luce, che illumina i corpi facendoli emergere dal buio dello sfondo e crea un movimento molto intenso. Questo trittico riflette sicuramente le influenze italiane, combinando la monumentalità di Michelangelo con il realismo drammatico di Caravaggio. Curiosità: a sinistra vediamo una specie di pavone, un uccello dipinto spesso da Rubens, un simbolo di immortalità e resurrezione. Nel cristianesimo, infatti, il pavone è associato alla resurrezione di Cristo, perché si credeva che la carne del pavone non si deteriorasse mai, per cui immortale.
Venus Frigida: un’opera così realistica da rabbrividire
Venus Frigida è una delle opere di Peter Paul Rubens più realistiche e risale al 1614. Letteralmente significa “La Venere che ha freddo” e, infatti, raffigura la dea della bellezza in una posizione rara per noi: accovacciata e tremante a causa del freddo, assieme a suo figlio. In loro aiuto arriva un fauno, per poterli scaldare con cibo e panni. Si tratta della trasposizione in immagini di un detto latino del romano Terenzio: sine Cerero et Libero friget Venus, ovvero “senza Cerere e Bacco, Venere ha freddo“, cioè che l’amore ha bisogno di cibo (rappresentato da Cerere, dea dei raccolti) e di vino (Bacco). In Venus Frigida, si percepiscono soprattutto le influenze dell’arte nordica, con una particolare attenzione ai dettagli realistici, come la schiena della dea che rabbrividisce per il freddo. L’opera è importante soprattutto perché si tratta di uno dei pochi dipinti che Rubens ha firmato e datato ed è oggi conservata presso il Koninklijk Museum voor Schone Kunsten (Museo Reale di Belle Arti) di Anversa in Belgio.
Giudizio di Paride
Il Giudizio di Paride, rappresentato da Rubens nel 1632-1635, raffigura l’episodio mitologico in cui il principe di Troia deve decidere chi tra le tre dee — Era (Giunone), Atena (Minerva) e Afrodite (Venere) — sia la più bella. Paride sceglierà Afrodite, che gli promette l’amore della donna più bella del mondo, Elena, scatenando così la guerra di Troia. Nela scena rappresentata da Rubens vediamo, infatti: Paride seduto sotto un albero con alle spalle Ermes, che offre la mela ad Afrodite, la donna al centro. A sinistra di Afrodite vi è Atena (riconoscibile dalla civetta e dall’Egida) e a destra Era. In cielo, tra le nuvole, ha inizio la furia di Alecto, a cui Era, offesa, ha ordinato di distruggere i troiani.
Tra le opere di Peter Paul Rubens, questa è sicuramente una delle più amate ed è un grande omaggio all’arte classica italiana, come Le Tre Grazie, rappresentate dalle tre dee in questo caso. Rubens utilizza anche qui il chiaroscuro per enfatizzare i corpi voluminosi delle dee, in contrasto con le ombre degli uomini e le pose contorte delle figure, conferendo alla scena un senso di movimento e tensione, infondendo di vita ed energia le sue figure.
Adorazione dei Magi: tra le opere di Rubens meglio realizzate
L’Adorazione dei Magi di Pieter Paul Rubens è una delle sue opere più celebri e significative, rappresentando un tema religioso ricco di simboli. Dipinta intorno al 1609-1610, quest’opera mostra l’abilità di Rubens nel combinare il realismo dei dettagli con una composizione dinamica e una profonda espressione spirituale. L’Adorazione dei Magi è una scena cristiana che narra il momento in cui i Tre Re Magi — Melchiorre, Gaspare e Baldassarre — giungono a Betlemme per adorare il bambino Gesù, offrendo i loro tipici doni. Rubens organizza la scena in modo tale da concentrare l’attenzione sul gruppo centrale che adora il bambino Gesù e la Madonna. Il dipinto è caratterizzato da tantissimi colori e dettagli, con numerosi personaggi che popolano lo sfondo e le scene laterali. Rubens utilizza colori vibranti e luminosi per creare una sensazione di calore emanata dalla divinità. I colori vivaci delle vesti e dei tessuti contrastano con lo sfondo scuro, enfatizzando la centralità della scena dell’adorazione. Fonte della luce, questa volta, è proprio la coroncina del Bambino Gesù, che emana un immenso bagliore accecante e caldo, simbolo del divino.
Leda e il cigno
Leda e il cigno è una delle opere di Peter Paul Rubens più studiate dagli amanti d’arte. Risalente al 1601-1602, conosciuta in due versioni molto simili, l’opera mostra la grandissima influenza di Michelangelo sul nostro artista; infatti, le due versioni sono varianti della famosissima opera perduta di Michelangelo. Il dipinto nasce dalla volontà dell’artista di studiare i dipinti italiani della Roma della sua epoca, facendone delle copie. Nel dipinto, Ruben mostra Leda accarezzata da un cigno, in una posa molto curva e più morbida e con i capelli sciolti. La Leda di Rubens è molto erotica, mostrata completamente nuda, mentre il cigno la accarezza intimamente con il collo tra il suo seno, dipinto come un animale grazioso. Il cigno è in realtà Zeus, trasformatosi in cigno per poter poi avere un rapporto fisico con la donna. Nella mitologia greca, infatti, Leda era la regina di Sparta e fu sedotta da Zeus sotto forma di un cigno e insieme diedero alla luce dei figli. Rubens rappresenta Leda in un’ambientazione idilliaca e la scena è pervasa da un senso di intimità e sensualità, ma anche di potenza divina rappresentata dal cigno, incarnazione di Zeus.
Queste cinque erano solo alcuni delle meravigliose opere di Peter Paul Rubens, il quale, con la sua arte così sofisticata e l’uso quasi accecante della luce, riesce a essere riconoscibile tra tanti, pur utilizzando elementi caratteristici dei grandi maestri dell’arte barocca. Le opere di Rubens continuano a essere studiate e ammirate per l’emotività che ci restituiscono, per la loro bellezza voluminosa e la loro capacità di trasmettere messaggi. Rubens è ancora oggi un grande maestro dell’arte barocca e uno dei più grandi pittori della storia dell’arte occidentale.
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