I personaggi del presepe sono tanti e incarnano significati storici e di grande spessore culturale.
Il presepe rappresenta uno dei principali simboli della tradizione natalizia; particolarmente apprezzati quelli napoletani. La sua origine risale al 1223, quando San Francesco d’Assisi realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività.
La consuetudine di allestire presepi all’interno delle chiese, si diffuse rapidamente nel Regno di Napoli.
Intorno al 1500 si affermò quella che è conosciuta come tradizione “presepiale”, dall’aspetto popolare, dopo che con S. Gaetano di Thiene il paesaggio attorno alla greppia cominciò ad animarsi anche di personaggi “secondari”, ma non per questo meno importanti.
Durante il regno di Carlo III di Borbone si consolidò anche la professione di “figurinaio”, ossia colui che intagliava e dunque creava le statuette.
Tutti i personaggi del presepe incarnano un simbolo, una storia ai quali poi nel tempo, sono state abbinate storie e leggende che hanno contribuito a donargli una vita vera, vicina alla sensibilità popolare.
All’interno del presepe sono tante le statuine, o meglio i personaggi che lo contraddistinguono e dei quali non si può fare a meno.
Indice dei contenuti
Personaggi chiave del presepe e il loro significato simbolico
Personaggio | Significato simbolico |
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Sacra Famiglia | Il fulcro della Natività: Gesù (la salvezza), Maria (la purezza) e Giuseppe (il protettore). |
Bue e Asinello | Il bue rappresenta i popoli pagani, l’asino il popolo ebraico. Insieme, simboleggiano l’umanità intera davanti a Dio. |
Re Magi | Rappresentano i popoli lontani e i sapienti che riconoscono la divinità di Cristo attraverso i loro doni (oro, incenso e mirra). |
Benino (Pastore dormiente) | Simboleggia l’umanità addormentata prima della rivelazione. L’intero presepe è spesso interpretato come il suo sogno. |
I venditori dei mesi | Dodici figure che rappresentano lo scorrere del tempo e il ciclo della vita, ognuna associata a un mese dell’anno. |
La Natività, il bue e l’asinello
Tra i principali personaggi, sicuramente, essendo il presepe un simbolo della tradizione religiosa, le figure di Giuseppe e Maria, ad identificare il Padre e la Madre.
Le statuine che vendono il cibo sono sempre dodici, poiché tali personaggi rappresentano allegoricamente i dodici mesi dell’anno. Gennaio identifica la figura del macellaio o del salumiere; febbraio invece, il venditore di formaggio; marzo: il pollivendolo e il venditore di altri uccelli; aprile: il venditore di uova; maggio: la coppia di sposi con il cesto di ciliegie e di frutta; giugno: il panettiere…e via via discorrendo per ogni mese.
Nel presepe (che può essere anche realizzato fai da te), sono presenti anche due animali che rivestono una grande importanza: si tratta del bue e dell’asinello, riconducibili al Vecchio Testamento, e che secondo la tradizione riscaldarono con il loro fiato la mangiatoia. Simbolicamente, come spiegato anche da fonti vaticane, il bue rappresenta i popoli pagani e l’asino il popolo d’Israele. Nonostante ciò, la tradizione non li intende come figure contrapposte, ma come l’intera umanità riunita di fronte al Salvatore.
I Re Magi e i pastori
All’interno del presepe, tra i numerosi personaggi, alcuni sono fortemente emblematici; si tratta dei pastori, che identificano la gente umile. Si recano alla mangiatoia, ma a differenza dei Re Magi: Melchiorre, Gaspare e Baldassarre, portano piccole cose, tra le quali formaggi, salumi, pezzi di pane. I doni dei Magi si riferiscono alla duplice natura di Gesù. L’oro perché è il dono riservato ai Re e Gesù è il Re dei Re; l’incenso è testimonianza di adorazione alla sua divinità; la mirra è utilizzata nel culto dei morti, poiché Gesù è uomo e, come tale, mortale.
Tra i pastori, il Dormiente (Benino) che si disinteressa di tutto, ma anche il pastore che prega, colui che offre al Bimbo i frutti del suo lavoro.
In ogni presepe sia i pastori che le pecore costituiscono il “gregge” dei fedeli che incontra Dio.
Le figure popolari della tradizione napoletana
Ricordiamo che ogni personaggio del presepe e ogni oggetto celano un’importante simbologia. A tal proposito, tra i personaggi, sono state introdotte anche le lavandaie, che rappresentano le levatrici venute ad assistere la Vergine.
Nel presepe i pastori appartengono allo stato sociale più povero, ma anche quello più puro. A questo aspetto, secondo la tradizione, si contrappone l’Oste, che identifica una tentazione pronta a distrarre dalla contemplazione della Grotta. Stessa cosa per i giocatori di carte, visti come personificazione della morte o del caso.
Le figure che compongono il presepe napoletano sono ben 72 (secondo la Smorfia), e includono elementi del paesaggio ben precisi come il banco del pesce, il banco del fruttivendolo e molto altro ancora.
Elencare tutti i personaggi sarebbe impossibile, ma oltre a quelli elencati non possono mancare gli artigiani, il cacciatore, gli angeli, la zingara (che predice la Passione), i due compari, Ciccibacco (rievocazione del dio pagano Bacco), il monaco e i suonatori.
I personaggi del presepe napoletano sono dei meravigliosi punti di congiuntura fra spiritualità e arte, tradizione e cultura.
Altre informazioni e curiosità sui personaggi del presepe
Quali sono i personaggi principali del presepe?
I personaggi principali e immancabili sono quelli della Sacra Famiglia: Gesù Bambino, la Vergine Maria e San Giuseppe. A loro si aggiungono il bue e l’asinello. Subito dopo vengono i pastori, gli angeli e i Re Magi, che rappresentano l’annuncio e l’adorazione del Salvatore.
Chi è Benino nel presepe napoletano?
Benino è il pastore dormiente, una figura fondamentale del presepe napoletano. Simboleggia l’umanità intera che è “addormentata” prima della venuta di Cristo. Secondo la tradizione, l’intera scena della Natività non è altro che il suo sogno. Per questo motivo, la sua statuina non va mai posizionata in primo piano, ma in un luogo appartato, per non “svegliarlo” e far svanire la magia.
Cosa rappresentano l’osteria e l’oste?
L’osteria nel presepe napoletano rappresenta il caos, i vizi e i peccati del mondo, in contrapposizione alla pace e alla purezza della grotta della Natività. L’oste è una figura ambivalente: da un lato è colui che rifiutò alloggio a Maria e Giuseppe, ma dall’altro rappresenta il pagano che, pur ignaro dell’evento divino, offre cibo e vino, simboli di vita.
Perché nel presepe napoletano ci sono personaggi moderni?
La tradizione napoletana, specialmente in Via San Gregorio Armeno, prevede di inserire statuine di personaggi contemporanei (politici, calciatori, celebrità). Questa usanza serve ad “attualizzare” il presepe, a renderlo uno specchio della società del tempo e a sottolineare che la nascita di Cristo è un evento che si rinnova ogni anno, nel presente.
Immagine in evidenza: pexels.com
Articolo aggiornato il: 29/08/2025