Personaggi del presepe: simbologia, storia e significato

Personaggi del presepe: bellezza, storia e cultura

I personaggi del presepe sono tanti e incarnano significati storici e di grande spessore culturale.
Ricordiamo che il presepe rappresenta uno dei principali simboli della tradizione natalizia; particolarmente apprezzati quelli napoletani.

La consuetudine di allestire presepi all’interno delle chiese, si diffuse rapidamente nel Regno di Napoli.

Intorno al 1500 si affermò quella che è conosciuta come tradizione “presepiale”, dall’aspetto popolare, dopo che con S. Gaetano di Thiene il paesaggio attorno alla greppia cominciò ad animarsi anche di personaggi “secondari”, ma non per questo meno importanti.
Durante il regno di Carlo III si consolidò anche la professione di “figurinaio”, ossia colui che intagliava e dunque creava le statuette.
Tutti i personaggi del presepe incarnano un simbolo, una storia ai quali poi nel tempo, sono state abbinate storie e leggende che hanno contribuito a donargli una vita vera, vicina alla sensibilità popolare.
All’interno del presepe sono tante le statuine, o meglio i personaggi che lo contraddistinguono e dei quali non si può fare a meno.

Tra i principali, sicuramente, essendo il presepe un simbolo della tradizione religiosa, le figure di Giuseppe e Maria, ad identificare il Padre e la Madre.
Le statuine che vendono il cibo sono sempre dodici, poiché tali personaggi rappresentano allegoricamente i dodici mesi dell’anno. Gennaio identifica la figura del macellaio o del salumiere; febbraio invece, il venditore di formaggio; marzo: il pollivendolo e il venditore di altri uccelli; aprile: il venditore di uova; maggio: la coppia di sposi con il cesto di ciliegie e di frutta; giugno: il panettiere…e via via discorrendo per ogni mese.

Tra i personaggi del presepe (che può essere anche realizzato fai da te), anche due animali, che rivestono una grande importanza: si tratta del bue e dell’asinello, riconducibili al Vecchio Testamento, e che secondo la tradizione riscaldarono con il loro fiato la mangiatoia nella quale fu riposto Gesù. Simbolicamente il bue rappresenta il Bene, e l’asino il Male. Nonostante ciò, la tradizione religiosa e culturale non li intende come due figure contrapposte, ma ben bilanciate fra di loro per l’ordine del mondo ed insieme garantiscono equilibrio.

All’interno del presepe, tra i numerosi personaggi, alcuni in particolar modo, sono fortemente emblematici; si tratta dei pastori, che identificano la buona gente. Si recano anche loro alla mangiatoia, ma a differenza dei Re Magi: Melchiorre, Gaspare e Baldassarre portano piccole cose, tra le quali formaggi, salumi, pezzi di pane, qualche fiore, un umile simbolo per il Bambino Gesù.
I doni dei Magi si riferiscono alla duplice natura di Gesù, inteso come uomo e come Divinità. L’oro perché è il dono riservato ai Re e Gesù è il Re dei Re, l’incenso, è invece testimonianza di adorazione alla sua divinità, perché Gesù è Dio, la mirra è utilizzata nel culto dei morti, poiché Gesù è uomo e come tale, è mortale.

Tra i pastori, il Dormiente che si disinteressa di tutto, ma anche il pastore che prega, colui che offre al Bimbo i frutti del suo lavoro.
In ogni presepe sia i pastori che le pecore costituiscono il “gregge” dei fedeli che incontra Dio grazie alla guida dei sacerdoti.

Ricordiamo che ogni personaggio del presepe e ogni oggetto, celano una importantissima simbologia, un significato che va oltre la semplice raffigurazione della Natività.
A tal proposito, tra i personaggi del presepe, sono state introdotte anche le lavandaie, donne sedute con dei catini all’interno dei quali c’è l’acqua con cui lavano i panni; figure di spessore, rappresentano donne con esperienza pronte ad accorrere per aiutare la Vergine.

In ogni presepio i pastori appartengono allo stato sociale più povero, ma allo stesso tempo quello più puro. A questo aspetto, secondo la tradizione religiosa, il personaggio dell’Oste, che identifica una sorta di tentazione pronta a distrarre il popolo dalla contemplazione della Grotta. Stessa cosa per i giocatori di carte, visti (soprattutto nella cultura napoletana) come la personificazione della morte.

Le figure che compongono il presepe sono ben 72, ed includono elementi del paesaggio ben precisi come per esempio il banco del pesce, il banco del fruttivendolo e molto altro ancora, oltre ai personaggi stessi.
Elencare tutti i personaggi del presepe sarebbe impossibile, essendo così tanti e cambiando di regione in regione, ma sicuramente tradizionalmente, oltre quelli elencati non possono mancare, tra i “figuranti”: gli artigiani, il cacciatore, gli angeli, la zingara, i due compari, Ciccibacco (dal suo aspetto si evince che tale personaggio è la rievocazione del dio pagano Bacco), la lattaia, il monaco (inteso come anello di congiunzione fra passato e presente). A volte sono presenti anche i cosiddetti suonatori, mentre festeggiano coi loro strumenti l’arrivo del Cristo.

I personaggi del presepe napoletano sono dei meravigliosi punti di congiuntura fra spiritualità e arte, tradizione e cultura.

 

Immagine in evidenza: pexels.com

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