Poesia africana: una voce di tradizione e di lotta

poesia africana

Il potere della letteratura supera confini di etnia, religione e politica: la poesia africana è da sempre un mezzo per il quale popolazioni si sono fatte sentire

L’Africa è un enorme e variegato continente, mosaico di comunità di differenti tradizioni. La sua storia di crisi, guerre e sfruttamenti le dà oggi la terminologia di “Terzo mondo”; terra indipendente e sottosviluppata nella maggioranza delle zone, ma non per questo meno ricca di arte e tradizione. La sua storia ci porta a riscoprire una peculiarità letteraria davvero singolare, e parleremo in questo articolo di uno dei generi letterari più diffusi al mondo, che risiede nell’interiorità più profonda della cultura del continente: la poesia.

Non possiamo non fare un inciso sulla figura dell’artista africano, che nasce come vero e proprio “portavoce” di un’intera comunità, maestro della sua gente, e che da sempre utilizza la scrittura poetica come mezzo di espressione e, appunto, di lotta. Partiamo con il dire che alla base di ciò, c’è la pratica dell’oralità: infatti, è proprio attraverso essa che l’uomo africano ha da sempre tramandato le sue culture e tradizioni. In tutti i paesi dell’Occidente si ha avuto un passaggio alla forma scritta, sentendo la necessità di svilupparli in documenti a cui poter dare un valore economico; questo non accade nella storia letteraria africana, in quanto la trasmissione della storia è sempre avvenuta in forma orale (come la poesia dinastica di corte, o la praise poetry, poesia africana elogiativa con l’intento di descrivere un luogo, un dio o un oggetto specifico tramite una serie di epiteti). Tale metodologia persiste per tutta la letteratura contemporanea.

La poesia africana nell’era della modernità: quali sono i più conosciuti ed influenti artisti di oggi?

Che si parli oggi del Nordafrica o Sudafrica, del cristianesimo o dell’Islam, di città o piccole tribù, il poeta africano dà un contributo particolarmente significativo, e viene classificato come autore dell’alter-native tradition (cioè “tradizione alternativa”) africana, in cui il termine “nativo” rappresenta proprio la ripresa della lingua nativa e del folklore. La poesia africana, poi tradotta in inglese, ha raggiunto fama in tutto il mondo, godendo di sperimentazione linguistica e stilistica e contaminazione di altre culture, soprattutto quella britannica. Tra i più influenti poeti africani, menzioniamo il nigeriano Christopher Okigbo (1932-1967), uno dei massimi autori di questa letteratura; i suoi testi affrontano i temi della religione, della politica, della psicologia e della cultura, come ci indica la sua poesia più famosa, intitolata Labyrints, with Path of Thunder (1978, pubblicata dopo la sua morte in guerra). Anocora, ricordiamo un poeta e drammaturgo sempre nigeriano, J. P. Clark (1935), autore spesso ricorrente ad un metodo più profondo ed emotivo. Tra poeti, invece, di impegno politico troviamo Tanure Ojaide, Odia Ofeimum e Niyi Osundare.

Ebbene, davvero una popolazione dotata di tanta ricchezza culturale, ma non solo nel campo letterario: dobbiamo il loro contributo anche per altre forme artistiche, quali la pittura e la musica (un senso del ritmo che ci possiamo solo sognare!). Hanno tracciato nella storia del mondo, seppur in silenzio e con umiltà, una scia di tradizione arrivata fino alll’intero Occidente; e noi, “vicini” di continente, gli saremo per sempre grati di offrirci e condividere con noi tanta maestosa bellezza!

                             

A proposito di Valeria Provvisier

Salve a tutti! Mi presento, sono una studentessa di lingue e una grande amante della musica. Amo conversare con le persone: condividere idee, esperienze e sentimenti è una necessità umana indispensabile! Quindi, in qualunque modo sia ...comunichiamo!

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