Poesia araba: un viaggio tra storia, generi e autori

Arte saracena

La poesia araba (لشعر العربي) ha una lunga e ricca storia che risale all’epoca preislamica. Nell’antichità, era principalmente orale e utilizzata per celebrare gli eroi e narrare leggende. La poesia era un importante mezzo di comunicazione nella società araba pre-islamica.

Con l’avvento dell’Islam nel VII secolo, la poesia araba acquisì un nuovo significato. I poeti iniziarono a utilizzarla come mezzo per esprimere la fede. Nel primo periodo islamico, divenne un’arte altamente rispettata. Durante il periodo medievale, i poeti arabi svilupparono una vasta gamma di forme, tra cui la poesia amorosa e filosofica. Molti dei più grandi poeti, come Rumi e Omar Khayyam, sono apprezzati ancora oggi.

Le epoche della poesia araba

Periodo Caratteristiche Principali Poeti rappresentativi
Preislamico (Jahiliyya) Tradizione orale, esaltazione tribale, qasida, Mu’allaqat. Imru’ al-Qays, al-Khansa’.
Medievale (Classico) Poesia d’amore (ghazal), filosofia, satira, innovazione formale. Al-Mutanabbi, Omar Khayyam, Rumi.
Contemporaneo Verso libero, impegno politico, esplorazione dell’identità. Adonis, Mahmud Darwish, Nizar Qabbani.

Le forme e i generi della poesia araba

La poesia ha sviluppato diverse forme nel corso della sua storia. Tra le più comuni bisogna ricordare la qasida, una lunga poesia epica che esalta le virtù tribali; il ghazal, una poesia amorosa che esplora i temi dell’amore e della perdita; il diwan, una raccolta di poesie di un singolo autore. Importanti sono anche il tawil, poesia lirica a tema filosofico; la muwashshah, una forma strofica; la ritha’, l’elegia funebre; e il zajal, una forma popolare e cantata.

Un viaggio nei secoli della poesia araba

La poesia preislamica (Jahiliyya)

La poesia preislamica (detta della jahilliya, l’età dell’ignoranza) si riferisce alla poesia scritta prima dell’arrivo dell’Islam. Era basata sulla tradizione orale e usata per celebrare le imprese dei guerrieri e lodare i leader tribali. I poeti erano molto rispettati. Uno dei maggiori poeti fu Imru’ al-Qays. La sua poesia Bellezza beduina recita:

«Candida, di vita sottile, di contenuta linea, dal seno polito come uno specchio.
Arretra ritrosa scoprendo una liscia guancia, con occhio di gazzella selvatica cui già accompagnano i piccoli.
Una folta chioma nera le adorna il dorso,
fitta qual pendulo grappolo di palma […]»

La poesia medievale

La poesia araba medievale (VI-XIII secolo) fu scritta in una vasta gamma di generi. Trattava di amore e bellezza, ma anche di guerra, fede e politica. Molti poeti medievali come Al-Mutanabbi hanno continuato a influire sulla poesia successiva. Va ricordata al-Khansa’, la maggior poetessa dell’età preislamica, famosa per le elegie con cui pianse i fratelli. Segue un passo di Elegie per il fratello:

«Occhio mio, cosa hai che non piangi a rovesci, dinanzi ai colpi del Destino, destino crudele?
Piangi il tuo fratello per gli orfani e la vedova, piangi il tuo fratello se darai mai protezione a stranieri.
Piangilo per il cavaliere che difende il più prezioso suo avere
e per il postulante che viene a sollecitare aiuto.»

La poesia medievale canta anche il vino e l’amore. Nasr al-Katib, ad esempio, così lo esalta:

«Un certo vino, puro di colore, fresco,
fatto venire da lontano, che scaccia le tristezze.
Se viene annacquato, tu immagini
che nel suo calice sia penetrata
una solida pietra preziosa di giacinto.»

La poesia contemporanea

La poesia araba contemporanea comprende una vasta gamma di stili e temi. È influenzata dalle tradizioni, ma anche dalle esperienze dei poeti moderni, che la usano per esplorare temi come l’identità, la libertà e la giustizia sociale. Fra i maggiori esponenti troviamo Adonis, Ghassan Kanafani e Nagib Mahfuz. Un esempio di poesia di Adonis, poeta siriano, è Oriente e occidente:

«Una cosa si era distesa nel cunicolo della storia
una cosa adorna, esplosiva
che trasporta il proprio figlio di nafta avvelenato
al quale il mercante avvelenato intona una canzone
esisteva un Oriente simile a un bambino che implora,
chiede aiuto
e l’Occidente era il suo infallibile signore.
Questa mappa è mutata
l’universo è un fuoco
l’Oriente e l’Occidente sono una tomba
sola
raccolta dalle sue ceneri.»

Altre informazioni e curiosità sulla poesia araba

Cosa sono le Mu’allaqat?

Le Mu’allaqat (letteralmente “Le Appese” o “Le Collane”) sono una celebre antologia di sette (o dieci, a seconda delle versioni) qasida del periodo preislamico. Secondo la leggenda, queste poesie erano considerate così perfette da essere scritte in lettere d’oro su stoffa e appese alle pareti della Kaaba alla Mecca.

Quali sono i temi ricorrenti della poesia araba?

I temi variano a seconda del periodo. Nella poesia preislamica dominano l’onore tribale (fakhr), la satira contro i nemici (hija’) e l’elegia funebre (ritha’). Nel periodo classico si affermano la poesia d’amore (ghazal), la poesia bacchica (khamriyya) e la riflessione filosofica. La poesia contemporanea si concentra sull’impegno politico, l’esilio e la ricerca di un’identità moderna.

Chi sono i poeti arabi più famosi al mondo?

Oltre a quelli già citati, tra i poeti più famosi a livello mondiale ci sono il persiano Rumi (XIII sec.), maestro della poesia sufi e mistica; il palestinese Mahmud Darwish (XX sec.), considerato il poeta nazionale della Palestina; e il libanese-americano Kahlil Gibran (XX sec.), autore de “Il Profeta”, le cui opere hanno avuto un’enorme influenza in Occidente.

Fonte immagine dell’articolo: Pixabay

Articolo aggiornato il: 30/08/2025

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A proposito di Elisabetta Giordano

Sono Elisabetta Giordano, ho 23 anni e vivo a Napoli da 4 anni. Originariamente sono del capoluogo di regione più alto d’Italia, Potenza, in Basilicata. Studio Arabo e Spagnolo presso l’università degli studi di Napoli “L’Orientale” e lavoro presso un bar. Scrivo di qualsiasi cosa da quando sono bambina, diciamo che è una mia passione.

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